venerdì 8 febbraio 2019

IL PALAZZO DEGLI AVI - (per i futuri proprietari) - THE PALACE OF THE FOREFATHERS (for future owners)


il palazzo degli Avi 
(per i futuri proprietari)
  • The palace of the forefathers (for future owners)

Oggi molti palazzi, soprattutto nei paesi, vengono abbandonati, così come  è accaduto per l’edificio della famiglia Pellegrini in Borgo a Mozzano, cittadina posta nella media valle del Serchio a meno di 20 km da Lucca, capoluogo di provincia in Toscana
IL PONTE DEL DIAVOLO A BORGO A MOZZANO

Il palazzo ha una storia che andrà dimenticata se non si presenterà un acquirente che, oltre a far propria la struttura, non abbia interesse a voler conoscere la “vita” dell’edificio e di coloro che l’abitarono.

A questo fine di seguito sono riportate notizie e del palazzo e dei Pellegrini.   

Fu con Paolino II nel 1630, come si può leggere dalle cronache di casa “Paolino il cronista -. Racconto paesano del sec. XVII”, che i Pellegrini presero definitiva dimora nella “casa in mezzo al Borgo”, lasciando la “casa del mulino” in piazza del Comune. “Paolino rifece la facciata con bel pietrame e colle finestre arcuate, larghe e grandi per dare aria e luce alle stanze........... Fece poi lo studio terreno nella bottega. Sul dietro fece la vinaia e ottenne dal comune di fare il cavalcavia sopra la Strada di dietro (oggi Via degli Orti) per accedere alle stanze che costeggiano quella strada, che erano già di Paolino seniore e guardavano a mezzogiorno sull’orto grande e delizioso.

                            FACCIATA PRINCIPALE E FACCIATA DEL RETRO

                      TERRAZZA SUL "CAVALCAVIA" E PARTICOLARE




















L’edificio è costituito dal corpo di due piani, corredato da cantine e soffitte, compreso fra la via principale e la parallela “Via degli Orti” e da una appendice su due livelli ad esso collegata attraverso una terrazza coperta (cavalcavia). La superficie dell’edificio assomma a m2 1757 calpestabili. Vi sono inoltre fra l’edificio e gli immobili confinanti due cavedi e a “mezzogiornocirca 1450 m2 di terreno.

PIANTE


INTERNI


La famiglia Pellegrini ha origine certa da Sesto Lucchese, dove nel 1450 viveva il capostipite di nome Pellegrino, il cui nipote Paolino si trasferì a Borgo a Mozzano agli inizi del XVII secolo.
Dapprima proprietari terrieri e padroni di mulini e frantoi nella zona di Borgo a Mozzano i Pellegrini divennero in breve una notevole famiglia borghese, conosciuta ed apprezzata oltre i confini della terra dove risiedevano.
La loro eccellenza permise di contrarre numerosi matrimoni con famiglie prestigiose, non solo della Lucchesia. Si registrano infatti parentele con la casata dei Mascardi, il cui ramo di Sarzana annovera fra i suoi membri l’erudito Agostino ed il missionario ed esploratore Nicola del XVII sec. Fra le nobili famiglie lucchesi con cui furono stretti legami parentali sono da ricordare i Diversi, che tanti gonfalonieri dettero alla Repubblica della città di Lucca e il cui stemma a strisce rosse e bianche fu inserito in quello dei Pellegrini alla fine del XVIII sec.; i Guasparini, la cui nobiltà era stata conquistata da Cornelio combattendo sotto le bandiere di Alessandro Farnese nel XVI° sec.  sui campi delle Fiandre e i conti Santini, ramo borghigiano dei omonimi marchesi lucchesi.
Nella storia della Famiglia particolare importanza ebbe poi il matrimonio, nella prima metà dell’800, dfra l’ing, Luigi e la nipote del “formatore di sua Maestà Cristianissima [il re di Francia]” Vincenzo Barsotti da Tereglio, direttore del museo vaticano Pio-Clementino. Da questa unione i Pellegrini acquisirono una serie di lavori artistici provenienti dallo studio del pittore boemo Anton Raphael Mengs (Aussing 1728-Roma 1779), il massimo esponente del Neoclassicismo, le cui opere compaiono nei maggiori musei del mondo.

VENTOLA CON AL CENTRO LO STEMMA PELLEGRINI (sei monti e tre stelle) CON SOTTOSTANTE QUELLO DEI DIVERSI E A CORONA I BLASONI DELLE FAMIGLIE IMPARENTATE.

MARGHERITA BURLACCHINI/GUASPARINI

AUTORITRATTO DEL PITTORE A. R. MENGS (copia dell'Accademia del Mengs)

VINCENZO BARSOTTI, "Formatore di Sua Maesstà cristianissima

I Pellegrini furono principalmente uomini di legge, con una tradizione risalente a Paolino III°, fondatore dello studio legale. Proprio per la pratica in questa professione, oltre che per la fama di uomo retto e aperto alle nuove idee nate dalla rivoluzione francese, il dottore in “utroque” [diritto civile e diritto canonico] Giacomo fu uno dei cinque direttori della Repubblica giacobina lucchese del 1799. All'arrivo dei Francesi a Lucca il generale Sérurier aveva richiesto per la formazione del Direttorio [l'organo posto al vertice delle istituzioni]“… le persone più oneste, giacché da questi potea dipendere la felicità o l’infelicità della nazione …” [memorie del conte Paolo Garzoni, 1762 – 1842], per ricoprire poi la carica di gonfaloniere della successiva Repubblica temperata e divenire infine senatore sotto il principato di Elisa Baiocchi.

 IL DOTT. PAOLINO III° PELLEGRINI FONDATORE DELLO STUDIO LEGALE











VINCENZO PELLEGRINI membro del DIRETTORIO della Repubblica Giacobina di Lucca, 1799 - VESTI da GONFALONIERE della Repubblica Temperata di Lucca.

Anche nel seguito i Pellegrini ricoprirono cariche pubbliche, seppure di minor importanza. L’avvocato Pietro, estensore di saggi quale “I diseredati e i loro diritti” (1890), che ebbe le lodi di Enrico Ferri e Napoleone Colaianni, fu a lungo sindaco di Borgo a Mozzano e Consigliere Provinciale, ma principalmente portabandiera del progressismo della valle del Serchio: “…figura assai singolare. Delicatissimo nella salute che gli era sempre stata precaria, egli aveva invece l’energia di un carattere combattivo, che pareva di ferro: alto e diritto, con tratti di fierezza straordinaria nella fisionomia, aveva al contrario una natura schiettamente democratica, che non si spaventava ma invece si compiaceva delle tendenze avveniristiche.” (da la “Gazzetta di Lucca”, 1916).

Avv. PIETRO PELLEGRINI

Egualmente il figlio, avvocato Enrico, professò idee democratiche, essendo un fondatore del giornale progressista “Il Risveglio” (1907). Egli, dopo aver partecipato alla grande Guerra, fu sindaco amato del suo paese, finché non fu allontanato dalla vita pubblica dall’avvento della dittatura fascista. Con la morte della sua ultima figlia Paola nel 2001 la famiglia si è estinta

Avv. ENRICO PELLEGRINI

L’abbandono del vecchio palazzo, che non è solo uno spazio volumetrico, porta alla dispersione di documenti, dei quadri e degli arredi raccolti in varii secoli dalle generazioni che lo hanno abitato.
Seguono  alcuni esemplari: 

NUPTIALIA

I nuptialia o pernozze sono composizioni dedicate agli sposi e talvolta ai genitori degli sposi in occasione del matrimonio.A seconda del tempo queste piccole opere sono costituite da libriccini o da semplici fogli, destinate ai soli familiari e conoscenti della coppia. Di seguito sono riportati due frontespizi.

           
         

STAMPE

LA CUCINA - 1568

L'INFERNO DI BUFFALMACCO (Cimitero monumentale di Pisa

S.EMIDY - Protettore contro i terremoti

CARTE GEOGRAFICHE

CARTA D'ITALIA - XIX sec.

EUROPA, ASIA MINORE, EGITTO , inizio XIX sec.

"IL CORSO DEL RENO" - 1795

DISEGNI

IL BACCO STANTE -matita su carta

TESTA DI ANTINOO - acqurello su carta

STUDIO DI ADAMO della Cappella Sistina - matita su carta

GESSI

ANGELO, MADONNA CON BAMBINO E (?) su di una barca

GIOVANETTA ALLA FONTE

PICCOLI GESSI COLORATI

MOBILI