Ferrovie
senza scosse e
frastuono dei treni - Brevetto (anno 1901)
Fra
le carte dell’avvocato Pietro Pellegrini (1849 – 1916) di Borgo
a Mozzano si trova la singolare ricerca di rotaie ferroviarie, che non
provochino rumori e sobbalzi, il brevetto ottenuto e le offerte (rifiutate) dalle
compagnie di trasporto.
APPUNTI
(si riportano solo le prime due pagine)
TRASCRIZIONE
Ruotaie
senza pezzi di congiunzione.
Le
ruotaie senza scosse possono esser montate sul piano stradale col
sistema attualmente in uso. Però il fatto nuovo della
contrapposizione laterale alla testa dell’una rotaia su quella
dell’altra, mi ha fatto sorgere il pensiero della possibilità
d’eliminare i pezzi d’appoggio che oggi tengono stretti e
collegati fra loro i vari pezzi o rotaie componenti una linea
ferroviaria. È evidente, collegando con le viti l’estremo dell’una
rotaia all’altra si ottiene una legatura solida quanto e forse più
di quella che si abbia sistema ora in uso.
Però
si eleva un ostacolo grande quale è quello della variabilità in
lunghezza delle ruotaie, a seconda delle temperature. Stringendosi
fra loro le due rotaie facendo combaciare i tagli obliqui, non è
possibile rimanga lo spazio vuoto, tra l’una e l’altra ruotaia.
da permettere lo allungarsi delle verghe, per cui se poste a contatto
a temperatura bassa, ne avverrebbero sfiancamenti o sollevamenti
pericolosissimi.
A
tal inconveniente molti possono essere i rimedi da opporsi. ……..
[Viene illustrato il metodo
di tenere distanziate le due teste di rotaia di qualche millimetro,
che tuttavia induce] “frastuono e scosse”.
Occorre
dunque trovare un rimedio più razionale, occorre cioè trovare modo
di eliminare le scosse e il frastuono permettendo in pari tempo
l’esercizio libero del fenomeno di elasticità delle rotaie senza
che l’una urti nell’altra.
Ecco
come ciò si ottiene. In luogo di tagliare la testa delle rotaia ad
angolo retto si più o meno obliquamente di fronte alla superficie
superiore a fungo ove scozzano le ruote. (fg.1)
Dato
il taglio obliquo si ha che le ruote percorrendo sul binario non
lasciano tutto d’un tratto l’una rotaia per trovarsi un istante
senza alcun appoggio al di sotto, e quindi andare a urtare nella
testa della rotaia successiva; invece la ruota mentre abbandona per
un millimetro la rotaia su cui grava, va pur attivamente a gravare
sulla successiva, senza trovarsi mai sospesa in aria, e gradatamente
va ad abbandonare la prima rotaia, come gradatamente va a poggiare
sulla seconda, così il passaggio per un certo tratto è
contemporaneo verghe e non v’è più salto, non v’è più
incontro brusco d’una linea solida e resistente che si presenta di
fronte in cui vada ad urtare la ruota.
Si
allontanino pure le due teste di rotaia l’una dall’altra per
accorciamento reciproco nei momenti di bassa temperatura; il salto,
il passaggio brusco, l’urto e quindi la scossa e il frastuono sono
assolutamente evitati.
Né
si obietti che la punta della rotaia prodotta dal taglio obliquo non
presenti resistenza sufficiente per sostenere il peso del convoglio,
poiché, come si è detto, il passaggio lungo il taglio obliquo delle
due teste combaciantisi delle rotaie è simultaneo, e quando la ruota
va per gravare sulla punta d’una rotaia, non lo fa con l’intero
peso da essa ruota sostenuto, ma anzi con una porzione minima di tal
peso, poiché essa poggia tuttavia quasi totalmente sulla rotaia
precedente e in sito ove questo presenta quasi intero il proprio
spessore e quindi in condizione di massima resistenza;
successivamente va la ruota a portare il proprio peso gradatamente
sulla rotaia successiva, ma in maniera che il gravame cresce in
proporzione del crescere della resistenza; cosicché la resistenza
viene ad essere in ciascun momento e luogo proporzionale al gravame
che deve sostenere.
Del
resto gli aghi di scambio, oggi in uso, forniscono prova esuberante
della richiesta solidità, e il loro taglio obliquo è di troppo più
allungato di fronte a quello che può richiedersi per lo scopo
propostoci.
Si
dirà invece che il sistema della saldatura offre il vantaggio di una
economia assai notevole eliminando il bisogno dei pezzi di giuntare o
a guancialetti che si usano attualmente per tenere unite fra loro le
teste delle rotaie.
Tralasciasi
di di osservare che una economia d’impianto, e non molto rilevante,
non è sufficiente motivo di porre in rischio una vita dei passeggeri
e lo stesso materiale mobile pur
costosissimo.
Osservo
invece che tale economia può raggiungersi anche col sistema sopra
proposto o con altro simile,
derivante dallo stesso principio del passaggio graduale e
contemporaneo delle ruote dall’una all’altra rotaia. Ed ecco
come.
Ufficio
delle giunture è quello di tenere le rotaie allineate in guisa che
non si sconnettano onde la ruota non urti nella testa di una rotaia
che si fosse spostata. Per raggiungere questo scopo si possono
adottare vari altri sistemi.
Il
più semplice sarebbe quello di perforare
ciascuna testa di rotaia nella direzione longitudinale del
proprio asse, nel centro del fungo; entro cotesto foro introdurre una
spina o cilindro di metallo senza saldarlo, collocare le due rotaie
al posto col cilindro metà inserito nell’una e metà nell’altra,
si ha che esse non possano scorrere e il loro allungamento e
scorciamento per il variare della temperatura si effettua
liberamente, perché il cilindro non vi è saldato. (fg.2)
Altro
sistema si è quello di tagliare l’una testa di rotaia a lancia o
freccia, l’altra incavata in forma identica della lancia ma vuota,
in modo da formare maschio e femmina, e l’uno entrare entro
l’altro. Però i lati della lancia o freccia devono formarsi di
linee spezzate in modo che un primo tratto sia obliquo, un secondo
tratto parallelo all’asse longitudinale della rotaia ed un terzo
tratto obliquo fino a raggiungere la punta della freccia proprio al
centro del fungo della rotaia. (fg.3, 4, 5 )
Con
ciò si ha che l’allungamento e scorrimento si effettua
liberissimo, le due teste di di verga essendo sciolte, libere affatto
da chiodi, e non possono sconnettersi fra loro lateralmente nemmeno
di un millimetro, perché la porzione di lancia tagliata a linee
parallele all’asse longitudinale della rotaia scorre sempre sulla
stessa linea ognora tenendo unito il maschio alla femmina.
Altra
applicazione dello stesso principio sarebbe quello a guisa
d’incastro. Il taglio obliquo di che alla fig. 1 sarebbe spezzato
in tre linee; il primo tratto obliquo fino alla alla mezzeria, il
secondo tratto parallelo all’asse longitudinale della rotaia ed un
terzo tratto obliquo dalla mezzeria al bordo della rotaia…..
[Questa soluzione avrebbe
le caratteristiche illustrate per la soluzione in fig. 1 ]
FIGURE
1, 2, 3, 4, tratte dal brevetto.
BREVETTO
Comunicazione
del brevetto ottenuto da parte dell'Agente incaricato di richiederlo.
Frontespizio del brevetto belga.
RISPOSTE
NEGATIVE ALL’ OFFERTA DEL BREVETTO