Una lotta incruenta tra il
Ponte del Diavolo e il Ponte Pari in
Borgo a Mozzano
La poesia è stata scritta nei
primi anni del XX sec. dal parroco di Corsagna (frazione collinare
del comune di Borgo a Mozzano) don Alessio Bachini e firmata con
l’anagramma Achileno Bissai.
L’Autore immagina, mentre
sta salendo a Corsagna, di udire un litigio violento provenire dal
sottostante fiume Serchio fra il “Ponte del Diavolo” e il “Ponte
Pari”. “… La lotta ferveva … di moccoli e strida
d’insulti, d’oltraggi, d’un ecosinistra riempia quei
paraggi...”
I due ponti distano fra di
loro poche centinaia di metri.
Il ponte del Diavolo
Il ponte del Diavolo fu
edificato nel XI sec. per volontà della gran contessa Matilde di
Canossa e riadattato dal signore di Lucca, Castruccio Castracani nel
1300. All’inizio del 1900 fu realizzato dalla parte della riva
destra un nuovo arco, per permettere il passaggio della ferrovia
Lucca- Aulla.
Il vero nome dell’opera è
ponte della Maddalena, ma leggende popolari attribuiscono la
costruzione al Diavolo.
Nella lite ascoltata dal
parroco il ponte Pari così apostrofa “l’antico”: “ … O
gobbo storpiato, superbo ignorante, deh taci …. Tu non se’ un
ponte, sei un arco da caniper romper le gambe a bestie e cristiani
...”
Il ponte Pari
Il ponte Pari citato nella
poesia non è quello attuale in c.a., in quanto la struttura fu
fatta saltare in aria dalle truppe tedesche in ritirata nel 1944.
Nella lite Il Ponte del
Diavolo fa una previsione che avverrà: “ ...tu giovane
sei, ma presto morrai ….” , anche se la causa di morte era
attribuita alla violenza del fiume Serchio. e si loda “ …. son
piano, son comodo a bestie e persone …. perfino
il ciclista su mefila ratto dal Borgo a Mozzano ai Bagni (Bagni
di Lucca) in un tratto...”
TESTO