Lettera
alla figlia per il compimento di otto anni.
L’avv. Enrico Pellegrini,
durante la prima guerra mondiale, viene gravemente ferito sul Monte Cucco (Kuk, Slovenia).
Dall’ospedale di Pisa, dove si trova ricoverato, scrive alla figlia maggiore
Vera, che compie 8 anni.
Avv. Enrico Pellegrini, la consorte Haidè Ricci, a sinistra la figlia Vera di 8 anni e al centro la figlia Licia di 4 anni. |
Pisa 11 Aprile 1917
Cara Vera
Hai compiuto gli otto anni,
ciò che significa non essere più una bambina da fare i capricci e da pestare i
piedi, ma una ragazzina capace di aiutare la tua mamma in qualche faccenduola e
di giovarti della testolina nel fare le cose. Da qui innanzi non devi avere
bisogno che i genitori ti dicano: questa o quella cosa non la devi fare perché
sono cose cattive, ma devi capirlo da te stessa e fare sempre le cose buone. Se
farai così te ne troverai bene e tutte le persone grandi ti ammireranno dicendo
che sei una brava ragazzina e ti premieranno facendoti dei regalini. Pensa che
anche il tuo pappà e la tua mamma sono stati piccini come te e per avere la
gioia di esser chiamati babbo e mamma e di essere amati dai loro piccini hanno
dovuto percorrere una strada lunga, lunga lavorando e portandosi bene. Accetta
dunque i buoni consigli e continua, come hai dato prova, a essere una brava
ragazzina per diventare una brava donnina. Ricorda che le persone buone non
hanno rimorsi né peccati ed avranno sempre la tranquillità nel cuore.
Tanto io che mamma siamo per
ora contenti di te e speriamo anche per l’avvenire il nostro amore. Saluta
mamma e Liciotta e baciale col bacione che ti invia pappà tuo
Enrico
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