Il
SS. Crocifisso della Pieve di Controne - il miracoloso simulacro
La devozione verso l’altare del SS.
Crocifisso nella Chiesa di Pieve di Controne era molto sentita e la statua
lignea, opera di epoca alto medioevale, era nel passato denominata “miracoloso
Simulacro”.
Il popolo di Controne si rivolgeva al SS. Crocifisso nei momenti del pericolo,
come è scritto nella pubblicazione “pieve
di controne – note storiche – Sac. Elio Carlotti – Tip. Togneri di
D’Olivo – 1971”: “ … nel 1816-17
serpeggiava nella parrocchia il tifo petecchiale; nel 1856 il colera faceva le
sue vittime. A Lui si ricorse e l’epidemia passò senza fare quelle vittime che
altrove fece. Il popolo riconoscente la prima volta ringraziò con una solenne
processione, la seconda con un non meno solenne triduo. Altre date antecedenti
e posteriori a queste si potrebbero citare ….”. Nella pubblicazione inoltre
è scritto: “… Già nel 1600, proprio come
oggi non si parte e non si ritorna senza farlo, non si partiva per « li
stucchini » senza accostarsi ai Sacramenti e far celebrare la Messa al SS.mo
Crocifisso …”.
Nell’archivio di casa Marchi si trovano
due documenti, che confermano quanto sopra espresso.
Il primo, datato 6 giugno 1823, è l’istanza
di Luca Marchi indirizzata all’arcivescovo Filippo Sardi, nella quale si chiede
di poter proseguire nella carica di “Amministratore
dell’Altare del SS: Crocifisso eretto nella Chiesa Pievanale di Controne … onde
poter provvedere al decoroso, e conveniente mantenimento di quell’Altare, che
racchiude un si miracoloso Simulacro
….”
A
Sua Eccellenza Rev.dissima
Monsignor
Arcivescovo
Filippo
Sardi
Presidente
della Commissione
Ecclesiastica
Memoria
di
Luca
Marchi della Pieve di
Controne
Luca Marchi riconosciuto nelle forme consuete come
Amministratore dell’Altare del SS: Crocifisso eretto nella Chiesa Pievanale di
Controne come risulta dal qui unito attestato del Re.ndo Sig: Pievano Sarti,
per il maggior bene, e profitto della Sua Amministrazione, ed all’oggetto di
poter tenere ancora dei mezzi esecutivi contro i morosi debitori, fa ossequiosa
istanza a V: E: Rev.issima affinché si compiaccia anch’essa di riconoscerlo in
questa sua qualità, e di autorizzarlo a potere esigere anche quei pochi e tenui
crediti, che dal passato Domenico non gli
furono involati, onde poter provvedere al decoroso, e conveniente
mantenimento di quell’Altare, che racchiude un si miracoloso Simulacro, per il
quale l’esponente tanto per genio, quanto per un preciso dovere zela ogni
onore, e vantaggi.
Nella più fondata credenza di vedere accolte le sue giuste
istanze l’esponente bacia umilmente la sacra mano, e si professa devotamente
Controne 3. Giugno 1823.
Di V: E: Rev.issima
Devott:mo Obed:mo Servo
Atteso [?] approviamo, e confermiamo il suriferito Luca
Marchi in amministratore dell’Altare del SS° Crocifisso, eretto nella Chiesa
Parrocchiale della Pieve di Controne, con tutte le facoltà necessarie, ed
opportune, [?]
Lucca dalla [?]
di 6. Giugno 1823.
Paolino Dinelli
[?] generale
Il secondo è una lettera scritta da
Arcangelo Marchi dalla Germania, datata 21 ottobre 1889, alla madre e alla
sorella. Oltre a dare notizie sulla sua attività di emigrato e ringraziare per
le notizie ricevute sulla costruzione del nuovo campanile della Pieve di
Controne, scrive alla sorella Carola: “….vorrei fare
scoprire il SS. Crocifisso, e ora già che ci sono le campane un bel doppio.
Allora sono a pregarti volerti prendere l’incombenza di pensare a tutto tu, poi
mi farai sapere quanto ci vuole che ti spedirò i denari. Mi farai sapere il
giorno che verrà scoperto che ho piacere di saperlo…."
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