Disegni d’accademia
della seconda metà del ‘700: Niobe e Antinoo
I disegni dei busti di Niobe e di
Antinoo provengono dallo “bottega” aperta da Lorenzo Barsotti e dal nipote
Vincenzo, “formatore di sua maestà cristianissima il re di Francia”, a Roma
nella seconda metà del XVIII° sec.
Le opere sono realizzate con tempera su
carta di dimensioni 39 x 52,5 cm. e riproducono copie in gesso di antichi
reperti.
NIOBE
Madre, di sette maschi e sette femmine,
tanto si vantò da suscitare l’ira degli dei, che si vendicarono uccidendole tutta
la prole.
Le
antiche sculture del mito di Niobe vennero alla luce nel XVI sec. a Roma,
fecero parte del decoro di Villa Medici e nel 1781 furono trasferite a Firenze.
Vincenzo Barsotti è probabile che abbia realizzato il gesso di Niobe, poi
riprodotto in disegni, essendo stato collaboratore del pittore boemo Anton Raphael Mengs a Roma e in
stretto contato coll’ incisore
Santi Pacini a Firenze.
ANTINOO
Il giovane
greco originario della Bitinia è ricordato per essere stato il preferito
dell’imperatore Adriano, il quale lo divinizzò dopo la sua morte misteriosa
avvenuta in riva al Nilo. I Barsotti possono aver realizzato il gesso,
riprodotto negli acquerelli, avendo preso a modello il busto in marmo dei Musei
Vaticani.
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