lunedì 13 novembre 2017

ELEZIONI AMMINISTRATIVE DEL 1946 (Le prime elezioni libere dopo la caduta del fascismo)



elezioni amministrative del 1946 (le prime elezioni libere dopo la caduta del fascismo) - appunti del Prof. Augusto Mancini, rettore dell’università di pisa -

Le prime elezioni dopo la caduta della dittatura fascista furono quelle amministrative del 1946, indette per sostituire nei comuni del Sud gli ufficiali alleati e nei comuni del Nord i membri del C.L.N., che erano stati preposti al governo del territorio.
Augusto Mancini, docente universitario e primo Rettore dell’ateneo di Pisa, dopo la Liberazione, fu oltre che eminente studioso uomo politico, che durante il fascismo subì il carcere e dal 1944 divenne il punto di riferimento della democrazia lucchese.


Gli appunti riprodotti, appunti non sempre ben leggibili e riportati uno su di un invito della “Federazione Comunista Pisana” in occasione di un comizio di Palmiro Togliatti e l’altro su carta intestata dell’Università, sono stati trovati in una lettera indirizzata a “S.ra Vera Pellegrini Marchi – Borgo a Mozzano”. 



La destinataria della lettera apparteneva a una eminente famiglia del paese di Borgo a Mozzano. Il padre era stato uno degli ultimi sindaci antifascisti della provincia di Lucca e il coniuge, ing. Cesare Marchi, aveva ricoperto la carica di presidente del C.L.N. della media valle del Serchio. Il prof. Mancini era “amico” di entrambe le famiglie, come testimonia la fotografia scattata in occasione delle nozze Marchi-Pellegrini, dove è ritratto sul sagrato della chiesa di Borgo a Mozzano assieme al padre della sposa.

Vera Pellegrini con i figli Mario ed Enrico - 1946

Sagrato della chiesa di Borgo a Mozzano

Gli appunti inviati dal prof. Mancini dovevano essere una traccia per i comizi che Vera Pellegrini teneva nei frazioni del Comune di Borgo a Mozzano dopo la Liberazione.  

Appunti su di un invito della “Federazione Comunista Pisana” e su carta intestata:

Alleanza democratica repubblicana
Il Popolo Italiano torna ad eleggere i propri rappresentanti nelle pubbliche Amministrazioni e deve farlo con piena libertà e responsabilità.
Forse i consigli Comunali che oggi si eleggono avranno breve vita perché dovranno essere rinnovati secondo il nuovo ordinamento dello Stato che sarà fissato dalla Costituzione.
Ma le imminenti elezioni hanno ad ogni modo un alto significato morale, e il Popolo deve affermare la sua decisa volontà di liberarsi dal peso di un passato che lo ha travolto fino alla rovina, colpire i responsabili, quanto più in alto sono, e cominciare una vita nuova di libertà di libertà e di ordine, di lavoro e di progresso.
Prima di tutto una concorde affermazione repubblicana, e per questo non potete tollerare, scegliendo la lista che voterete, incertezze e riserve. La Repubblica è la condizione essenziale perché la volontà del popolo, legalmente manifestata, sia d’ora innanzi la base della vita politica e amministrativa.
Conseguenza diretta l’Autonomia Comunale. È questo il glorioso programma mazziniano, che altri partiti hanno fatto proprio, ma che ha la sua marca d’origine che non consente equivoci e appropriazioni indebite, Repubblica e Autonomia.
Le Amministrazioni Comunali non saranno soggette passivamente al Governo accentratore, quale fu il Governo Monarchico e Fascista, ma saranno sotto il controllo della pubblica opinione, che in regime democratico non dovrà mai servire a piccoli interessi e [illeggibile] di persone, di clientele o di campanile, ma sarà [da appunti su carta intestata dell’Università] civile e politica in base regionale e con finalità [illeggibile].
Elettrici e Elettori, [illeggibile].
la lista di uomini liberi che vi propone l’Alleanza (democratica repubblicana).
Nelle attuali condizioni della Patria essi non possono promettervi che una cosa, di servire onestamente il paese, di curarne gli interessi, [illeggibile] il mandato.






 Gli appunti riprendono nel foglio sottostante al segno a matita:








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