giovedì 12 settembre 2013

NOTIZIE SULLA FONTE DI REULI - PIEVE DI CONTRONE - 1838


Notizie sulla fonte di “Reuli”  - Pieve di  Controne, frazione di Bagni di Lucca.
documenti dall’Archivio della famiglia Marchi

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Nel paese di Pieve di Controne sgorga una sorgente naturale detta di “Reuli”, mentre una seconda, denominata “Fontana”, si trova a circa mezzo chilometro dall’abitato lungo la mulattiera, che porta alla frazione di S. Gemignano.

Fonte di Reuli 

 Fonte " La Fontana"


Prima degli anni ’50, quando il paese non era servito dall’acquedotto comunale, gli abitanti attingevano l’acqua  potabile dalle due sorgenti e in particolare dalla “Fontana”, anche se fuori dal perimetro della frazione. Questa sorgente era assai più frequentata perché inserita in una vecchia struttura con copertura a volta e servita da un ampio lavatoio. Inoltre la fonte è caratterizzata da una abbondante portata idrica, tanto da servire la popolazione anche nei periodi di siccità. “Reuli” invece sgorga direttamente da un muro a secco, non presenta infrastrutture a corredo, diviene spesso “scecca” [priva d’acqua] e, pur trovandosi nell’abitato, è posizionata in “Castello”, località eccentrica rispetto al centro del paese, che è formato da nuclei separati e posti a diverse quote. È da ritenersi inoltre che la consuetudine di andare alla “Fontana”, oggi non più praticata per l’esistenza come detto dell’acquedotto comunale, fosse radicata nei “Pievini”, perché questa sorgente era pubblica da tempo immemorabile, mentre “Reuli” lo era divenuta solo nella prima metà del XIX sec., in precedenza facendo parte del podere “la Vignola” della famiglia Marchi.
Luca Marchi, per poter ampliare la lavorazione della seta di cui era produttore, aveva bisogno di approvvigionarsi abbondantemente d’acqua e per questo, nel luglio del 1838, chiede al “Gonfaloniere del Bagno” di “intraprendere i lavori diretti ad incassare quelle acque [fonte di Reuli], ed a condurle alle proprie caldaie, a casa prossima alla sorgente”. Nella domanda alle autorità Luca Marchi “offre di cedere a profitto del piccolo villaggio di Castello composto di N 5 famiglie (alle quali soltanto può far comodo) la metà della acqua di quella sorgente alla condizione per altro, e non altrimenti che a spesa della Sezione si allaccino le acque stesse (che ora in parte si disperdono) ed a buona regola di arte si dividano per metà, in modo che l’una serva a vantaggio pubblico, e l’altra possa essere dall’Esponente condotta a proprie spese alla sua casa, e caldaie, in tutto con piccolissimo dispendio, e con utilità manifesta del d: villaggio”.
Luca Marchi si era fatto fare il progetto e la stima di spesa occorrente per l’intervento dal cognato Pietro Giambastiani “Perito Pubblico”, e si deve ritenere che ne avesse allegato copia alla domanda.
La risposta del Gonfaloniere tuttavia tarda, per cui nel febbraio del 1839 si trova in archivio la copia di un sollecito per iniziare i lavori, fatto per conto di Luca Marchi e indirizzato al Gonfaloniere. È ipotizzabile che il ritardo sia stato causato da malevoli voci di paese, se nel sollecito ampio spazio è rivolto ad assicurare l’autorità circa il pieno possesso della fonte da parte della famiglia Marchi: “…. quella fonte è esclusivamente sua poiché nata sopra un fondo di suo dominio, e perché niuno può giustamente vantare di avere né con titolo, né colla prescrizione acquistato il diritto di goderne ….. né mai in antico né di recente vi ha lavorato la Comune, o la Sezione; che quella non è la fonte pubblica della Pieve, ma sibbene l’altra detta la Fontana ….”.
L’8 Aprile dello stesso anno arriva la desiderata autorizzazione del Gonfaloniere, essendo stata ottenuta l’autorizzazione dal Ministero dell’Interno del Ducato di Lucca con dispaccio N° 764.
Il 10 maggio 1839 Luca Marchi, nella veste di Presidente della Sezione di Pieve di Controne, dichiara che l’opera è stata eseguita e riporta la distinta delle voci di lavoro e dei materiali impiegati con la relativa spesa. [Nota: Oggi meraviglia che un lavoro pubblico, preventivato con un valore di spesa (Lire 109,14) venga realizzato con un importo addirittura minore (F 106,6)].

Altra notizia in archivio sulla fonte si ha nell’anno 1861. Luca Marchi scrive al Gonfaloniere per denunciare un atto di vandalismo o forse un furto di materiale: “…è stata portata via la finestra che serviva di serratura al bottaccio, quale stava serrata con chiave, ed era coperta con lamiera di ferro e rotto il condotto che con due tubi uno conduceva l’acqua in mia casa, e l’altro nel Bottaccio …”. La missiva termina con la richiesta di poter riparare il danno arrecato alla fontana divenuta pubblica.
A breve viene trasmesso l’assenso da parte dell’ Autorità del “Comunità di Bagno a Corsena”.
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Documenti d’archivio:
1) Computo metrico estimativo dell’intervento da eseguire alla sorgente.


Stimatissimo Sig: re Presidente
Nel giorno 20 del caduto mese come incaricato fui da Lei, mi portai a fare la stima della costruzione d’una sorgente che esiste sopra d’un fondo di Sua proprietà nella Villa della Pieve luogo detto a Reuli; incaricato ancora dell’acqua riguardo alla divisione per metà in Suo comodo e per metà in servizio della Villa, dopo fatte le mie osservazioni le rimetto la presente relazione.
Relativamente alla divisione dell’acqua l’adopererei nella allacciatura mettendo ad uno stesso piano due eguali cannelle, l’una delle quali conduca la metà dell’acqua ove più rende a Lei comodo, e l’altra farsi gettare nel bottaccio per comodo della Villa.
Riguardo alla spesa della costruzione del bottaccio, allacciatura e prospetto, le ho minutamente descritte come etc.
Per N° 8, cannelle                               Lire    2 8  ~
Per N° 600 mattoni in (?)                   Lire   24 ~ ~
Per N° 1500 calcina                           Lire   15 ~ ~
Per N° 100 pozzolana                        Lire     5 ~ ~
Per some 8 rena                                 Lire     4 16 ~
Per un grillo e dado di pietra              Lire   15 ~ ~
Per N° 8 ore di muratore                    Lire   20 ~ ~
Per N° 8 ore al manovale                   Lire   12 ~ ~
Per N° 4 B:ra pietra per la finestra    Lire     4 ~ ~
Per la serratura della d:a finestra       Lire     3 ~ ~
Più per i ferramenti della med:a
   Finestra           Lire 4 10 ~

                                          Totale     Lire 109 14 ~
Questo e quanto
Lucca 13 Luglio 1838
P. Giambastiani
Publ: Perito
2) Sollecito al Gonfaloniere del Bagno per l’autorizzazione ai lavori.
Eccellenza
Luca Marchi della Pieve di Controne inoltrò nel Luglio passato un’istanza all’Ill:mo Sig: Gonfaloniere del Bagno facendo al medesimo una proposta in ordine alla sorgente di acqua situata in detta Sezione ove dicesi Reuli, o in Castello; ma non ha molto è stato a lui partecipato che l’istanza med:a non è secondata. Siccome il rispettoso esponente abbisogna di acqua per la stazione della seta, e siccome quella fonte è esclusivamente sua poiché nata sopra un fondo di suo dominio, e perché niuno può giustamente vantare di avere né con titolo, né colla prescrizione acquistato il diritto di goderne, così prima di intraprendere i lavori diretti ad incassare quelle acque, ed a condurle alle proprie caldaie, a casa prossima alla sorgente, prega la E: V: a prendere in esame la sua offerta, e ravvisandola, come si lusinga, giustissima, a farla accogliere allo comune del bagno come assai più vantaggiosa alla Sezione che al Ricorrente.
Per ravvisare a colpo d’occhio la giustizia del Suo progetto conviene che l’E[mutilo] sia persuasa che la Fonte di reuli scaturisca sulla proprietà dell’esponente: che sempre esso o i suoi autori han fatto le riparazioni del muro a secco dal quale nasce, né mai in antico né di recente vi ha lavorato la Comune, o la Sezione; che quella non è la fonte pubblica della Pieve, ma sibbene l’altra detta la Fontana; e che perciò esso è assistito dal più buon diritto di convertire a esclusivo vantaggio tutta quell’acqua senza che abbia a temere le giuste pretese di altri.
Non ostante ciò il Marchi offre di cedere a profitto del piccolo villaggio di Castello composto di N 5 famiglie (alle quali soltanto può far comodo) la metà della acqua di quella sorgente alla condizione per altro, e non altrimenti che a spesa della Sezione si allaccino le acque stesse (che ora in parte si disperdono) ed a buona regola di arte si dividano per metà, in modo che l’una serva a vantaggio pubblico, e l’altra possa essere dall’Esponente condotta a proprie spese alla sua casa, e caldaie, in tutto con piccolissimo dispendio, e con utilità manifesta del d: villaggio, e del Ricorrente, il quale si pregia di dichiararsi
Dall’ E: V:
Pieve di controne 9 Febb: 1839
Devotiss: Obe:mo Ser[vo]
 
3) Resoconto del lavoro eseguito.
Ill:mo Signore
Autorizzato a fare eseguire il restauro della Fonte detta di Reuli mediante perseguiato(?) Dispaccio Ministeriale di N° 7641 a me partecipato con piegodi N° 180, ho fatto eseguire detto restauro, dove è occorsa la qui descritta spesa.
Dettaglio specificato.
Per (?) 1800  calcina da Bartolomeo Magnani compra, e porta F 18:
Rena dal detto some 12, più da Domenico Barsotti some 3; in tutto F 11: 5 :
Rottami di mattoni some 2; il tutto preso dal sudd:o Bartolomeo Magnani F   2:
Cannelle N°: 3 Mattoni N°: 250 presi da Domenico Silvestri compra e porto F 13:
Puzzolana  200 comprata da Pietro Dinelli con il porto F 7 : 10 :
Un grillo d’ottone comprato dal Sig: Giuseppe Andreoni F 7 : 10 :
Opre 2 allo Scalpellino Domenico Martini per fare un dado,
e una  finestra di pietra F 5 :
Opre di Muratore 3 ½ a Giovanni Lucchesi: altre 3 ½ a Bartolomeo Silvestri       F 17: 10 :
Opre a fare lo sterro di manovale 4 a Pietro Barsanti: altre 4 a Paolino Rossi;
altre 4 a Antonio Brunicardi – in tutto N°: 12 F 18:
Libre 3 piombo per impiombare il grillo F  –: 15
Una serratura fatta di tavole di castagno fatta da andrea Barsi, toppa,
gangari, bendelle, e chiodi F 5: 10 :

       F 106 :  
Per tre giorni e mezzo la mia assistenza        F 6 : 6 :
Totale    F 106 : 6 :
Questo è quanto ho l’onore di rimettere alla S: V: Ill.ma, mentre con il più profondo rispetto mi segno
Umilì:mo Servo
Pieve di Controne 10 Maggio 1839
Il Presidente
L: M:

4) Denuncia del danno arrecato alla fonte.
[minuta]
Ill.mo Sig: re Gonfaloniere
Esiste nella villa della Pieve una Fonte detta di Reuli la quale nasce in un luogo seminativo di mia o Sig: Gonfalo:e proprietà. In vista della necessità che ha la villa di detta fonte inoltrai nel 1839 un’istanza all’Ill:mo Gonfal:e che (?) in quei tempi facendoli conoscere che sebbene la fonte era esclusivamente di mia proprietà con alcune condizioni ero pronto a cedere una parte di acqua per comodo della villa, e in data dell’8 Aprile anno sudd:o il Sig: Gonfaloniere mi partecipò che S:a E:a il Ministro dell’Interno con ossequiato dispacci odi N: 764 aveva accordata la mia Istanza, e perciò feci eseguire il lavoro come mi veniva imposto. Ora è stata portata via la finestra che serviva di serratura al bottaccio, quale stava serrata con chiave, ed era coperta con lamiera di ferro e rotto il condotto che con due tubi uno conduceva l’acqua in mia casa, e l’altro nel Bottaccio dimodoche non più mesca nel mio condotto, è stata levata la chiave, o così detto grillo, ed è smosso non poco il dado di detta chiave. Abbisogna dunque rimettere una nuova serratura, i due tubi fatti o di piombo, o giudicherei più stabili di rame che potranno essere della lunghezza di circa due terzi di B:a, rimurare il dado con chiave fermato con una spranga di ferro.
Prego intanto la S:a E:a Ill:ma a prendere in considerazione questo piccolo lavoro di tenue spesa mentre lusingandomi che sarà secondata la mia Istanza, protestandoli la mia stima distinta ho l’onore di segnarmi
Di V:a S:a Ill:ma
Devot:mo Servo
Pieve di Cont:e 5 Giugno 1861
L: M:

5) Autorizzazione alla riparazione dei danni denunciati.

 Signore,
L’autorizzo a far restaurare la Fonte Comunale di REuli nel Popolo della Pieve di Controne; lavoro consistente nell’applicazione di un reepartitore in rame e nella costruzione dell’uscettino del serbatoio.
Raccomandandoli la massima economia, attenderò poi la perizia della spesa occorsa per l’opportuno rimborso.
Frattanto mi dico con stima
Li V.
Li 8 Luglio 1861
Dev:mo Servitore
(firma)

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