Morte
in terra di Germania di Pietro Marchi, figurinaio della Pieve di Controne
A metà ’800 nei paesi della
Controneria (Comune di Bagni di Lucca) non vi era famiglia che non avesse
componenti all’estero per vendere statuine di gesso.
Anche i fratelli Arcangelo e
Pietro Marchi nel 1879 erano emigrati in Germania e avevano iniziato a
fabbricare e vendere le statuine di gesso, quando una malattia improvvisa
provocava la morte di Pietro
PIETRO MARCHI |
ARCANGELO MARCHI |
La famiglia, deceduto il padre
Luca nel 1876, era composta dalla madre Agnese Giambastiani, da sette figlie e da
tre figli, come riportato nella “Situazione
di Famiglia” del 1872.
A) Le vicende dei due fratelli in
terra di Germania, fino alla morte di Pietro, è riassunta nella lettera inviata
da Arcangelo al Console generale italiano ad Amburgo [la calligrafia molto
ordinata ed elegante e la correttezza della lettera non è sicuramente per mano
del mittente]:
“Signor Cristoforo Robecchi
Console generale italiano
Amburgo.-
Dietro Sua richiesta, Le invio
la presente, per darLe quelle informazioni riguardo agli affari di comune
interesse fra noi due fratelli Arcangelo e Pietro Marchi.
Partito io sottoscritto il 22 Aprile
dall’Italia; arrivavo in Amburgo il I° Maggio e per 6 giorni negoziai da per me
in alabastro.
Il 5 Maggio affittavo un locale
destinandolo alla lavorazione delle figure in gesso.
Addi 7 stesso mese arrivava da
Brema il defunto fratello Pietro ed unitosi a me; si seguitarono i lavori da me
gia cominciati; lavori, le spese dei quali, dovetti io sborsare, essendo il suddetto
sprovvisto affatto di denari; e Lei ben conosce, che allorché s’incomincia
qualsiasi affare molte sono le spese e pochi o nulla gli incassi. Non molto
tempo dopo il Pietro si ammalò per 8 giorni, e quindi nuovo versamento di
denari, per le non indifferenti spese del dottore, medicinali etc.
Guarito ricominciò ad aiutarmi,
dico aiutarmi, non essendo egli troppo pratico nelle lavorazione di dette
figure.
L’11 del Giugno riammalò e conosciuto la gravità della
malattia, dietro suggerimento del dottore curante, lo feci trasportare all’
giorni di malattia spirava.
Eccole i poche parole spiegato
lo stato delle cose. Certo di aver soddisfatto al giusto Suo desiderio; passo a
segnarmi con tutta stima
sempre ai di Lei commandi obedientissimo
Arcangelo Marchi
Amburgo li 5 luglio 1879” [N° 30/Arc – archivio Marchi]
Il documento appare burocratica
nella forma e nel contenuto ed ben diverso dalle missive inviate da Arcangelo
ai familiari durante la malattia e dopo la morte del fratello Pietro.
B) Arcangelo annuncia la grave
malattia di Pietro al fratello maggiore Giuseppe. Oltre alla stato di salute di
Pietro sono trattati gli affari che non vanno bene. La lettera è sconclusionata
e piena di errori.
“Leggela da per te che
non ti veda nessuno
Caro fratello
Amburgo 18 giugno
1879
Sarà già del tempo che aspetti
la risposta, e denari, e potevamo aver mandato tutto, ora senti il motivo,
abbiamo avuto disgrazia ma poi non cie nulla di nuovo, ma cosa che imbrogliato
tutti gli affari. Da poi che sono ritornato io, e che io e Pietro siamo
insieme, Pietro e stato quasi sempre malatello, ora poi si è ammalato un
pochino grave! Ma stai pure tranquillo che presto sarà guarito, questo è stato
tutto l’imbroglio che io non ho potuto attendere agli affari, e credi bene che per ora non si può
mandare denari, farai tu l’impossibile di rimediare tutto, e la cambiale di
Volterra, non ci sarà altro il mezzo che, tu l’avvalli, e la scriverò anco io
che abbiamo avuto questa disgrazia se no era già pagata.
Ricevemmo un dispaccio da
Monaco, e tue lettere, e come si era combinato, andò Pietro a Gemeinden , e la
trovò i ragazzi, e li portò qui, e sono bravi ragazzi e ubbidienti, lo dirai ai
Padri suoi che stiano pure tranquilli che si penza tutto noi.
Erano troppo contenti e il
mestiere andava bene che non l’avrei neppure creduto. Caro frateloo!!! Ci vuole
coraggio e non te la prendere sarà quello che Iddio vuole ma pare che per
nostro fratello Pietro non giovi nulla io faccio quello che posso e più ma i
Dottori me l’hanno fatto spedito !!! Da tanto che lo desidero spero ancora
bene, la sua malatia e grave. Se tu ci avessi da fare qualche cosa per gli
affari di casa io rti ho avvisato apposta, che è in pericolo, fai come credi io
non ho potuto fare nulla perché li prese una febbre, e sorti di sentimento e
non cie più tornato.
Torniamo agli interessi come ti
dico non ti posso aiutare farai un debito che anco io bisogna che lo faccia
qua.
Non fare sapere nulla a nessuno
di queste cose, specialmente a Mamma m ancora a nessuno mi farai pronta
risposta io pure ti riscrivo presto specialmente de migliorasse ti scrivo
subito.
Ricevi tanti saluti e fanne
parte alla famiglia, e tutti chi domanda di me dandoti una stretta di mano
segno tuo Aff.mo fratello
Arcangelo Marchi
P: S: e assistito daun prete che
parla Italiano
Bramerei sapere se le casse di
Volterra l’anno spedite se no per ora si potrebbe fermare”
[N° 29/Arc –
archivio Marchi]
C ) Arcangelo descrive la morte di Pietro al fratello Giuseppe e
riferisce sulle spese sostenute per il funerale.
“Caro Fratello
Amburgo 26 Luglio 1879
Riguardo alla tua cara del 10
corrente mese, la quale mi dava il dispiacere nel sentire che tanto tu come
Mamma e sorelle, vi consolate assai il sentire la buona morte che fece il
nostro Pietro: e così mi dicono tutti gli amici di qui, che è cosa proprio da
consolare e non da piangere, io pure mi consolo assai perche ho avuto la [illeggibile] di poterlo curare, ed assisterlo per bene nella sua
malattia, e fino che non è stato interrato, ed ora pure come ti scrissi che gli
ho comprato il terreno distinto, dove gli farò fare un monumento per avere
sempre memoria del nostro caro Pietro. Mi consola molto il sentire che gli
avete fatto un bellissimo funerale e che gli sono state dette tante messe; io
pure procurai di farli fare funzione di Chiesa accompagnamento al cimitero
insomma tutto in ordine e non prezzavo lo spendere, come vedrai dal certificato
del Console, che annuncierà anco le spese, ma soltanto le grosse, e la somma
passerà £ 200 non contando le piccole spese., ma se ne avessi spese ancora di
più sarei ancora più contento, che sono per nostro caro fratello che lo
meritava la sua bontà. Sento che brami avere un ricordo, ti prego avvisarmi che
ti sarebbe più caro che io ho conservato tutto. Il ritratto non l’aveva ma deve
avere uno costà, se lo trovi lo conserverai che quando torno almeno anco io
potrò vederlo, e darli un bacio.
Ricevi i miei cari saluti dei
quali ne farai parte a Mamma e sorelle, e dandoti una forte stretta di mano il
tuo
Aff.mo fratello A.
Marchi” [N° 31/Arc
– archivio Marchi]
D) Arcangelo cerca di consolare la madre (lettera incompleta).
“…. ghava, e diceva che si
trovava bene servito , e che stava bene la notte del 19 dopo aver ricevuto
tutti i sacramenti dormi fino alla mattina del 20 e quando si svegliò aveva
riperduto il sentimento, e sempre più lo perdeva, io persi tutte le speranze
come pure il Sacerdote e il Dottore dissero che non poteva più guarire. Stetti
con lui il 21 fino alle 9 [d]i sera, e poi l’abbandonai g[mutilo] … [d]issi addio, ma non mi conosceva più,
e lo lasciai al Sacerdote che l’assti fino a l’ultimo minuto che fu il 22 alle
ore 8! Di mattino
Cara Madre! Di una perdita tale
piangerebbero anco i sassi, ma poi bisogna rimettersi alla volontà d’Iddio e
vedete che gli voleva proprio bene e l’ha voluto con lui, e gli ha dato un
giorno di sentimento per ricevere i Santi Sacramenti e poi dopo due giorni lo
ha preso, certamente perdere un fratello o figlio il dolore e grande ma morire
bisogna e bisogna rimettersi, e ringraziare Dio che lo ha assistito fino gli
ultimi momenti, e gli ha fatto fare una morte santa, senza soffrire, e dopo
avere ricevuti tutti i Santi Sacramenti, dunque vi prego a non persarci più e
così farò io e bisogna dire Dio ha voluto così e così sia.
Il Sacerdote che lò ha assistito
prega a scrivervi che non ci pensiate, e dice, che sarebbe contento di fare una
morte uguale, e dice che perché era tanto buono Dio lo ha voluto con se.
Il medesimo Sacerdote gli ha
fatto tutte le funzioni, lo ha accompagnato al campo santo in somma tutto in
regola. Vi saluto con tutta la famiglia chiedendovi la materna benedizione mi
segno vostro aff.mo figlio Arcangelo Marchi.
Vi prego rispondete presto.” [N° 31bis/Arc – archivio Marchi]
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