Nota
del Contratto di Dote fra Luca Marchi
e Agnese
sua Sposa [ 1838 ]
A di 30 Marzo 1838
Il Notaio S. Frediano Stefani si è rogato del
Contratto di Dote di £ [lira lucchese] 200 costituita da Giovanni di Sebastiano
Giambastiani alla sua figlia Agnese domiciliati a S. Gennaro e futura sposa sel
Sig. Luca di Domenico Marchi domiciliato alla Pieve di Controne.
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L’istituto della dote è antichissimo ed e stato particolarmente
curato nella società greca e romana, poi modificato nell’alto medioevo con l’introduzione
di consuetudini germaniche. Nell’età comunale le doti furono limitate nella
consistenza per evitare che matrimoni con cittadini di altri comuni
sottraessero ricchezza al territorio. Nel XVIII sec. l’istituto della dote
riprese vigore e applicato fino al 1975, quando il nuovo Diritto di Famiglia mise fine all'obbligo della
dote da parte della futura sposa,
ritenendola un istituto ormai anacronistico .
L'ammontare della dote dipendeva dalla generosità
della famiglia, dal gruppo sociale di appartenenza degli sposi, e consisteva,
oltre che nel corredo, in beni immobili e/o denari.
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