la pergola che faceva abbassare la croce.
Nella
frazione di Pieve di Controne (Comune di Bagni di Lucca - prov. di Lucca) esisteva un pergolato costruito sopra la strada
del paese, che dall’abside della chiesa porta al nucleo di case detto
“Castello”. La struttura fu costruita dalla famiglia Marchi nel 1838,
poggiandola superiormente sul muro di contenimento del loro orto e
inferiormente su pali infissi nel campo sottostante alla strada, ancora di loro
proprietà.
“La
pergola”, come veniva chiamata dagli abitanti, oltre a offrire un piacevole
tratto ombreggiato nel periodo estivo, serviva per stendere ad asciugare il
bucato dei paesani sulla corda tesa fra i montanti infissi nel campo. Negli
anni ’80 del secolo scorso la struttura dimostrava tutta la sua “età” ed era
indispensabile intervenire. Poiché come detto la pergola era posta sopra una
strada pubblica, fu richiesto il permesso per ricostituirla, ma il Comune
legava l’autorizzazione alla condizione che i legni del pergolato lasciassero
un passaggio di altezza pari a 5,00 m, come previsto nel Decreto Ministeriale
“Criteri Generali e Prescrizioni Tecniche per la Progettazione dei Ponti
Stradali”. L’assurdità della
prescrizione, richiesta per una strada carrabile solo percorribile da mezzi
agricoli, ha portato all’abbattimento del manufatto per evitare pericoli
all’incolumità pubblica.
La pergola prima della rimozione |
Vista attuale della strada senza la pergola |
Dalle
carte dell’archivio di casa Marchi è ricostruibile la storia singolare della
“pergola”.
“…
Domenico, e Sebastiano Fratelli Marchi della Pieve di Controne avevano divisato
[stabilito] di costruire una Pergola, come è noto a V: S: Ill:ma, su
quel breve tratto di strada che partendo dalla via sezionale, e precisamente
dall’angolo posteriore sinistro della chiesa Parrocchiale conduce al piccolo
gruppo di case detto di Castello. A tale oggetto avevano preparato da
molti anni le viti sul poggio superiore del loro orto; avevano pur preparato, e
fatto segare il legname occorrente con non piccola spesa, ed avevano cominciato
a costruire nel loro campo inferiore un muro in pietra per piantarvi le
colonne, ma tutto restò sospeso per effetto degli ordini in contrario ricevuti
dalla V: S: Ill:ma….”
[15 VAR-DOC/M]
Gli “ordini
in contrario” del Comune di Bagni di Lucca derivavano da esposti di “una
famiglia di Castello” che si opponeva alla costruzione richiesta dai fratelli
Marchi. Le ragioni addotte per chiedere il diniego si possono dedurre in
contraddittorio ai punti elencati nel documento sopra riportato e
principalmente al numero “5°: che la
Croce, e la Processione passa non solo sotto la sudd:a pergola posta sopra
strade sezionali, ma bensì (massime per le rogazioni, e S: Marco) sotto delle
pergole di privati …”.
Evidentemente il passaggio della processione sotto il pergolato progettato
avrebbe comportato l’abbassamento della croce e questo indispettiva la famiglia
che si opponeva alla costruzione del manufatto.
La
pratica fu gestita da Luca Marchi, rispettivamente figlio e nipote dei richiedenti,
che erano in un età avanzata. Dai documenti si evince che la costruzione del
manufatto doveva essere iniziata e successivamente interrotta, se il cugino di
Luca, avv. Brunicardi, scrive: “… sebbene
nulla vi dicessi quando eravate a Lucca non approvai però molto che in pendenza
della trattativa aveste collocato un nuovo legno sopra la pergola ….” [AA/50], ed aggiunge che quanto fatto poteva
essere a favore del Gonfaloniere che aveva portato il caso al Ministero degli
interni del Ducato, che a sua volta aveva “inviato
le parti ai tribunali”. Infine
il cugino consiglia di rimuovere “… quel
legno, e quelle viti che avete situato sopra la via, onde mostrare docilità …
”, lasciando la pergola iniziata nelle condizioni in cui si trovava
all’intimazione di sospendere i lavori.
La lettera porta la data del 6 luglio e
avvicinandosi il giorno del passaggio della processione, che si sarebbe svolta
il 12 per la festa di S.Paolino, vi si legge che si potrà avere “… un’ esempio degli inconvenienti che tanto
si magnificano pel passaggio della processione…”.
Prima del 12 luglio Luca
Marchi, assieme al Brunicardi, ha un incontro con il Gonfaloniere durante il
quale viene promesso di rimuovere il palo aggiunto. Nella successiva lettera
scambiata fra i cugini, alla vigilia della processione, si ricorda l’incontro con
giudizi critici sul Gonfaloniere, definito un “pascià”. Si continua inoltre a
ritenere importante la prova del passaggio della processione sotto la
costruzione parziale della pergola: “ ….
dopo domani scrivetemi dicendomi se nella processione è accaduto alcun sognato
disordine; quante erano le persone e rimettetemi poi la minuta dell’altra
memoria all’interno, quella della lettera al Sig. Gonfaloniere, e tutto ciò che
è relativo all’affare, perché la nuova istanza sia in correlazione….”. [AA/12]
Singolare infine è la raccomandazione che
il Brunicardi scrive nel P. S.: “Procurate che le mie lettere non siano vedute
anzi bruciatele.”
Non resta alcun resoconto circa lo
svolgimento della tanto attesa processione, ma le schermaglie fra i contendenti
continuano. Nella lettera del 22 luglio il Brunicardi avverte Luca Marchi: “ … Ho letto la Perizia del Sig: Pellegrini [ing.
Luigi Pellegrini di Borgo a Mozzano], essa ci è totalmente contraria. Si fonda
anche nell’estimo antico che chiama comune la via di Castello. A voce vi
dirò il resto. Bisognerà fare una contro perizia. …” [125/A]
Il tempo stringe e il
cugino Brunicardi prepara una bozza di memoria da presentare al Gonfaloniere. Nella
lettera del 7 settembre 1837 è data notizia di una epidemia: “Spero che per S: Croce ci rivedremo a Lucca.
Vi sono tutte le solite Feste, e solo mancherà il concorso dei Forestieri,
stante i cordoni sanitari”.[107/A]
La copia della bozza è conservata
in archivio ed inizia come sopra riportato con la cronistoria dei lavori
richiesti dal padre e dallo zio di Luca. Si elencano i punti per cui la strada
è da ritenersi a servizio di “casa, e
beni dei privati”, che “mai, ed in
alcun tempo è stata racconciata a spesa della Comune, o della Sezione, ma
sempre a cura, e spesa della casa Marchi essendo tutta fronteggiata dai suoi
beni”, e che altri pergolati sono posti su strade percorse da processioni.
Presentata la nuova memoria l’avv.
Brunicardi ha contatti a Lucca col Segretario dell’Interno, che lo informa del
deposito di una nuova istanza contro il Comune, che sarebbe in procinto di dare
l’assenso alla realizzazione del
pergolato. Ancora una volta, a fine missiva, si trova la preoccupazione che lo
scritto delle lettere possa essere da altri conosciuto: “Torna troppo male a
dir tutto per lettera, giacchè queste lettere non vanno quasi mai a loro
destino, ed anche ieri me se ne smarrì una” [ AA/24].
Con la convocazione dei Marchi
per “… prendere comunicazione delle
condizioni da servire per base alla dimanda di costruzione di un pergolato …”
[58/A], loro
indirizzata dal Comune per il giorno 19 ottobre, sembra che si sia giunti ad
una conclusione positiva del contenzioso.
Che per la questione pergola si profili
una soluzione favorevole vi è una ulteriore conferma nella missiva del
Brunicardi in data 6 novembre: “ … si
hanno 99 gradi di probabilità che sarà favorevole non ostante le accanite
opposizioni fatte, nelle quali figura anche un nome degli abitanti di Castello
diverso dai Giuliani. Io mi lusingo dunque che fra tre o 4 giorni tutto sarà
appianato. Voi però osservate il più profondo silenzio, e non vi ponete per ora
a raccogliere firme contro i capi dell’opposizione. Il trionfo che io spero,
sarà più bello senza questi mezzi
…”[AA/16]
Finalmente l’11 novembre viene comunicato
dal Gonfaloniere ai fratelli
Marchi che: “…Sua Eccellenza il Ministro
segretario di Stato degli Affari Esteri, e Interni si è degnato approvare il
progetto, e condizioni per la costruzione del noto pergolato da loro richiesta,
e per conseguenza io invito le SS. LL, a presentarsi a questo uffizio il giorno
di Giovedì sedici del mese corrente alle ore nove della mattina per stipulare
l’analogo contratto a forma delle condizioni approvate dalla E.S. …” [21/VARIE-DOC/M]
Dopo alcuni ritardi nella stipula del
contratto (lett. del 16 novembre 1837) ed altre iniziative degli oppositori al
progetto, fra cui sembra vi fosse anche il pievano (lett. del 26 dicembre 1837)
il Commissario fissa la data definitiva per la conclusione dell’iter e
specifica le condizioni a cui devono sottostare i richiedenti, al momento
divenuti Sebastiano e Luca Marchi, essendo deceduto il padre di quest’ultimo.
(lett. del 13 marzo del 1838). [23/VAR-DOC/M]
Le prescrizioni stabiliscono
che la larghezza della strada rimanga della larghezza primitiva, che il
pergolato non interferisca col percorso della processione del Corpus Domini,
che il pergolato abbia un’altezza minima di circa 61/2 braccia
[lucchesi – pari a 61/2 x
0,59 m = 3,8 m] e che le
spese dell’atto siano a carico dei richiedenti.
DOCUMENTI D'ARCHIVIO:
Cariss:
Cugino
Lucca
6 Luglio 1837
Sebbene nulla vi dicessi quando eravate a
Lucca non approvai però molto che in pendenza della trattativa aveste collocato
un nuovo legno sopra la pergola. Credetti per altro che non si volesse dar
corpo alle ombre, e per questo lasciai di consigliarvi a rimuoverlo. Forse
questa piccolissima circostanza ha dato ragione al Gonfaloniere di mischiar
nella questione (tutta comunale) la sua qualità di suddelegato di Polizia. Ciò
ha fatto sapere anche al Ministero dell’Interno per cui quest’ultimo si è
dichiarato incompetente ed ha rinviato le parti innanzi ai tribunali. Or dunque
cosa rimane a farsi?
Mio consiglio sarebbe che voi rimoveste
quel legno, e quelle viti che avete situato sopra la via, onde mostrare
docilità, e che quindi fareste un’istanza al Ministero per essere autorizzato a
citar lo Comune, e che quindi è dare corso ad una
citazione. Intanto potrete lasciar le cose nello stato si ritrovavano quando
riceveste il primo ordine di desistere dal lavoro, ed aspettare ancora che
venga il giorno 12 stante per avere un’esempio degli inconvenienti che tanto si
magnificano pel passaggio della processione. Quando verrete a Lucca si farà
l’istanza.
Sono queste righe in replica alla cara
vostra di ieri e mi ripeto vostro aff. cugino.
B.
Brunicardi
[AA/50]
Cariss: Cugino
Lucca
11 Luglio 1937
Replico in fretta alla cara vostra di
ieri, perché mi manca il tempo. Ed in ordine al palo già collocato sopra la
nota via dirò non esser più a lungo a dubitare se debba o no venir rimosso. Voi
lo avete promesso al Sig. Gonfaloniere, ed alla promessa non potete mancare. Io
vi avrei creduto più forte nel non promettere, ma ormai non può tornarsi
indietro. Speriamo che questa vostra condiscendenza giovi per ammansire un
Pascià. Io me ne lusingo anche perché siete stato consigliato a far nuova
memoria. Questa circostanza mi dice qualche cosa. La memoria si farà, e si
dirigerà anche al Sig. Gonfaloniere per non offendere un’altra volta la
di lui gelosia dirigendosi al ministero.
La lepre tante volte si prende col carro [?]. Quando avrò un momento
disponibile minuterò l’istanza. Intanto vediamo domani quali inconvenienti
sapranno nascere.
Non ho potuto non rimarcare la
borgellesca [?]
tirata che vi fu fatta di dirigervi a me, e di meco consigliarvi. Ciò tendeva
ad accertarsi (poiché non può non dubitarne) che io mi ingerisca nella coda =
Dopo domani scrivetemi dicendomi se nella processione è accaduto alcun sognato
disordine; quante erano le persone
e rimettetemi poi la minuta dell’altra memoria all’interno, quella della
lettera al Sig. Gonfaloniere, e tutto ciò che è relativo all’affare, perché la
nuova istanza sia in correlazione.
Ho dato l’ordine di sequestro al Sig:
Maggiora. Solo per ridere vi dirò poi che dal Sig: Banchiere Petri fui fatto
ricercare per due giorni onde propormi il richiesto imprestito per un tempo
maggiore di un mese come bramavate. Io l’ho ringraziato dicendo che se occorre
profitterò delle sue esibizioni ai 20 di 7bre p. v.
Il latore della presente è Marco
Bartolomei.
Sono il vostro aff: cugino.
P.S. Procurate che le mie
B. Brunicardi
lettere
non siano vedute
anzi
brucia tele.
[AA/12]
Cariss: Cugino
Lucca
22 Luglio 1937
In gran fretta
Vi prego di passare al più presto
possibile (poiché credo che dopo domani Paolo Magnani compratore sia per venire
a Lucca) a Rosa Silvestri questo
…. [illeggibile]
foglio.
La mia opinione è scritta nel foglio
medesimo, ed è che la Silvestri possa vendere per pagare dei debiti.
Ho letto la Perizia del Sig: Pellegrini,
essa ci è totalmente contraria. Si fonda anche nell’estimo antico che chiama comune
la via di Castello. A voce vi dirò il resto. Bisognerà fare una contro perizia.
Sono il vostro aff: cugino
B.
Brunicardi
[let. 125/A]
Cariss:
Cugino
Lucca 7 7bre 1837
Ho tirato giù in fretta una bozza di
memoria da presentarsi al Sig: Gonfaloniere come mi chiedevate nella vostra
graditiss: del 4 stante. Copiatela, e portatela in persona raccomandandone il
sollecito disbrigo.
Spero che per S: Croce ci rivedremo a
Lucca. Vi sono tutte le solite Feste, e solo mancherà il concorso dei
Forestieri, stante i cordoni sanitari.
Dall’acclusa lettera vedrete che bisogna
restituire gli [?] 100 al Sig: Cesare Nicolai.
Sono in fretta il vostro aff: Cugino
B.
Brunicardi
[107/A]
[107/A]
[minuta]
Ill:mo Signore
Domenico, e Sebastiano Fratelli Marchi
della Pieve di Controne avevano divisato [stabilito] di costruire una Pergola,
come è noto a V: S: Ill:ma, su quel breve tratto di strada che
partendo dalla via sezionale, e precisamente dall’angolo posteriore
sinistro della chiesa Parrocchiale
conduce al piccolo gruppo di case detto di Castello. A tale oggetto
avevano preparato da molti anni le viti sul poggio superiore del loro orto;
avevano pur preparato, e fatto segare il legname occorrente con non piccola
spesa, ed avevano cominciato a costruire nel loro campo inferiore un muro in
pietra per piantarvi le colonne, ma tutto restò sospeso per effetto degli
ordini in contrario ricevuti dalla V: S: Ill:ma.
Gli esponenti avrebbero tutti i mezzi per
legalmente provare 1°: che quella via non conduce da luogo pubblico ad altro
luogo pubblico, ma soltanto a casa, e beni dei privati 2°: che mai, ed in alcun
tempo è stata racconciata a spesa della Comune, o della Sezione, ma sempre a
cura, e spesa della casa Marchi essendo tutta fronteggiata dai suoi beni. 3°
Che in S: Gemignano, e Pieve di Controne non esistono meno di sei pergole sopra
strade decisamente sezionali 4: Che la fonte detta di Reuli (la quale da acqua
in pochi mesi dell’anno non è pubblica, ma di proprietà della casa Marchi,e per
una precaria tolleranza serve solo pochi abitanti di Castello, essendo la fonte
pubblica in l°:[località] d:a [detta] a Fontaia. 5°: che la Croce, e
la Processione passa non solo sotto la sudd:a pergola posta sopra strade
sezionali, ma bensì (massime per le rogazioni, e S: Marco) sotto delle pergole
di privati, e per san.. [illeggibile] rurali, ed anche a traverso di prati, e
di selve. 6°: Che per conseguenza la d:a via non è né pubblica
(cioè postale, o regia) né comunale, né vicinale, o sezionale, ma è una di
quelle che diconsi generalmente comuni a diverse famiglie, e 7°: che i
nuovi lavori ideati, lungi dall’occuparla, o impedirne, e limitarne il libero
uso agli aventi diritto giovano ad ingrandirla, ed a renderla più comodamente
praticabile, cosa che è nell’interesse massimo dei Fratelli Marchi. Al seguito
di ciò i rispettosi Esponenti, senza punto intendere che i loro diritti restino
pregiudicati, ma volendoli anzi vivi, e asseribili come di ragione, e qualora
la presente istanza non venisse secondata, pregano la V: S: Ill:ma a
voler revocare gli ordini dati per la non costruzione di d: pergola, ed anzi a
compiacersi di loro permetterne la costruzione stessa;, offrendosi essi di
farla alta da terra braccia sei, e mezzo in luogo di braccia sei, con dispendio
maggiore, ed assicurandola che niun pregiudizio sarà per rinvenirne a
chicchesia.
Tanto sperano dalla bontà della V: S:
Ill:ma, mentre ossequiosamente in professione
Devotiss:
Obed:mi Servi
pp.
i Ricorrenti
Luca
Marchi
Pieve di Controne 9 7bre 1837
[15 VAR-DOC/M]
Cariss:
Cugino
Lucca
24 7bre 1837
Non prima di iersera alle ore 2 di notte
potei dai Bagni portarmi, ed arrivare a Lucca. Trovai che il Dottor Carlo Lordi
[?] fratello del Notaio era stato a cercarmi, ed aveva lasciato detto alla mia
serva che riteneva presso Filippi quattrocento cinquanta lasciatigli da uno che
non mi seppe nominare, e che era partito per Livorno. Aggiunse che gli avrebbe
consegnati a voi tostochè era avvisato dal Deponente che voi gli avevate
consegnato la seta. Vedo che si tratta dunque dell’ebreo con cui pattuiste la
vendita.
Ho parlato lungamente con questo Sig:
Segretario dell’Interno per il noto oggetto, ed ho saputo che fu fatta
un’istanza con cui si chiedeva di essere autorizzati per fare una causa contro
lo Comune, perché voleva permettere un pergolato sopra una via pubblica. Il
Sig: Gonfaloniere aveva già informato per il rigetto, ma il Ministero non ha
anche deciso. Ieri poi fu presentata altra istanza per il med:o
oggetto.
La cosa potrebbe, come mi diceste,
concludersi forse anche qui a Lucca, ma sono stato consigliato a soprassedere
fino a nuovo anno …..
Con più agio sentirò meglio … Torna
troppo male a dir tutto per lettera, giacchè queste lettere non vanno quasi mai
a loro destino, ed anche ieri me se ne smarrì una.
Sono in fretta il vostro aff: cugino.
B.
Brunicardi
[AA/24]
Signore
Sarebbe opportuno che VS. si recasse a
questo ufficio comunicativo nella mattina del giorno diciannove di questo mese,
onde prendere comunicazione delle condizioni da servire per base alla dimanda
di costruzione di un pergolato, da lei fatta, sopra la via sezionale detta di
Castello.
Riceva le proteste della mia stima.
Bagno li 11 Ottobre 1837
Il Commissario Incaricato dall’Amministr.ne
Comunale
[firma illeggibile]
Al Sig. Luca Marchi
della Pieve di Controne
[58/A]
Cariss:
Cugino
Lucca
6 9bre 1837
Ritornato dalla campagna nel di 3 stante
trovai la cariss: vostra del due d:o a cui avrei voluto rispondere
subito. Lo avrei fatto se non me lo avessero impedito le due feste di S. Carlo,
e di Domenica. Stamane mi sono subito informato dello stato della nota ponenza
[?], ed ho con piacere udito che la determinazione del Ministero non tarderà
molto a venire, e che si hanno 99 gradi di probabilità che sarà favorevole non
ostante le accanite opposizioni fatte, nelle quali figura anche un nome degli
abitanti di Castello diverso dai Giuliani. Io mi lusingo dunque che fra tre o 4
giorni tutto sarà appianato. Voi però osservate il più profondo silenzio, e non
vi ponete per ora a raccogliere firme contro i capi dell’opposizione.
Il trionfo che io spero, sarà più bello
senza questi mezzi che d'altronde possono sviluppare una più forte inimicizia.
Venerdì o Sabato venturo potreste portarvi dal Gonfaloniere, e pregarlo a dar
corso al permesso, giacché io credo che a quell’epoca il Ministro lo avrà riscontrato.
Se io non sono in tali giorni a Controne
sarò quasi per certo ai Bagni Caldi ove avrò da trattenermi per due giorni
circa, e dove mi porterò forse giovedì p. venturo 9 del corrente.
Sono in fretta il vostro aff: Cugino
B.
Brunicardi
P:
S: Vi prego di rimettere la qui acclusa a S. Cassiano di Controne
[AA/16]
N°
857
Ai
Signori Domenico e Sebastiano
Fratelli
Marchi
Della
Pieve di Controne
Signori
Sua Eccellenza il Ministro segretario di
Stato degli Affari Esteri, e Interni si è degnato approvare il progetto, e
condizioni per la costruzione del noto pergolato da loro richiesta, e per
conseguenza io invito le SS. LL, a presentarsi a questo uffizio il giorno di
Giovedì sedici del mese corrente alle ore nove della mattina per stipulare
l’analogo contratto a forma delle condizioni approvate dalla E.S.
Confermo
loro frattanto la mia stima particolare.
Bagno
11 Novembre 1837
Il
Commissario
dell’Amministrazione Comunale
(firma)
[21/VARIE-DOC/M]
Ill:mo
Sig:re
Non avendo in quest’oggi potuto aver
luogo la celebrazione del contratto a cui si compiaceva di invitarci con
pregiatissima sua …. Attesi gli incomodi di salute della S: V: Ill.ma, saremmo
a pregarla di aver la bontà di farci significare il tenore delle condizioni
alle quali deve essere associato il permesso di costruire il pergolato di cui
si tratta, e ciò per ben conoscere gli oneri ai quali anderemo ad
assoggettarci, e per portarvi sopra le nostre considerazioni; come pure la
preghiamo di assegnarci il giorno in cui dobbiamo per l’oggetto surriferito
presentarci innanzi a V: S: Ill.ma dalla con tutto il rispetto ci professiamo
Devotiss:
[?] Servi
Pieve
di Controne 16 9bre 1837 Per
Sebast:o e Dome:o Marchi
Luca Marchi
[61/A]
Cariss:
Cugino
Lucca
12 Xbre 1837
Eccovi il conto della spesa delle due
iscrizioni ipotecarie L:o Giuliani
Borderò per il capitale di Censo di F 30 £
5. 14. 4
D:o per il Capitale di causa F
24 “ 5. 14. 4
Spesa refettibile al Giuliani £ 11.
8. 8.
A ciò aggiungete per due visure di
contratti in Arch.o 1. 8. –
e la spesa totale ammonta a £ 12. 16. 8.
Voi mi lasciaste £ 14. 18. 8, e però a
pareggio vi rimetto qui con piegato £ 2. 2. Ritenendo la ricevuta delle
ipoteche presso di me.
Oggi mi sono tutto occupato
dell’accomodamento che si tratta fra la Clotilde Allegrini col proprio Padre.
Quest’ultimo ha fatto una proposizione che spero venga accettata. Domani si
deve avere una risposta definitiva.
Iersera parlai lungamente col Sig:
Commissario di Villa, e lo informai di tutto minutamente. Fu così persuaso delle vostre ragioni,
che qualora vada al Bagno, come sempre si spera, sarà una delle prime cose da
sbrigarsi, il permesso della vostra pergola. Ebbi luogo di udire, non esser
vero che la connota persona si recasse da lui. Bensì gli fu fatto un discorso
presso a poco eguale a quello che mi riferite nella vostra lettera degli 8
stante, da quel Sig: Pievano che aveva parlato col vostro vicino.
Sono in fretta il vostro aff: Cugino
Voltate B.
Brunicardi
A 26 Xbre 1837
Sapendo che eravate partito per Arezzo
sospesi di rimettervi la presente, che ho riaperta.
Aggiungo queste righe per dirvi che
incombessi il mio Fratello Santino di passarvi mezza libbra di grano gigante di
S: Elenache costò a Livorno tre lire toscane a libbra ossia paoli 4 ½.
Ritengo dunque altre £ 1. 13. 9 e vi
accludo soltanto £ -, 8. 3. Qualora non lo aveste ricevuto fatene da lui
ricerca.
Con R: Decreto del 5 cadente fui nominato
auditore della R. Ruota Civile, impiego più dignitoso di quello di avere nella
Ruota Criminale.
Sono in fretta il vostro aff: Cugino
B. Brunicardi
P. S: A suo tempo gradirei mi
compraste due prosciutti … [?]
come quelli dell’anno scorso
[AA/23 ]
N° 156
Ai Signori Sebastiano e
Luca Marchi della
Pieve
di Controne
In sequela d’autorizzazione superiore, significo
alle SS. LL. che la domanda fatta a quest’Ufficio postulativa il permesso di costruire un pergolato sulla via
di Castello in cotesta Sezione, può venire secondata alle condizioni di cui
appresso; cioè
1.° Che la via di castello debba
rimanere, in tutta la sua primitiva larghezza, libera da ogni ingombro, legno,
né possa in alcun tempo venire ristretta dalle colonne, o legni appartenenti al
pergolato, né da altro oggetto.
2.° Che in quella porzione di via, da cui
transita la processione del Corpus Domini non sia lecito alle SS. LL. [Signorie
Loro], né ad altri di fare
alcuna pergola.
3.° Che sul rimanente dell’anzidetta via
di Castello verrà permesso alle SS. LL. di costruire un pergolato, purché in
tutta la sua linea, ed estensione non sia a minore altezza dal suolo sottoposto
di braccia sei, e mezzo circa, e venga a tale altezza mantenuto.
4.° Che dalla presente concessione debba
a loro spese stipularsi atto notarile, da darsene estratto all’Ufficio
Comunale.
Invitansi pertanto le SS. LL. a presentarsi
a quest’Ufficio Comunale lunedì prossimo, diciannove corrente, per lo effetto
di procedere alla stipulazione del relativo Contratto.
Professo
la mia stima distinta.
Bagno
li 13 Marzo 1838.
Il
Commissario Giusdicente Incaricato
M. Ant.o
Martinucci
Nessun commento:
Posta un commento