STORIA DELLA
CARTOLINA POSTALE
La cartolina
postale è costituita da un cartoncino rettangolare di circa 8 x 14 cm, emessa dai vari Stati
per comunicazioni epistolari aperte, e il suo nome deriva da chartula (piccola carta), diminutivo
della parola latina charta.
Il nuovo mezzo
di comunicazione era costituito dal “recto” (locuzione latina “folio recto”: “sulla
parte anteriore del foglio”), predisposto per l’indirizzo, e dal “verso”, parte
bianca a disposizione del messaggio scritto.
L’ introduzione
di questo “intero postale” mirava a introdurre un mezzo di comunicazione
gestibile anche dagli strati popolari, meno avvezzi all’uso della penna, così
da aumentare lo scambio epistolare e conseguentemente le entrate dello Stato,
che emetteva la cartolina.
La
corrispondenza era fino allora avvenuta attraverso lettere ben sigillate in
buste su cui il mittente apponeva l’indirizzo e i francobolli ed era in uso
solo fra un numero assai limitato di persone.
Procurarsi la
carta, la busta, i francobolli, scrivere l’indirizzo in maniera allineata
richiedeva spesa, tempo ed abilità. Scrivere invece su di un cartoncino già
affrancato, essendo riportato a stampa il francobollo e predisposto per
l’indicazione del destinatario, semplificava notevolmente le operazioni.
Questa forma di
corrispondenza fu proposta nel 1865 da Enrico von Stephan, consigliere segreto
delle poste tedesche, ma la prima emissione avvenne in Austria nel 1869 a cura
del direttore delle poste Kolbensteiner. In Italia il primo esemplare venne
emesso il 1° gennaio del 1874.
La sua
introduzione tuttavia sollevò forti critiche in coloro che lamentavano la
perdita della segretezza dei messaggi: la cartolina è infatti una comunicazione
“scoperta” a differenza della lettera che si definisce “coperta”.
LETTERA del principe
G. Colonna a Giacomo Cristofanini di Borgo a Mozzano
Data :Roma 18 dicembre 1881
CARTOLINA POSTALE con risposta
pagata (dim. 11,5 x 8 cm) - data: 4/2/1874
missiva spedita un mese dopo il primo esemplare in Italia
Recto: Intestazione
dell’indirizzo : “Alla Signora Angela Pellegrini Lucca per il Borgo a
Mozzano“ – affrancatura con immagine di Vittorio Emanuele II
Verso: Messaggio
manoscritto “Cara Cara Abbiamo
bisogno di farina da pane e di vino, potresti mandare anche un sacco di quella
dolce che è finita. Dirai a Duilio che A. G. parte per Fucecchio dove ha
trovato un impiego. A Luigi che Elena dice che dia l’astuccio per qualunque
prezzo. Ricevi le nostre buone notizie, e saluti, e credimi la tua Cognata G.P.”
CARTOLINA postale (dim. 13,7 x 8
cm) - data 19/8/1886
Recto: Intestazione
dell’indirizzo : “All’Ornatisimma Signora Giuseppa Barsotti
vedova Pellegrini Borgo a Mozzano (Toscana) “
Verso: Messaggio
manoscritto “ Stimatissima Signora ………[ ringraziamento per l’invio del
ritratto del figlio, capitano Enrico Pellegrini, morto in Somalia ad Adua –
firma non leggibile]
Le prime
cartoline postali presentavano il “verso” libero per il messaggio, mentre il
“recto” era completamente occupato dall’indirizzo, oltre che dal francobollo
stampato, dallo stemma sabaudo e dalle dizioni postali.
Nel seguito il
“recto” viene diviso verticalmente per permettere la scrittura nella parte
sinistra non occupata dall’indirizzo.
Cartolina inviata al Ten. Mario
Marchi dalla madre il
25/8/1918
Compaiono inoltre le "Buste lettere postali" e il “Biglietto postale”, le prime per l'assistenza ai militari invalidi della Grande Guerra e il secondo per offrire una parziale “copertura” dello scritto, essendo formato da due parti piegabili.
Busta lettera postale inviato all' Ing. Mario Marchi in data 17/51922.
Busta Lettera Aperta con spazio per l'indirizzo |
Le buste lettere postali sono particolari buste
emesse privatamente dalla federazione dei comitati di assistenza per i militari
ciechi, storpi ed invalidi dal 1920 al 1923 e stampate con messaggi e immagini
pubblicitarie. Alle buste erano applicati francobolli speciali ottenuti
sovrastampando con la sigla B.L.P.
La
busta era tappezzata di messaggi pubblicitari da entrambi i lati, con i soli
spazi bianchi per gli indirizzi del mittente e della destinazione; i bordi
erano gommati e perforati, in modo che il mittente potesse inserirvi un foglio
(compreso nella vendita) e chiudere la busta con i lembi gommati. Il
destinatario apriva la busta strappando i lati gommati e perforati. Inoltre, la
parte posteriore aveva un'ulteriore perforazione che permetteva di staccare una
parte e utilizzarla come cartolina di ritorno, da affrancare.
La
concessione alla federazione doveva avere inizialmente una durata di nove anni,
dal 1920 al 1929, ma queste buste furono vendute solo fino al 1923. Biglietto postale inviato a Enrico Pellegrini in data 11/2/1929.
La cartolina semplice, dopo la divisione della parte anteriore “recto”, non muta nel suo aspetto e si differenzia solo in quelle ad uso nell’esercito nella prima e nella seconda guerra mondiale.
Cartoline della I° guerra mondiale. Cartolina non
inviata e cartolina scritta il 10/7/1918:
Cartolina della II° guerra mondiale scritta il 5/4/XXI (1943):
Alla cartolina
semplice ben presto seguì la cartolina illustrata. La sua origine non è certa,
ma secondo l’opinione più accreditata il primo esemplare comparve durante la
guerra franco- prussiana del 1870. Un cartolaio francese di Sillé-le-Guillaume,
paese nelle cui vicinanze era accampata un’armata dell’esercito francese,
avendo terminato carta da lettere e buste che erano state richieste dai 40.000
militari per scrivere ai propri cari, ritagliò cartoncini di 6 x 9 cm, ricavati
dalle copertine dei quaderni vuotati dei fogli bianchi, e vi fece stampare
immagini di soggetti militari, quali fucili, cannoni e tamburi, assieme a motti
patriottici.
In Italia, come
per la cartolina semplice, quella illustrata fu emessa assai più tardi, nel
1896, in occasione delle nozze Savoia-Montenegro (futuri Vittorio Emanuele III
e Regina Elena), con la riproduzione dei vessilli e degli stemmi
italo-montenegrini. Alcuni privati avevano creato in precedenza esemplari
illustrati, che tuttavia non risulta essere stati inviati per posta.
Le prime
cartoline illustrate furono litografie (stampa a pietra): la figura veniva
disegnata “riflessa” con gesso su un calcare poroso, quindi la superficie
veniva trattata con un acido che attaccava il calcare mentre il disegno
resisteva alla corrosione e accettava il colore, quindi il torchio comprimeva
lo stampo sul cartoncino. Per una cartolina monocromatica erano impiegate 4
pietre e per la stampa colorata da 10 a 12 calchi.
Presto il
supporto litico fu sostituito da vetro coperto da una gelatina al cromo sulla
quale veniva calcato in acqua la matrice dell’immagine.
I metodi della
stampa classica con matrici in rilievo, fu perfezionata per la produzione delle
cartoline, con la cromotipia, che permetteva l’impiego di più colori.
Quindi nella
produzione della cartolina fu impiegata la fotografia, che dopo la prima guerra
mondiale prevalse nella forma colorata a mano: le fotocartoline venivano
dipinte con l’aiuto di una maschera sopra la quale il colore veniva spruzzato o
applicato con un pennello.
Queste tecniche
“artistiche” vennero abbandonate all’inizio degli anni ’30 del secolo scorso
con l’introduzione della bromografia, che permette la copia del negativo su
carta. Questa tecnica, certamente assai vantaggiosa dal punto di vista
economico, permette solo una sfumatura d’insieme e pertanto l’immagine perde quella
singolarità che le litografie e i successivi metodi artigianali conferivano
loro.
La cartolina
illustrata prese la sua configurazione con il “recto” occupato dall’immagine e
il verso completamente predisposto per l’indirizzo. Proprio per il poco impegno
che richiedeva questo tipo di missiva e per il suo fascino derivante
dall’illustrazione, divenne molto diffusa anche negli strati di popolazione che
avevano poca dimestichezza con la scrittura.
Cartolina in bianco e nero produzione tedesca, data: 2/11/1900 - Cartolina colorata produzione francese, non inviata:
Alcune cartoline
illustrate sono in rilievo ed altre presentano dei riporti sull’immagine
stampata, quali perline, tritume di vetro colorato, pezzi di stoffa e cartone
in rilievo.
Recto:
Immagine in rilievo di una spiaggia a San Francisco (USA) – a stampa: “Cliff
House – San Francisco – made in Germany” manoscritto: “ Da consegnarsi alla tua suocera. Le invio molti anni di felicità e
salute U. Andruzzi (?)”
Verso:
Intestazione dell’indirizzo : “Ditt.ma
Sign.ra Maria Pellegrini Lucca per Borgo a Mozzano Toscana Italy” a stampa
“ This side for adress only” - Data: 5 novembre 1903
Cartoline inviate nel
1905 dall’Argentina a Italia Regoli in Borgo a Mozzano - compare tritume di vetro bianco e colorato:
Cartolina di due sposi con perline sulla veste della sposa -
data: 8 agosto 1912
Verso:
Intestazione dell’indirizzo : “Alla Signora Italia Pellegrini – Borgo a Mozzano
” manoscritto : “ Gallicano li 8 Agosto.
Gentilissima Italia in questoggi li do mie notizie dove si stà tutti bene e
dove spero che sia di lei e zia e tutti in famiglia. O preparato un po’ di
burro quanto prima mi capita la cominazione glie lo mando farà tanti saluti al
Ceste gli dica che sono restata contenta. Saluti (?) tutti un caro Bacio a
Sergio e (?).”
Cartolina di due
viaggiatori con valigia in rilievo ed apribile– a stampa “Saluti da Viareggio” - data: 20 dicembre 1912
Verso: Intestazione
dell’indirizzo : “Gentil Signora Carolina
Regoli – Borgo a Mozzano Prov. Di Lucca” manoscritto : “Tanti auguri estensibili famiglia Argia”
Immagine
bucolica con due grandi lettere “I” “R” orlate da tritume di vetro colorato – le
lettere sono le iniziali della destinataria – manoscritto “Ricevi un saluto da tuo affezionatissimo
fratello Umberto” - data non leggibile
Essendo lo
spazio della facciata occupato interamente dall’illustrazione, il messaggio
scaturisce da ciò che è rappresentato. Così il mittente, per comunicare in forma
diretta, é costretto a scrivere sul recto. Alcune cartoline compaiono con brevi
frasi riportate sull’immagine, aggiunte dal mittente per sottolineare il
“messaggio” figurato o per mandare un semplice saluto, altre si presentano
scritte in maniera così fitta da coprire quasi completamente l’illustrazione.
Amore e Psiche (Canova) – data: 30 marzo 1902 - manoscritto “L’illustrazione
esprime già troppo tuo per sempre Enrico” nota; il fidanzato sottolinea
il significato dell’immagine che appare ardita.
Immagine di una attrice con nome d’arte “miss Fleuron” - data: 2 dicembre 1903
– manoscritto molto esteso in cui si parla dell’invio da parte del fidanzato di
una cartolina senza francobollo, che ha comportato un esborso alla fidanzata
per poterla ricevere e di uno specchio rotto da sostituire con uno nuovo.
Verso: Intestazione dell’indirizzo : “Signorina Iadè Ricci Borgo a Mozzano Lucca”
La mancanza di
spazio per scrivere nelle cartoline illustrate porta, presumibilmente a metà
del primo decennio del XX secolo, le Poste italiane a riservare, come fatto in
precedenza per quelle semplici, la metà sinistra del “verso”, dove compare
l’indirizzo alla scrittura, tracciandovi una riga verticale.
Immagine di una “odalisca”, in leggero rilievo, che coglie un ramo di
rododendro - data: 2 dicembre 1903
Verso: Intestazione dell’indirizzo :
“Signorina Iadè Ricci Borgo a Mozzano Lucca”
Il contenuto
delle cartoline è ben diverso da quello delle lettere. Per il suo carattere di
scrittura “scoperta” la nuova missiva contiene messaggi generici, di circostanza,
che riflettono sentimenti condivisi: non possono certo esserle affidate
espressioni che rivelino i sentimenti più intimi del mittente. La cartolina
illustrata in particolare racchiude il messaggio nell’immagine, che è
riprodotta in tanti esemplari e quindi espressione di costume.
Non per questo
la cartolina è un documento privo d’interesse per poter rilevare la personalità
del mittente: le frasi di circostanza espresse, la libertà presa nell’occupare
con la scrittura l’illustrazione del recto, il tipo d’immagine scelta fra le
molte proposte parlano del carattere e dei sentimenti di colui che invia la
missiva, anche se in forma meno evidente rispetto a quanto possa essere rilevato
dal contenuto delle lettere “coperte”.
Alcune cartoline
presentano, come sopra riportato, una fitta e minuta scrittura, che interessa
l’immagine quasi si trattasse di una lettera, altre riportano “baci” nascosti
nelle parti meno evidenti dell’immagine, altre ancora contengono frasi che
integrano o sottolineano il messaggio inviato attraverso l’illustrazione del
“recto”.
Cartolino con manoscritto : “ Meritati elogi alla
mammina supplente Enrico”- nascosto sul ripiano del mobiletto in figura “Baci”. - data: 28 maggio 1903
Verso:
Indirizzo: “ Signorina Iadè Ricci – Borgo
a Mozzano Lucca”.
Cartolina col manoscritto: “L’Illustrazione esprime già troppo. Tuo per sempre Enrico” - data: 30 marzo 1902
Verso:
Indirizzo: “ Signorina Iadè Ricci – Borgo
a Mozzano Lucca”
Ma la massima
personalizzazione della cartolina illustrata si ha in alcuni esemplari, che
sono prodotto unico in quanto l’immagine è stata dipinta dallo stesso mittente:
vere piccole opere d’arte.
Disegno a tempera di mare e cielo agitato con gabbianelle – firma: Eriberta Zemirano - data: 24/9/191024
Manoscritto: “ Las avecitas de esta postal son las meusajeras
encargadas de llevarles a de la distancia, el carinoso saludo, de Umberto y
Eriberta – Bahia Blanca Sectembre 24 de 1910”
[traduzione]“Le gabbianelle di quseta cartolina sono le
messaggere incaricate di portarvi nonostante la distanza l’affettuoso saluto di
Umberto e Eriberta.”
L’analisi sulla relazione fra
cartolina e società porta ad affrontare un’ ampia serie di temi.
La cartolina è prodotto commerciale
per cui vengono create serie che rappresentano donne, fiori, fanciulli, animali
per mano di abili grafici, alcuni famosi per aver creato poster di innegabile
valore artistico:
Cartoline illustrate dal grafico
italiano: A.Terzi nviate
dal Ten. Mario Marchi sul fronte del Grappa alla sorella Delia il 9/11/1918 e il 20/3/18 ed al fratello Cesare il 8/12/1918.
La cartolina è
espressione delle correnti artistiche del tempo, quali il “liberty” e “decò”:
Cartolina illustrata
dell’Esposizione d’Igiene in Napoli - stile liberty - data 22/5/1901
Recto:
Composizione di quadri con figure e panorama in colori pastello – riportato a
stampa; “Esposizione d’Igiene in Napoli,
Aprile – Settembre 1900” – “Igiene
della vita” – scritto a mano “La pentecoste (26) EP.”
Verso:
Intestazione dell’indirizzo : “Signor
Romano Fazzi Borgo a Mozzano (Lucca)” - (firma illeggibile)
Cartolina con reclame della "Superga" - anni '30 - stile deco
Recto:
Due ciclisti
Verso:
Spazio per l’indirizzo, linea di divisione, a stampa “Superga – coperture, camere d’aria, tubolari, accessori – fabbriche
riunite industria gomma Torino”
A fine ‘800
l’opera e l’operetta raccolgono un numeroso e affezionato pubblico e
soprattutto questa ultima attira folle entusiaste e partecipi attratte dalle
primedonne, accompagnate da un corpo di ballo ammiccante (“un esercito di ancheggianti soldatesse della seduzione, freschissime di
cottura, tutte appena sfornate e croccanti” secondo la definizione di Orio
Vergani): la cartolina rappresenta queste beniamine del palcoscenico e nei
primi anni del ‘900 riproduce le prime dive cinematografiche, divenendo mezzo
di diffusione del fenomeno del divismo. Le cartoline, a differenza delle
letteratura del tempo, che presenta una galleria di figure femminili che vanno
dalla donna fatale a quella idealizzata, non trascurando un’analisi impietosa
delle condizioni reali a cui è sottoposta, sono popolate da figure femminili in
atteggiamenti provocatori e ben lontani da quelli propri dello stato di
subordinazione in cui viveva la maggior parte delle donne. Le immagini delle
missive offrono un modello, certamente ben difficile da raggiungere, ma teso al
superamento dei ruoli tradizionali di subordinazione che la società riserva al
mondo femminile.
vamp che fuma senza bocchino
Le cartolina
semplici ed illustrate, oltre a svolgere la funzione primaria di trasmettere
messaggi fra i corrispondenti, sono utilizzate anche per pubblicizzare prodotti
o avvenimenti.
La pubblicità di
prodotti commerciali fa bella mostra occupando l’intero “recto” o una parte
dello stesso o del “verso”
Recto:
Scene dalle cronache del Sercambi. Manoscritto:”31 luglio 1918 – tanti, tanti baci a mamma e a te tuo Mario”
Verso: Manoscritto: “Da Ten. Marchi Mario Comm. Visita bocche di fuoco dell’Armata del Grappa” – Indirizzo: “Gent.ma Signorina Delia Marchi, Ponte all’Abate Lucca”
Cartolina “gomme per cancellare Pirelli” - data: 25 ottobre 1921
Verso:
“Lucca, 24 ottobre 1921, Carissimo Mario
torno ora da Pisa dove sono stato a dare Algebra. Ho avuto 30 non c’è
male vero? Stasera riparto per Bagni. Al secondo darò analitica. Addio a
presto. Saluti baci dal tuo Cesare”
Le mostre, le
commemorazioni e le manifestazioni vengono rappresentate con delle composizioni
sul recto delle cartoline che, come oggi, venivano emesse in concomitanza con
l’evento stesso e spedite o conservate per la loro bellezza grafica.
Cartolina del Comitato per
l’aviazione di Firenze - data: 5 aprile 1910
Recto:
Aerei che volteggiano su Firenze – a stampa “ Spettacoli da Aviazione
Campo di Marte Firenze 28 marzo 7 aprile 1910”
Verso:
Spazio per l’indirizzo: “Gent. Signorina
Maria – Anna Pellegrini e f. Borgo a Mozzano Lucca - , scritto : “ Da Firenze saluti” seguono firme
Cartolina della “XVIII
Esposizione Internazionale di Venezia”
Verso:
Spazio per l’indirizzo: non inviata – a stampa “ XVIII esposizione biennale d’arte”
Recto:
Conversazione.(scrittura a stampa poco leggibile)
Particolare
rilevanza assumono le missive che riportano messaggi politici. Durante la prima
guerra mondiale è evidente la differenza fra la cartolina in franchigia in uso
fino alla sconfitta di Caporetto e la successiva, adottata in concomitanza alla
nuova linea politico-militare caratterizzata da un ampia azione propagandistica
a favore della guerra sia verso l’esercito, sia presso la popolazione civile.
Cartolina postale dell’esercito dopo Caporetto
Cartolina postale dell’esercito dopo Caporetto
Al solo stemma
sabaudo, fra due stendardi italiani, si aggiunge il fascio di bandiere delle
nazioni combattenti contro gli imperi centrali, sormontato dalla statua della
vittoria, ed il motto patriottico "Cittadini
e soldati siate un solo esercito! – Vittorio Emanuele III°”.
Cartolina postale dell’esercito
prima di Caporetto
Durante il
ventennio fascista le cartoline riportano sul “recto” le opere del regime e per
tutto il periodo della seconda guerra mondiale i motti mussoliniiani tesi a
infondere fiducia nella popolazione provata dagli eventi bellici.
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