Tre sonetti del prof. Domenico Martini indirizzati
agli
avvocati Pellegrini di Borgo a Mozzano.
Il sonetto è una composizione poetica che ha
goduto una ininterrotta fortuna dalla sua nascita nel XIII sec. fino alla prima metà del XX secolo.
L’autore dei tre componimenti sotto riportati è il prof. Domenico Martini, vissuto a Borgo a Mozzano nella prima metà del ‘900, insegnante dell'Accademia di belle arti di Lucca e Architetto della Casa del Duca Roberto Borbone, padre di Giuseppe (1870-1944), oggi riconosciuto come uno dei maggiori bibliografi italiani.
I tre sonetti sono dedicati agli avvocati Pietro ed Enrico Pellegrini, rispettivamente padre e figlio, continuatori dell’attività forense iniziata dall’avo Giovanni Iacopo, dottore in utroque, nella seconda metà del XVII° sec.
Avv. Pietro Pellegrini ritratto dal figlio Enrico. |
Avv. Enrico Pellegrini, ritratto come ufficiale della Grande Guerra. |
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I° sonetto [scritto
presumibilmente nel 1918 , anno della morte di Pietro Pellegrini]
In ricordo dell’avvocato Pietro Pellegrini.
Nella vetusta nobile Borgata
u’ presi stanza
nell’età cadente,
c’ ha e vi fu
della gran brava gente,
degna d’esser in versi rammentata.
Un Pietro, conobbi io, della Casata
Pellegrini (mi torna oggi alla mente)
cittadin prode, avocado sapiente,
di coscienza e di fede intemerata.
Fermo
nell’ideal, siccome rovere
che
non si flette al furiar de’ venti,
giammai
piegò né si lasciò commovere
in
faccia all’alternarsi degli eventi;
ed
il pensier concetto nella mente
disse
sempre ed ovunque apertamente.
d. Martini
II° sonetto
L’avv.
Enrico Pellegrini
Un
proverbio ingiusto e maldicente
degli
avvocati pigne oscuro quadro
e
diciamolo pure, delinquente:
Essere
un avvocato e non un ladro,
dice,
maravigliar l’umana gente.
Ma
il Pellegrini, chi ho dinanzi e squadro,
lo
giudico ben io diversamente:
è un galantuomo amabile e leggiadro.
Lasciamo
qui andar la leggiadria,
ereditaria
nella Sua famiglia:
dico
che Lui non si rivela arpia,
ed
i clienti per il collo piglia.
del
Babbo segue la diritta via
quando
scrive, discute, over consiglia.
4.
Febb. 1928
d. Martini
III° sonetto
Una
visita allo Studio dell’avv. Pellegrini
V’ebbe
un Sapiente nell’antichità,
fiorito
molto prima di San Pietro,
che
avria voluto aver casa di vetro
per
dimostrare quel che vi si fa:
laudabil
desiderio in verità.
Adopra
l’uom con più esattezza il metro
quando
sappia egli aver davanti o dietro
chi
lo fa segno di curiosità.
Il
Pellegrini, avocado esperto,
non
possedendo studio di cristallo,
lo
suol tener costantemente aperto.
È
un uom che sfida d’esser colto in fallo,
e
può mostrar le cose allo scoperto
pur
quando posa fuor del piedistallo.
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