lunedì 27 aprile 2015

TRE SONETTI DEL PROF. D. MARTINI AGLI AVV. PELLEGRINI DI BORGO A MOZZANO



Tre sonetti del prof. Domenico Martini indirizzati
agli avvocati Pellegrini di Borgo a Mozzano.

Il sonetto è una composizione poetica che ha goduto una ininterrotta fortuna dalla sua nascita nel XIII sec.  fino alla prima metà del XX secolo.

L’autore dei tre componimenti sotto riportati è il prof. Domenico Martini, vissuto a Borgo a Mozzano nella prima metà del ‘900, insegnante dell'Accademia di belle arti di Lucca e Architetto della Casa del Duca Roberto Borbone, padre di Giuseppe (1870-1944), oggi riconosciuto come uno dei maggiori bibliografi italiani.

I tre sonetti sono dedicati agli avvocati Pietro ed Enrico Pellegrini, rispettivamente padre e figlio, continuatori dell’attività forense iniziata dall’avo Giovanni Iacopo, dottore in utroque, nella seconda metà del XVII° sec. 
Avv. Pietro Pellegrini ritratto dal figlio Enrico.
Avv. Enrico Pellegrini, ritratto come ufficiale della Grande Guerra.

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I° sonetto [scritto presumibilmente nel 1918 , anno della morte di Pietro Pellegrini]

In ricordo dell’avvocato Pietro Pellegrini.

Nella vetusta nobile Borgata
u’  presi stanza nell’età cadente,
c’  ha e vi fu della gran brava gente,
degna d’esser in versi rammentata.

Un Pietro, conobbi io, della Casata
Pellegrini (mi torna oggi alla mente)
cittadin prode, avocado sapiente,
di coscienza e di fede intemerata.

Fermo nell’ideal, siccome rovere
che non si flette al furiar de’ venti,
giammai piegò né si lasciò commovere

in faccia all’alternarsi degli eventi;
ed il pensier concetto nella mente
disse sempre ed ovunque apertamente.
 d. Martini


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II° sonetto

L’avv. Enrico Pellegrini

Un proverbio ingiusto e maldicente
degli avvocati pigne oscuro quadro
e diciamolo pure, delinquente:
Essere un avvocato e non un ladro,

dice, maravigliar l’umana gente.
Ma il Pellegrini, chi ho dinanzi e squadro,
lo giudico ben io diversamente:
 è un galantuomo amabile e leggiadro.

Lasciamo qui andar la leggiadria,
ereditaria nella Sua famiglia:
dico che Lui non si rivela arpia,

ed i clienti per il collo piglia.           
del Babbo segue la diritta via
quando scrive, discute, over consiglia.

4. Febb. 1928
d. Martini


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III° sonetto

Una visita allo Studio dell’avv. Pellegrini

V’ebbe un Sapiente nell’antichità,
fiorito molto prima di San Pietro,
che avria voluto aver casa di vetro
per dimostrare quel che vi si fa:

laudabil desiderio in verità.
Adopra l’uom con più esattezza il metro
quando sappia egli aver davanti o dietro
chi lo fa segno di curiosità.

Il Pellegrini, avocado esperto,
non possedendo studio di cristallo,
lo suol tener costantemente aperto.

È un uom che sfida d’esser colto in fallo,
e può mostrar le cose allo scoperto
pur quando posa fuor del piedistallo.

Borgo di 27 Ottobre 1929 [ scritto a matita per mano dell’avv. Enrico Pellegrini]

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