lunedì 25 gennaio 2016

IL CAPITANO DEL GENIO ENRICO PELLEGRINI MORTO IN TERRA D'AFRICA - MASSAUA 1886 -


Morte del Capitano Enrico Pellegrini in terra d’Africa   
- Massaua 1886 -
Enrico Pellegrini (1853 – 1886) apparteneva a una eminente famiglia di Borgo a Mozzano (Prov. di Lucca), il padre, ing. Luigi, era figlio del dottore in utroque Giacomo, uno dei 5 direttori della rivoluzione giacobina del 1799 a Lucca, e la madre, Giuseppa Barsotti, era nipote di Vincenzo, formatore di Sua Maestà Cristianissima (il re di Francia).      
CAPITANO ENRICO PELLEGRINI
GIUSEPPA BARSOTTI

Il Pellegrini, che dopo gli studi in ingegneria presso l’Ateneo di Pisa aveva seguito la carriera militare nel Genio, fece parte dei reparti inviati in aiuto delle popolazioni venete, minacciate dallo straripamento dell’Adige, e dimostrando particolare valore ed abnegazione fu insignito della croce di Cavaliere del Regno d’Italia per “motu proprio” del sovrano.
UFFICIALI E SOLDATI DEL GENIO

Il 5 febbraio 1885 Massaua divenne possedimento coloniale italiano con l’invio di 1500 militari italiani, a cui seguirono ulteriori spedizioni nell’arco dell’anno.  Il 13 settembre il Cap. Pellegrini, dopo aver dato le dimissioni da aiutante maggiore di prima, si imbarcò per la neo colonia eritrea.  

PRESUMIBILI FOTOGRAFIE DI MASSAUA O D'INTORNI
Dalle lettere inviate alla madre, essendo il padre deceduto, si può ricostruisce il viaggio da Napoli a Massaua e i primi giorni di permanenza in Africa.
Napoli 12 Sette 1885
 …. Sono giunto a Napoli la sera del giorno 10 felicemente, domani prenderò imbarco sopra di un buono e comodo bastimento e fra 14 e 15 giorni, se il mare non sarà cattivo, sarò a Massaua da dove darò subito informazioni circa il mio viaggio.
A bordo del bastimento [?] imbarco 1200 uomini sicchè la compagnia non mi manca … Tanti saluti a tutti ed augurando molte buone cose chiedendole la S.[ua] B. [benedizione] mi creda certamente Suo Aff.mo Figlio Enrico”

“Porto Said 17 Settembre 1885
 ….Come scrissi da Napoli pochi giorni sono il giorno di Domenica 13 corrente mese presi imbarco sul piroscafo Wuashington a bordo del quale ho fatto con la truppa circa 1200 uomini un viaggio felicissimo, mentre scrivo la presente alle ore 9 ½ pom. Non siamo ancora a Porto Said né in vista ma però nella mattina giungeremo ed ho perciò nella giornata d’oggi scritto la presente perché non son sicuro se domani potremo scendere a Porto Said poiché la detta città ha imposto la quarantena per le navi provenienti dall’Italia. ….. Alle 7 del 18 siamo entrati in porto ma non si può entrare in città quantunque si goda perfetta salute. In giornata probabilmente entreremo nel Canale di Suez per passare nel Mar Rosso…..”

“Suez 20 – 9 - 1885
Il giorno 18 a sera alle 5 ci siamo messi in canale e questa mattina verso le 12 sarò a Suez da dove partirà questa mia.
Parlerò un poco ora delle impressioni e dei costumi di queste parti. A porto Said ove siamo stati quasi una giornata intera non abbiamo potuto scendere a terra perché il bastimento era in uarantena (si sta però benissimo di salute) e perciò posso contare della città ciò che ho veduto stando a bordo. Il primo effetto che produce Porto Said è di una città in continuo carnevale vi si vedono Arabi Egiziani, Abissini, Sudanesi, Marochini, Ebrei, Europei e ciascuno veste gli abiti della propria nazione e quindi si vedono 8,10, e 12 persone assieme ed uno non veste uguale all’altro, vi è abbastanza commercio per la grande quantità di bastimenti che giornalmente vi passano ed i prezzi del mercato sono molto salati; i turchi che vi sono e gli arabi in special modo capiscono qualche parola Italiana…..”
Il canale di Suez è scavato nelle sabbie dell’istmo omonimo e nel passaggio si vedono estensioni immense di sabbia, ove la vista si perde a grandissima distanza vi sono delle piccolissime vegetazioni ma in genere è sabbia. A metà circa del canale si incontra il lago di Ismailia sulle sponde del quale giace la città che da il nome al lago. La detta città non offre niente di singolare è città Africana e non vi è mescolanza di razze come a Port-Said. Il personale di servizio del canale è Europeo ed i capi stazione sono quasi tutti Italiani. Lungo il canale si trovano a frotte bambini egiziani (indigeni) che corrono sulle sponde chiedendo che si getti loro delle gallette e si gettano a nuoto nel canale qualora non vengano gettate sulle sponde…..”
“Massaua 16-10- 85
….. Qui niente di nuovo di salute seguito sempre a stare benissimo, sono contento e sto bene in Africa vi è assai caldo ma però il vestiario che qui usa è molto comodo e fa fresco.
In questo momento annuncia di venire il kahmsin però fino ad ora il vento è contrario e speriamo che  così seguiti. Il kahmsin  è un vento speciale dell’Africa che viene dal deserto si comincia a vedere come una nube in lontananza rossastra e radente al terreno, dopo un momento questa nube si avvicina ed istantaneamente ravvolge in una atmosfera di sabbia e terra portata dal deserto e in tal quantità che bisogna avvolgersi bene con asciugamani o simili la faccia la faccia perché non entri sabbia nel collo nelle orecchie nel etc. dopo cessato sopra i tavoli letti etc. si trova un dito quasi di polvere che bisogna mandare via….”

Massaua 23 – 10 - 85
……Costì si porteranno già abiti da inverno e mantelli qui invece si ha ora caldo come costì in estate però la notte non si sente il freddo che fa in Italia essendo la temperatura costante e quasi uguale fra giorno e notte.
Però per quanto qui vi sia caldo si sa quasi soltanto dal termometro perché noialtri si sta benone e non si avverte gran caldo, e io credo dipendere dal continuo vento che vi è che tiene l’aria mossa  per il costume leggierissimo e comodissimo di vestiario adottato da tutti qui in Africa.
Io mangio tre volte di più di quello che mangiavo in Italia e digerisco benone. Ho moltissimo lavoro che mi tiene occupato e faccio continuamente moto per visitare i lavori. Sono stato l’altro giorno per la prima volta nella città di Massaua per visitarla non avendolo potuto fare prima, ho trovato una città molto singolare e della quale noi Italiani non ce ne possiamo fare una giusta idea se non vedendola proprio.
Sono continuamente, per causa dei lavori, [?] agli Arabi ed è un bel sentire quando si deve parlare assieme loro non capisco[no]  l’Italiano, io niente l’Arabo facciamo quindi le bastonate dei ciechi!.....”

“Massaua 30 8bre 85
Tutte le settimane da Massaua parte e poi arriva una corrispondenza dall’Italia e fino ad ora ho scritto sempre settimanalmente. Però non vi è da stare impensieriti se qualche volta la corrispondenza ritardasse perché detta corrispondenza è così disbigata.
Tutti i lunedì parte da Brindisi il Postale detto Valigia delle Indie, da Brindisi va diretto a Port-Said ove attraversa il canale e va a sbarcare quella di Massaua ad Aden. Da Massaua tutti i sabati al mattino parte un vapore che va in Aden a prendere la posta il qual vapore torna normalmente dopo 7 o 8 giorni così si ha un servizio di posta settimanale e che dovrebbe dare la corrispondenza che normalmente sarebbe circa 15 giorni di [?] ma molte volte causa il mare cattivo guasti nelle macchine, ritardi postali, l’incontro non succede per qualche lettera, quindi ritardo nella corrispondenza almeno di un mese. Per questa ragione come dico non vi è da pensare a niente anche se succedesse che qualche mese non ricevessimo letture. Si aggiunga poi a questo che è già successo che molte lettere sono andate perdute…”.

Porto Massaua 13 9bre 1885
……… Qui in Africa abbiamo un inverno in cui il freddo e la neve non danno noia per niente, il caldo è molto diminuito ed ora si sta bene e la vita è sopportabilissima quantunque i giornali vadano continuamente contando storie del tutto alterate e per niente vere.
Di salute sto benissimo mi si confà il clima le giornate passano come niente e sto qua molto volentieri.
Abbiamo combinato una mensa qui, e vi siamo [?], ove il buon umore e l’allegria comincia con il primo piatto e durano per tutta la mensa si mangia bene si ride e si sta sani e contenti.
Ho scritto molto male per le ragioni seguenti
1° calamaio è pieno di terra portata dal vento
2° non vi è che pochissimo inchiostro allungato con acqua perché qui non si trova inchiostro
3° ho molta premura perché ho molte cose da fare e a momenti parte la posta….”.

“ Massaua 18 Dice 885
Dall’ultima lettera sento che loro hanno scritto tutte le settimane e me ne sono anche accorto essendo poi venute in un tempo solo ciò che doveva venire in un mese, molte e ciò proviene da ritardi nella coincidenza delle poste e non c’è per niente da meravigliarsi……
Qui siamo in pieno inverno con 30 gradi di calore. Di salute però si sta bene. L’unica cosa che si avverta per l’inverno di queste parti è alla notte che fa umido del resto nessuno direbbe che fosse inverno. Le famose piogge che dicevano esserci nel Settembre, Ottobre e Novembre non si vedono ancora e si stanno aspettando, sarebbe bene che venissero perché alimenterebbero i pozzi, ma dovrebbero essere molto noiose non essendoci strade né niente, e quindi si verrà a formare un pasticcio straordinario di fango mota pozzanghere che riuscirà noioso ed insalubre. Se seguita così però sembra che non debba più piovere ed allora sarà evitato tutto……….”

“ Massaua 7 - 1 - 86
Spero che avrà ricevuto le mie lettere che ultimamente mi diceva non essere ancora giunte, il motivo deve essere che quando partì da qui, qualche tempo fa il bastimento per portare la posta in Aden, stante il mare burrascoso e qualche avaria in macchina non fu possibile trovare la coincidenza in Aden essendo già partito il postale quando giunse il bastimento proveniente da Massaua. Avrà però ora ricevuto mie notizie e certamente 2 o 3 lettere in una volta nelle quali tutto era detto che io stavo, come sto attualmente, bene.
Qui di nuovo non vi è proprio niente il solito mare i soliti deserti, i soliti mori, le piogge ora sono assai frequenti ed abbastanza abbondanti e noiose però passeranno anche queste e verrà del sole per asciugare panni baracche uomini e ogni cosa
Sto qua abbastanza volentieri; unico pensiero è la molta distanza da loro, ma del resto ci uniamo spesso col pensiero e per lettera…..”

Il 4 febbraio il Cap. Pellegrini è ricoverato all’ospedale galleggiante “la Garibaldi” e il 7 dello stesso mese muore di tifo. Il 9 febbraio il comandante del reggimento del genio da Casal Monferrato annuncia alla madre la notizia del decesso.
“Casale addì 19/2 1886
Comando del 2° reggimento genio                                    Pregiatissima
Gabinetto del colonnello                                                Signora
Una gravissima sciagura l’ha colpita ed io devo compiere al mio doloroso incarico di annunciargliela. Voglia pertanto riunire tutte le sue forze per porsi in grado di apprenderla senza troppa grave perturbazione dell’animo suo.
Il figlio di V. S. Cav.le Enrico Capitano Comandte la 1a Compagnia di questo Reggto distaccata  Massaua in Africa è caduto repentinamente ammalato per tifo e dopo pochi giorni ne restò vittima.
Non conosco per ora altri particolari essendomi il doloroso fatto stato annunziato dal Ministero della Guerra ad un dipresso in tali termini.
Non fa d’uopo che io Le dica , o Signora, quanto questa infausta notizia abbia dolorosamente colpito me e gli ufficiali tutti del Reggimento, essendo il di Lei figlio da ognuno di noi assai amato e stimato per le molte sue qualità di mente e di cuore. V. S. pertanto può stare sicura che serberemo del povero Enrico, dolce, affettuosa e perenne memoria.
Mi auguro che questo pensiero e quello d’aver il figlio suo perso la vita pel servizio del Re e della Patria riescano a lenire di qualche poco il ben giusto suo cordoglio.
Ed or voglia, egregia Signora, permettermi di presentarle i sensi della mia più perfetta osservanza, coi quali ho l’onore di dichiararmi di V. S. Devoimo
Riccardi Giovanni
Colonnello Comandte il 2° Reggto Genio”

Fra i documenti che vengono inviate alla famiglia da parte delle autorità militari si ritrovano la stima del cavallo di proprietà del Cap. Pellegrini e il progetto dei “compagni d’arme” per il monumento da far erigere nel cimitero di Massaua, dove è tumulato il corpo.
Il cavallo viene stimato da una Commissione in Massaua, che redige il seguente verbale:
Verbale constatante la valutazione del cavallo di proprietà del fu Capitano Cavre Pellegrini
In seguito ad ordine ricevuto dal Signor Comandante il Presidio, si è riunita la Commissione per provvedere alla valutazione del cavallo di proprietà del Capitano Cavre Pellegrini ed ha dichiarato:
1° che il valore commerciale del cavallo  non è superiore alle £ 180.00.
2° che il cavallo presentemente è zoppo, e benché stato curato, non si può esprimere un giudizio sicuro sulla sua completa guarigione ed in conseguenza rigorosamente non può essere acquistato dal Governo come cavallo di servizio.
Massaua, 10 Febbraio 1886
La Commissione
Tenente Veterinario
F.. Fontana
Tenente [?] Sauro Martino
Capitano [?] Michelini Presidente
Per copia conforme
Il relatore
[firma]
VERBALE DI STIMA DEL CAVALLO
La stima, assieme all’elenco degli lasciati oggetti appartenuti al Capitano Pellegrini, viene trasmessa al Sindaco di Borgo a Mozzano, che a sua volta informa la famiglia. 
L' avv. Pietro, fratello del defunto, in risposta esprime il desiderio che vengano loro consegnati gli oggetti ed in relazione al cavallo scrive “…Quanto poi al cavallo che si ritrova tuttora a Massaua si pregherebbe la gentilezza del comando di quel luogo a volerlo vendere e il relativo prezzo erogarlo in opera di beneficenza in Massaua stessa in quel modo migliore che il prelodato Comando stimerà opportuno e conveniente….”

Dopo pochi mesi la famiglia Pellegrini riceve comunicazione della beneficenza erogata dalla vendita del cavallo:
Massaua 24 Giugno 1886
Comando Superiore Oggetto.
 Somma erogata a scopo di beneficenza.
Secondo le istruzioni manifestate dal fratello del compianto Cav.re Enrico Pellegrini  al Signor Colonnello Comandante il 2° Reggimento Genio, ho destinatole £ 132 - -, ricavo netto ottenuto dalla vendita del cavallo del defunto, a scopo di beneficenza, rimettendole al Sig. Cav.re Pestalozza, Segretario per gli Affari Indigeni, affinché ne facesse la ripartizione fra i più bisognosi diMassaua.
 Voglia la famiglia di quel distintissimo Ufficiale, che fu il Capitano Pellegrini, gradire i ringraziamenti, che io le porgo a nome dei suoi beneficiati, assicurandola che l’atto pio dei congiunti non farà che accrescere nel cuore dei compagni d’arme del compianto estinto l’amoroso ricordo che di lui conservano.
Il Maggiore Generale
[firma]


Per quanto riguarda il monumento funebre da erigere in memoria del Cap. Pellegrini è conservato a stampa il progetto inviato dagli ufficiali della guarnigione di Massaua:
PROGETTO PER IL MONUMENTO DA ERIGERE NEL CIMITERO DI MASSAUA
Il paese di Borgo a Mozzano poi, attraverso vari comitati, onorò la memoria del Capitano Enrico Pellegrini apponendo sulla facciata del palazzo della famiglia la lapide commemorativa  sotto riportata:

APPOSIZIONE DELLA LAPIDE
CORONE ATTORNO ALLA LAPIDE

LAPIDE COMMEMORATIVA SU PALAZZO PELLEGRINI
La morte de Cap. Pellegrini ebbe anche una certa risonanza sulla stampa locale e nazionale. Il Secolo Gazzetta di Milano, Il Progresso Giornale politico progressista in Lucca, L'Avvenire Gazzetta del Monferrato, L'Eco del Serchio, La Perseveranza, La Nazione riportarono all'epoca la notizia ed in particolare il giornale, "L'Esercito Italiano", pubblicò la notizia in maniera particolareggiata , come sotto riportato: 




L'associazione "Lucca Massaua un lungo ponte" ha ripreso diverse immagini del monumento  voluto dai "compagni d'arme" del Cap. Pellegrini e che gentimente ha trasmesso. Si riporta la fotografia che inquadra la colonna funebre fra le bandiere dell'Eritrea e dell'Italia. Stupisce, naturalmente in senso positivo, che il ricordo di un ufficiale "colonialista" di 140 anni fa sia stata conservata immune da distruzione. 



Lettere e Documenti:

LETT.  - Napoli 12 Sette 1885

Napoli 12 Sette 1885
Carissma Madre
Sono giunto a Napoli la sera del giorno 10 felicemente, domani prenderò imbarco sopra di un  [?] e comodo bastimento e fra 14 e 15 giorni, se il mare non sarà cattivo, sarò a Massaua da dove darò subito informazioni circa il mio viaggio.
A bordo del bastimento [?]  imbarco 1200 uomini sicchè la compagnia non mi manca certamente.
Di salute sto benissimo sono contento e di animo tranquillissimo.
Tanti saluti a tutti ed augurando molte buone cose chiedendole la S.[sua] B. [benedizione] mi creda
Suo Aff.mo Figlio
Enrico

LETT.  - Porto-Said 17 Settembre 1885





















 




Carissma Madre
Porto Said 17 Settembre 1885
Come scrissi da Napoli pochi giorni sono il giorno di Domenica 13 corrente mese presi imbarco sul piroscafo Wuashington a bordo del quale ho fatto con la truppa circa 1200 uomini un viaggio felicissimo, mentre scrivo la presente alle ore 9 ½ pom. Non siamo ancora a Porto Said né in vista ma però nella mattina giungeremo ed ho perciò nella giornata d’oggi scritto la presente perché non son sicuro se domani potremo scendere a Porto Said poiché la detta città ha imposto la quarantena per le navi provenienti dall’Italia.
A bordo vi è ottima salute io sono rimasto nel numero dei pochissimi che non soffrono il mare. Siamo a metà del viaggio, sono però spiacente di essere così vicino al Cairo ed  ad Alessandria e non poter vedere queste due città.
 Di salute sto benissimo [?] e di niente ho da lamentarmi, fra 8 o 10 giorni sarò a Massaua. [?] Attendo loro lettere spero che questa la riceveranno abbastanza presto.
È scritta a bordo e quindi male per alcune ondulazioni del bastimento.
Credevo di poter entrare questa sera in Porto Said ed impostare subito la presente, ma invece essendo arrivati di notte non è stato possibile fare le pratiche di porto per entrare. Ci siamo fermati per tutta la notte in alto mare e domani 18 entreremo in porto.
[scritto a matita] Alle 7 del 18 siamo entrati in porto ma non si può entrare in città quantunque si goda perfetta salute. In giornata probabilmente entreremo nel Canale di Suez per passare nel Mar Rosso.
Addio tanti saluti a tutti e chiedendoli la S. [sua] B. [benedizione] mi creda
Suo Aff.mo Figlio
Enrico
P. S. Il mio indirizzo è Massaua = Africa =


LETT.  - Suez 20 – 9 – 1885


 
Carissma Madre
Suez 20 – 9 - 1885
Il giorno 18 a sera alle 5 ci siamo messi in canale e questa mattina verso le 12 sarò a Suez da dove partirà questa mia.
Parlerò un poco ora delle impressioni e dei costumi di queste parti. A porto Said ove siamo stati quasi una giornata intera non abbiamo potuto scendere a terra perché il bastimento era in quarantena (si sta però benissimo di salute) e perciò posso contare della città ciò che ho veduto stando a bordo. Il primo effetto che produce Porto-Said è di una città in continuo carnevale vi si vedono Arabi Egiziani, Abissini, Sudanesi, Marochini, Ebrei, Europei e ciascuno veste gli abiti della propria nazione e quindi si vedono 8,10, e 12 persone assieme ed uno non veste uguale all’altro, vi è abbastanza commercio per la grande quantità di bastimenti che giornalmente vi passano ed i prezzi del mercato sono molto salati; i turchi che vi sono e gli arabi in special modo capiscono qualche parola Italiana.
Il canale di Suez è scavato nelle sabbie dell’istmo omonimo e nel passaggio si vedono estensioni immense di sabbia, ove la vista si perde a grandissima distanza vi sono delle piccolissime vegetazioni ma in genere è sabbia. A metà circa del canale si incontra il lago di Ismailia sulle sponde del quale giace la città che da il nome al lago. La detta città non offre niente di singolare è città Africana e non vi è mescolanza di razze come a Port-Said. Il personale di servizio del canale è Europeo ed i capi stazione sono quasi tutti Italiani. Lungo il canale si trovano a frotte bambini egiziani (indigeni) che corrono sulle sponde chiedendo che si getti loro delle gallette e si gettano a nuoto nel canale qualora non vengano gettate sulle sponde.
Di salute sto benissimo e con più comodo scriverò altre notizie ed altri particolari. Tanti saluti a tutti e chiedendole la S.[sua] B. [benedizione] mi creda
Suo Aff.mo Figlio
Enrico
P. S. Non ho parole da poter ringraziare chi ebbe il gentilissimo pensiero di farmi e spedirmi le pantofole, cosa a cui non avevo pensato e che è indispensabile a bordo e me le sono godute immensamente.
Da Suez a Massaua non si tocca più alcuna città non potrò quindi più scrivere che da Massaua.


LETT.  - Massaua 16-10- 85



















 

 

Carissma Madre
Massaua 16-10- 85
Qui niente di nuovo di salute seguito sempre a stare benissimo, sono contento e sto bene in Africa vi è assai caldo ma però il vestiario che qui usa è molto comodo e fa fresco.
In questo momento annuncia di venire il kahmsin però fino ad ora il vento è contrario e speriamo che  così seguiti. Il kahmsin è un vento speciale dell’Africa che viene dal deserto si comincia a vedere come una nube in lontananza rossastra e radente al terreno, dopo un momento questa nube si avvicina ed istantaneamente ravvolge in una atmosfera di sabbia e terra portata dal deserto e in tal quantità che bisogna avvolgersi bene con asciugamani o simili la faccia la faccia perché non entri sabbia nel collo nelle orecchie nel etc. dopo cessato sopra i tavoli letti etc. si trova un dito quasi di polvere che bisogna mandare via.
Attendo loro notizie che spero buone e salutando tutti e chiedendole la S.[sua] B. [benedizione] mi creda
Suo Aff.mo Figlio
Enrico


LETT.  - Massaua 23 – 10 - 85



 
Carissma Madre
Massaua 23 – 10 - 85
Un certo Sartini contadino dell’Avvocato Santino Santini si rammenterà che nel partire mi consegnava una lettera per un suo figlio soldato qui in Africa e di presidio in Massaua, a seconda di quanto diceva al padre,.
Appena giunto in Africa ho fatto ricerche di questo benedetto figliolo in Massaua, a Eaulond a Rasmaduf a Gerrar, [?] – el – Vender………. Presidi tutti abbastanza vicini a Massaua, ma in nessuno di questi l’ho potuto ritrovare, ho saputo però che si trova ad Arafali e siccome questa è una città distante da Massaua e dove non ho mai alcuna per ora occasione di recarmici, ho dovuto spedirgli la lettera con la corrispondenza ordinaria che si tiene fra Massaua ed Arafali.
Spero con la posta, che giungerà domani, di poter ricevere loro notizie che desidero buone. Io sto benone e mi trovo contento.
Costì si porteranno già abiti da inverno e mantelli qui invece si ha ora caldo come costì in estate però la notte non si sente il freddo che fa in Italia essendo la temperatura costante e quasi uguale fra giorno e notte.
Però per quanto qui vi sia caldo si sa quasi soltanto dal termometro perché noialtri si sta benone e non si avverte gran caldo, e io credo dipendere dal continuo vento che vi è che tiene l’aria mossa  per il costume leggierissimo e comodissimo di vestiario adottato da tutti qui in Africa.
Io mangio tre volte di più di quello che mangiavo in Italia e digerisco benone. Ho moltissimo lavoro che mi tiene occupato e faccio continuamente moto per visitare i lavori. Sono stato l’altro giorno per la prima volta nella città di Massaua per visitarla non avendolo potuto fare prima, ho trovato una città molto singolare e della quale noi Italiani non ce ne possiamo fare una giusta idea se non vedendola proprio.
Sono continuamente, per causa dei lavori, [?] agli Arabi ed è un bel sentire quando si deve parlare assieme loro non capisco[no]  l’Italiano, io niente l’Arabo facciamo quindi le bastonate dei ciechi!
Tanti saluti a tutti, mi e [?] chiedendole la S.[sua] B. [benedizione] mi creda
Suo Aff.mo Figlio
Enrico

LETT.  - Massaua 30 8bre 85

Carissma Madre
Massaua 30 8bre 85
Tutte le settimane da Massaua parte e poi arriva una corrispondenza dall’Italia e fino ad ora ho scritto sempre settimanalmente. Però non vi è da stare impensieriti se qualche volta la corrispondenza ritardasse perché detta corrispondenza è così disbrigata.
Tutti i lunedì parte da Brindisi il Postale detto Valigia delle Indie, da Brindisi va diretto a Port-Said ove attraversa il canale e va a sbarcare quella di Massaua ad Aden. Da Massaua tutti i sabati al mattino parte un vapore che va in Aden a prendere la posta il qual vapore torna normalmente dopo 7 o 8 giorni così si ha un servizio di posta settimanale e che dovrebbe dare la corrispondenza che normalmente sarebbe circa 15 giorni di  [?] ma molte volte causa il mare cattivo guasti nelle macchine, ritardi postali, l’incontro non succede per qualche lettera, quindi ritardo nella corrispondenza almeno di un mese. Per questa ragione come dico non vi è da pensare a niente anche se succedesse che qualche mese non ricevessimo letture. Si aggiunga poi a questo che è già successoche molte lettere sono andate perdute.
È qualche tempo che aspetto loro lettere avendone ricevuta una sola con la posta di domani o dopo spero di ricevere altre notizie.
Come stanno loro tutti sono al Borgo a Pisa o dove?
Io sto benone e son contento tanti saluti a tutti echiedendole la S.[sua] B. [benedizione] mi creda
Suo Aff.mo Figlio
Enrico

LETT.  - Porto Massaua 13 9bre 1885

Carissma Madre
Porto Massaua13 9bre 1885
Ho ricevuto con moltissimo piacere la sua lettera delli 18 settembre e sento dalla medesima che stanno tutti bene.
Qui in Africa abbiamo un inverno in cui il freddo e la neve non danno noia per niente, il caldo è molto diminuito ed ora si sta bene e la vita è sopportabilissima quantunque i giornali vadano continuamente contando storie del tutto alterate e per niente vere..
Di salute sto benissimo mi si confà il clima le giornate passano come niente e sto qua molto volentieri.
Abbiamo combinato una mensa qui, e vi siamo [?], ove il buon umore e l’allegria comincia con il primo piatto e durano per tutta la mensa si mangia bene si ride e si sta sani e contenti.
Ho scritto molto male per le ragioni seguenti
1° calamaio è pieno di terra portata dal vento
2° non vi è che pochissimo inchiostro allungato con acqua perché qui non si trova inchiostro
3° ho molta premura perché ho molte cose da fare e a momenti parte la posta.
Attendo vostre nuove che spero ottime come confermo le mie
Tanti saluti a tutti e chiedendo la S.[sua] B. [benedizione] mi creda
Suo Aff.mo Figlio
Enrico
LETT.  - Massaua 18 Dice 885

Carissma Madre
Massaua 18 Dice 885
Dall’ultima lettera sento che loro hanno scritto tutte le settimane e me ne sono anche accorto essendo poi venute in un tempo solo ciò che doveva venire in un mese, molte e ciò proviene da ritardi nella coincidenza delle poste e non c’è per niente da meravigliarsi.
[?] siamo già a Natale e qui si sta già pensando come si passerà detta giornata bisognerà inventare qualche cosa di nuovo vedremo.
Qui siamo in pieno inverno con 30 gradi di calore. Di salute però si sta bene. L’unica cosa che si avverta per l’inverno di queste parti è alla notte che fa umido del resto nessuno direbbe che fosse inverno. Le famose piogge che dicevano esserci nel Settembre, Ottobre e Novembre non si vedono ancora e si stanno aspettando, sarebbe bene che venissero perché alimenterebbero i pozzi, ma dovrebbero essere molto noiose non essendoci strade né niente, e quindi si verrà a formare un pasticcio straordinario di fango mota pozzanghere che riuscirà noioso ed insalubre. Se seguita così però sembra che non debba più piovere ed allora sarà evitato tutto.
Io seguito a stare benone  [?]
Per augurio del nuovo anno e feste Natalizie che spero e faccio voti riescano a tutti prospere e felici ed anche per far vedere che le dico che sto bene non è uno scherzo mando un piego a parte una fotografia mia ove in un post-prandium si vede la nostra mensa tutta riunita che si sta, chiacchierando giocando fumando e bevendo l’ultimo bicchiere, facendo ½ ora di siesta. Il gruppo è abbastanza bene riuscito e vi sono tutti gli ufficiali componenti la nostra mensa, un soldato infermiere e due moretti che sono al nostro servizio.
Tanti saluti mille auguri di nuovo per le prossime feste e chiedendole la S.[sua] B. [benedizione] mi creda
Suo Aff.mo Figlio
Enrico

 LETT.  -  Massaua 7 - 1 - 86 

Carissma Madre
Massaua 7 - 1 - 86
Spero che avrà ricevuto le mie lettere che ultimamente mi diceva non essere ancora giunte, il motivo deve essere che quando partì da qui, qualche tempo fa il bastimento per portare la posta in Aden, stante il mare burrascoso e qualche avaria in macchina non fu possibile trovare la coincidenza in Aden essendo già partito il postale quando giunse il bastimento proveniente da Massaua. Avrà però ora ricevuto mie notizie e certamente 2 o 3 lettere in una volta nelle quali tutto era detto che io stavo, come sto attualmente, bene.
Qui di nuovo non vi è proprio niente il solito mare i soliti deserti, i soliti mori, le piogge ora sono assai frequenti ed abbastanza abbondanti e noiose però passeranno anche queste e verrà del sole per asciugare panni baracche uomini e ogni cosa
Sto qua abbastanza volentieri; unico pensiero è la molta distanza da loro, ma del resto ci uniamo spesso col pensiero e per lettera.
Tanti saluti a tutti e chiedendole la S.[sua] B. [benedizione] mi creda
Suo Aff.mo Figlio
Enrico

 Decreto di nomina a Sottotenente dell'Arma del Genio - anno 1875:




 Decreto di nomina a Tenente dell'Arma del Genio - anno 1877:


 Decreto di nomina a Capitano dell'Arma del Genio - anno 1883:



Decreto di nomina a Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia - anno 1883:








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