“Respingimento” di emigranti italiani a New York ai primi del XX sec.
La lettera riprodotta
è inviata da un emigrante del comune di Bagni di Lucca, Elia B.[cognome indecifrabile]
allo “spedizioniere” Olinto Buonamici, che conduceva un’agenzia di viaggi indirizzati
soprattutto verso le Americhe.
Elia B. comunica al
Buonamici che quattro suoi compagni di viaggio erano stati, prima trattenuti, e
in seguito respinti dal Servizio Immigrazione di Illis Island al loro arrivo a
New York, e questo era avvenuto a causa delle errate indicazioni suggerite dal “Signor
Romero”, da ritenersi un agente dell’agenzia di viaggio Buonamici. Il
signor Romero a Modane, durante il viaggio verso l’imbarco per New York a Le
Havre, aveva suggerito risposte completamente errate che gli emigranti avrebbero dovuto dare al momento dello sbarco, quali “viaggio
di mio danaro. condotto da nessuno: ricevuto da nessuno: vado a cercar lavoro.”
Per il danno subito e
da accordi già stipulati fra il padre di Elia B. e il Buonamici, la lettera
indica la cifra di risarcimento per il mancato espatrio e il buon rapporto che ancora permane fra le
parti.
Trascrizione:
Chicago li
2:12:19 [?]
Amico Buonamici
Bagni di Lucca
Le scrivo
due righe solo per dirle che in questi giorni avendo ricevuto lettera da mio
padre, mi dice: e mi fa consapevole di tutto quanto riguarda l’affare in noi:
cioè dei 4: tornatimi indietro. Primieramente deve sapere che tutto il male,
ossia lisbaglio [lo sbaglio] lo a fatto il Signor Romero. Perché se lui non avesse messo sulle
strade, dandoci un regolamento per rispondere alle dimande di sbarco io avrei
colla più massima facilità passato tutti senza ostacolo di sorta alcuna.
e io
attenendomi all’istruzione che fece a tutti noi a modane durante il viaggio non
feci altro che struire i ragazzi per rispondere a tempo debito cioè a New York
segondo il regolamento datomi da Romero a modane le risposte erano seguenti:
viaggio di mio danaro. condotto da nessuno: ricevuto da nessuno: vado a cercar
lavoro: e tante altre al più o meno dimande! Nmodo che tutto all’opposto di
quello che dovevano rispondere in tal guisa furono trattenuti e respinti. non mi
giovarono mezzi di sorta alcuna per poterli tirar fuori.
e così
creda che mi dispiace molto anche per lei. io non ricorrerò a nessuna legge
perché non o’ por vizio di far prevalere mie ragioni dai tribunali: e con tutto
ciò alla sua offerta cioè di accomodarsi io accetto e lei accetterà la dimanda,
che sarà di £. 300 [?].
Facciamo
così Buonamici che io credo di aver più bisogno ossia che la tran[illeggibile]
non avrei delle mie miserie.
e per conto
mio creda pure che saremo sempre buoni amicissimi:
riceva un saluto dal suo amico
Elia
B[illeggibile]
P. S.
ricorderà pure che lei mi disse che se fossero tornati indietro a motivo
passaporto o vaccina tura non stava responsabile ma vede bene che e tutto per altri
affari di loro agenti
Nota 1: Ellis Island
isola della baia di New York dove fino al 1954 veniva effettuato il controllo e
lo stazionamento degli immigrati negli USA. Gli stranieri all'arrivo dovevano mostrare
i documenti di viaggio, quindi i medici del Servizio Immigrazione compievano un
rapido controllo di ciascun immigrante e chi superava questo primo esame,
veniva poi accompagnato nella Sala dei Registri, dove erano attesi da ispettori
che registravano nome, luogo di nascita, stato civile, luogo di destinazione,
disponibilità di denaro, professione e precedenti penali.
Ottenuto il permesso di sbarco e venivano
accompagnati al molo del traghetto per Manhattan.
Nota
2: La Compagnie generale transatlantique fu autorizzata a vendere biglietti pel
viaggio Havre-New York, per mezzo di propri rappresentanti residenti nell'alta
e media Italia, con oltre i confini meridionali delle province di Lucca,
Modena, Bologna e Ferrara. Le spese del trasporto ferroviario dall’ Italia all'
Havre erano a carico dell'emigrante
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