domenica 5 ottobre 2014

Tre Lettere di LUCA MARCHI della PIEVE DI CONTRONE al cognato FRANCESCO GIAMBASTIANI, frate agostiniano - (1842 - 1843)


Tre lettere di Luca Marchi della Pieve di Controne al cognato Francesco Giambastiani, frate agostiniano. (1842 – 1843)

Luca Marchi (1798 – 1876), nativo della Pieve di Controne (fraz. Di Bagni di Lucca), sposa nel 1838 Agnese Giambastiani (1820 - 1885) di S. Gennaro (fraz. Di Pescia), che annovera fra i fratelli Francesco, frate agostiano.  

              Luca Marchi                            Agnese Giambastiani                 Francesco Giambastiani            

In archivio si conservano tre lettere di Luca Marchi indirizzate al cognato frate.


1) Invito a trascorrere il carnevale alla Pieve di Controne (febbraio 1842)
La lettera è un invito a recarsi alla Pieve di Controne negli ultimi giorni di carnevale e a non preoccuparsi per il freddo e la neve, siamo in febbraio, perché la casa è fornita di “brava legna per riscaldarsi. Nella seconda parte della lettera si tratta di un progetto per costruire un mulino e dell’opposizione presentata al “Commissario d’Acqua e Strade” del Comune di Bagni di Lucca da un 2sezionista”. Luca Marchi usa la dizione “mio sezionista” ricoprendo la carica di presidente della Sezione di Pieve di Controne.

[trascrizione]
Sig: Cognato Carissimo
Io sperava di godere della Sua persona a Controne nel corrente Carnevale; fin’ora per’altro sonorimasto deluso. Non però è ancora finito, e Lei è tuttora in tempo a favorirmi. Capisco che in Lucca passerà un Carnevale più allegro che a Controne, ma pure che sarà mai il fare un sacrificio quando si tratta di compiacere i Parenti? E’ vero ancora che a Controne ci abbiamo della neve, e del freddo, ma abbiamo ancora brava legna per riscaldarsi, e in quanto al venire so che non Le fa paura re la neve, poiché altre volte l’ha calcata. Creda che venendo fa un favore non solo a me, ma a tutta la Famiglia, e la mia Elvira ancora pare che gradisca di vedere il Santoro giacché spesso lo nomina.
Ricevvi dopo qualche giorno dalla data la grata sua, dalla quale rilevai che qualche ostacolo vi può essere pel noto molino. Non so la Comune dei Bagni abbia per anche presentato al commissario d’Acqua e Strade un’obiezzione fatta da un mio sezionista, perché possiede una fabbrica diroccata ad uso di molino alla distanza di circa cento passi, e sopra il noto molino da costruirsi. Di tal rapporto sono stato incolpato io stesso, ed in fatti confesso di aver fatto un attestato dell’esistenza di detta fabbrica, per cui credo di aver adempiuto ad un mio dovere, non avuto riguardo all’interesse.
Quando Le torni comodo mi farebbe grazia informarsi se le ragioni addotte dal nominato possano essere plausibili.
Non prolungo, giacché spero di parlare con Lei a voce a Controne nei venturi giorni del Carnevale.
Riceva i saluti di tutta la mia Famiglia, e la prego dei miei rispetti al Sig: Canonico, mentre protestandole la mia stima distinta ho il piacere di segnarmi
Suo Aff:mo Cognato
Pieve di Controne 3 Febb:io 1842
Luca Marchi

[indirizzo]: Al Molto Rev.do Signore
Il Sig: D: Francesco Luigi
Giambastiani
In casa del Rev:do Sig: Lucca
Canonico Rocchi




2) Annuncio della nascita di una bambina “di buona voce, poiché appena nata principiò ben forte a strllare (agosto 1843)
Luca Marchi “racconta” al cognato il parto della moglie Agnese e  si compiace della “buona voce” della bambina nata a cui, non scritto nella lettera,  verrà dato il nome di Maria Benizia (animo buono) Diomira (al femminile del nome ostrogoto Teodemiro o Teodemaro, composto dalle radici "theuda", popolo, e "maru", famoso). Aggiunge poi che la moglie Agnese avrebbe scelto come madrina la sua mamma Agata.
  [trascrizione]
Sig. Cognato Pregiat: mo
Nella sera di ieri tornato di Lucca circa l’un’ora di notte trovai Agnese, che già aveva cenato come l’altre sere,  senza risentirsi di nulla, ma sentendosi in seguito qualche doloretto andò in camera e si sdraiò sul letto. Io, quantunque lei non volesse, non persi tempo, ma tosto feci chiamare la Balia, e circa il tocco, e tre quarti dopo la mezza notte Agnese diede felicemente alla luce una bambina, la quale è quasi grossa quanto Carolina, e vegeta, e robusta, e di buona voce, poiché appena nata principiò ben forte a strlllare.
Agnese penza di farla battezzare in quest’oggi, e segnare per Commare M:a Agata, la quale se Lei ha la bontà di prevenirla potrà venire con suo comodo.
Io non potrò andare a prenderLa per non lasciare Agnese, ma essendo avvisato manderò almeno persona al Bagno per accompagnarla a Controne.
Spero che Lei pure verrà a vedere la nuova Nipotina.
Salutando intanto caramente per parte ancora di Agnese mi confermo
Aff:mo Cognato

Pieve di Cont:e 23 Agosto 1843
Luca Marchi

[indirizzo]: Al Molto Ille, e Rev.do
Il Sig: D: Francesco Luigi
Giambastiani
Lucca



3) Notizie sulla salute della figlia Carolina che migliora sostenuta da “brodo sostanzioso”(ottobre 1843)
Saputo dal Burraio di S. Gennaro, paese di origine della famiglia Giambastiani, che padre Francesco chiedeva notizie della salute della nipotina Carolina Luca Marchi gli scrive rassicurandolo. La bambina miglior grazie alla dieta a cui è sottoposta. Nella seconda parte si fa riferimento ad affari riguardanti Luca.

[trascrizione]
Sig: Cognato Pregiat:mo
Seppi ieri dal Burraio che fù a S: Gennaro, detto Fruscino, che Lei desidera di sapere come sta la mia figlia Carolina. Le dirò che sta assai bene, e non ha per anche di andar di corpo, ma va senza sangue, ed io spererei nella sua guarigione. E’ diventata un po’ fastidiosa, perché abbattuta di forze, ma principia a rimangiare qualche piccola cosa, e si procura di sostenerla con brodo sostanzioso, giacché ha lo stomaco talmente indebolito che non fa la digestione, e ciò si prova perché rende il cibo che mangia quasi intiero. Pare peraltro che di giorno in giorno progredisca bene.
Ritornato da Lucca trovai a casa una lettera del Sig: Giannini, in cui mi invita a portarmi a Lucca per prendere la nota Procura, e sodisfare il Notaio. Se Lei ha occasione o il detto Giannini o Sig: Carrara mi farà grazia di dirle che in questa settimana forse non potrò portarmi a Lucca a motivo ancora della malattia di mia Figlia, ma che ciò farò nella ventura.
Agnese sta bene, e così tutti di casa.
Riceva i saluti di tutta la mia Famiglia, e specialmente del
Suo aff:mo Cognato
Pieve di Controne 9 8bre 1843
L: Marchi


[indirizzo]: Al Molto Rev.do Signore
Il Sig: D: Francesco Luigi
Giambastiani
Lucca
Presso la Torre dell’ore

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