- album di
“ricordi carissimi” -
L’album è composto da fogli in cartoncino bianco
illustrati dai pittori Alfredo Lazzari e G. Ribera. Il primo disegna caricature,
il secondo due bozzetti.
- Alfredo Lazzari, nato nel 1871 nella frazione
di Diecimo del comune di Borgo a Mozzano, – morto) frequentò il Regio Istituto
lucchese di Belle Arti (oggi Istituto Passaglia) e completò gli studi presso le
accademie di Firenze e di Roma. Nel 1897, all’età di
26 anni, emigrò in Argentina e divenne uno fra gli artisti precursori del
Novecento artistico sudamericano. Morì a Buenos Aires nel 1949, senza aver mai
dimenticato la sua terra, come testimonia un suo scritto: “Vedo sempre con gli occhi della mente le muraglie del Bargiglio [antica
fortezza della Repubblica di Lucca] dorate dagli ultimi raggi che vanno a morire nel nostro Ausere [ramo principale del fiume Serchio]
sonoro, sento muggire il Serchio in piena
che tutto avvolge con impeto irruente e vandalico, però l’ombre profumate e
benefiche de nostri castagni sono indimenticabili e sempre desiderate.”
- G. Ribera [definito pittore, ma non trovata la biografia]
Sul primo cartoncino è scritto “Questa pagina dell’Amico Alfredo Lazzari è
principio di ricordi carissimi. Francesco Pellegrini, Pisa 22 Ott. 1891”;
nella parte inferiore la firma “A.Lazzari
22 8bre 1891 Pisa”. Sono disegnati lo stemma della famiglia Pellegrini di
Borgo a Mozzano, l’autoritratto del giovane Pittore, una sfinge, etc.
- Nelle pagine di seguito compaiono:
3 ritratti a china raffiguranti Francesco Maria Pellegrini [a matita è riportato “io”]
Il ritratto caricatura del marchese della
Motta [ china ];
Il ritratto caricatura di “Costa pittore” [ china
];
Giovanni Costa detto Nino (Roma, 1826 – Marina di Pisa, 31 gennaio 1903) è stato un esponente
di punta della pittura romana dell'Ottocento contribuendo a diffondere delle
idee naturalistiche anche tra i membri del movimento pittorico dei macchiaioli. Costa è
ricordato anche per aver partecipato attivamente alle campagne garibaldine del 1848-49 e del 1859.
Il ritratto caricatura del “Gioli” [ china ]
Luigi Gioli (San Frediano
a Settimo, 16 novembre
1854 – Firenze, 27 ottobre 1947) è stato un pittore italiano della
corrente artistica dei Macchiaioli.
Studiò giurisprudenza ed arrivò
tardi e come autodidatta alla pittura.
Nel 1889 partecipò all'Esposizione
Universale di Parigi.
All'interno del Palazzo Giuli
Rosselmini Gualandi di Pisa,
sono esposti i principali capolavori della Collezione Fondazione Cassa di
Risparmio, comprendente opere di vari artisti, fra i quali si trova Luigi
Gioli.
Disegno di
una popolana di spalle: “la lucchesa” [ china ];
Il
ritratto di “Gabbanini scultore” [ china ] (non
trovate notizie sull’artista);
Il ritratto caricatura di “I. B. Supino” [ china ];
Igino Supino nasce
a Pisa nel 1858.
Dopo gli studi liceali, la passione per la pittura lo porta a frequentare la
scuola di Alessandro Lanfredini, pittore di soggetti storici e risorgimentali,
allora assai noto. Nonostante i primi importanti riconoscimenti decide di
abbandonare la pittura a favore della storia dell’arte. Nel 1938, con
l’imporsi delle leggi razziali, è costretto a ritirarsi completamente da ogni
ruolo pubblico. In piena solitudine continuerà a preparare l’ultimo volume
sull’Arte nelle chiese di Bologna, che lascerà incompiuto alla morte, avvenuta
nel 1940.
“da Levy
Moses - Campagnuolo Toscano” – riproduzione di un’opera del
Moses firmato da “ G. Ribera” [ pastello ];
Moses Levy (Tunisi, 1885 – Viareggio, 1968) è stato un pittore italiano. Nato da padre inglese e madre italiana,
studia in una scuola italiana a Tunisi. Trasferitosi in Italia nel 1900 si iscrive all'Istituto d'Arte "A.
Passaglia" di Lucca
e trova come compagno di studi Lorenzo
Viani. Levy e Viani
frequentano assieme a Firenze
l'Accademia di Belle Arti tenuti dal pittore Giovanni
Fattori. In breve si
afferma come pittore. A causa delle leggi razziali fasciste Moses Levy deve lasciare l'Italia, si trasferisce a Nizza e ritorna successivamente a Tunisi. Alla
fine della seconda guerra mondiale si trasferisce prima a Parigi, poi a Firenze ed infine a Viareggio.
“Anchiano -
1915”, paesaggio firmato G. Ribera [ acquerello ];
Il paese di Anchiano, frazione del Comune di Borgo a
Mozzano, fu roccaforte dei Suffredinghi nel Medioevo e fu caposaldo della Linea
Gotica nella Seconda guerra mondiale. Nella parte più elevata del paese oggi sorge
la chiesa parrocchiale sulle fondamenta dell’antica struttura medievale.
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