lunedì 10 febbraio 2014

UN DISERTORE ROMANO IN CONTRONERIA - 1848


Un disertore romano della I° guerra d’indipendenza nascosto in Controneria
(Bagni di Lucca)

All’inizio della prima guerra d’indipendenza, scoppiata il 23 Marzo 1848, il Regno di Sardegna fu appoggiato dallo Stato Pontificio e dal Regno delle due Sicilie, che tuttavia ritirarono le loro truppe quasi subito senza combattere, anche se volontari dei due eserciti si unirono agli altri volontari italiani e combatterono contro l’Austria.
Di seguito è riportato il brogliaccio di un rapporto di Luca Marchi “Capitano della Compagnia della Pieve e S. Gemignano di Controne” indirizzato al “Maggiore Comandante della Guardia Civica della Comunità di Bagni di Lucca”, in cui è segnalata la presenza di un militare romano, che si nasconde. 
 
"Guardia Civica  Pieve di Controne il di 28 aprile 1848

Il Capitano della Compagnia della Pieve e S. Gemignano di Controne

All’Ill:mo Sig: Maggiore Comandante della Guardia Civica della Comunità di Bagni di Lucca

Ill.mo Sig. Comandante

Nel giorno di ieri 27 corrente circa le 2 pomerid:[iane] passando presso la bottega di Battista Taliani calzolaio sentii che discorreva con persone che sono in sua bottega che nella mattina stessa ritrovandosi a Longoio, villa di S. Gemignano, aveva sentito alcune donne, che il giorno avanti, cioè il 26 Antonia moglie di Giuseppe Pierotti   [ ? ] essendo stata a procacciarsi legna nelle coste di Longoio, luogo distante dal paese circa due miglia dopo aver preparato il fascio sentì chiamarsi e vide un uomo, quel non volle aspettare.

Chiamai presso di me il sunnominato Taliani, e esaminato il fatto mi riferì che aveva saputo che  ∫ [richiamo allo scritto : Antonia ….] [h]a lasciato il fascio delle legna fuggì. Saputo ciò dal Taliani, e saputo ancora che altre donne, erano in vicinanza della detta Pierotti a procacciarsi legna, io mi son fatto un dovere di portarmi a Longoio per esaminare il fatto, e non avendo trovato la Pierotti ho esaminata la  [ ? ]  e sua figlia, ma intimorite non poco come è solito delle donne solo mi ha detto che sentendosi chiamare in lontananza dalla Pierotti vide un uomo con calzoni, per quanto li parve con striscia rossa, e che la Pierotti venne presso di se spaventata. Manon avendo potuto vedere la Pierotti mi ha detto di più la madre e figlia che in una tal capanna, piena di foglie di castagno vicine al luogo hanno veduto, come esse dicono, un covo dove prova abbia dormito l’uomo. Io non potendo parlare con la Pierotti ho incombensato il Sig. Sergente Gregori affinché appena essa tornasse a casa la esaminasse in proposito, e circa le 24 di sera mi spedì l’accluso biglietto.

Avendo poi inteso che Valerio di Domenico Silvestri aveva veduto l’uomo suindicato andai subito a cercarlo, e mi asserisce che lo vide, in lontananza, e chiamando [ ? ] a seco personal’uomo fuggì precipitosamente.

La (?) moglie di Gemignano Persiani dice, che il giorno 15 corrente, ritrovandosi in vicinanza del Romitorio di Foce Colonia si trovò in vicinanza un uomo con soprabito turchino, e con sciabola, il quale li disse che aveva fame, e perché non avesse paura tirò in terra la sciabola, e li domandò se vi fosse stato mezzo di cambiare vestito, giacché era un disertore Romano e finché poteva non si curava di tornare a casa per non farsi prendere, e dubitava, andando per i paesi, che la guardia civica l’arrestasse.

Spedito il 28 aprile 1848"



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