sabato 22 marzo 2014

DUE FRATELLI SUL CAMPO DI BATTAGLIA DI CURTATONE E MONTANARA (1848)


Due fratelli sul campo di battaglia di
Curtatone e Montanara
[29 maggio 1848 – prima guerra d’indipendenza]

Il 29 maggio 1848 il maresciallo J. Radetzky, spostando le truppe da Verona a Mantova per portarsi alle spalle dei Piemontesi, a Curtatone e a Montanara si scontrò con formazioni di volontari toscani. Questi permisero a Carlo Alberto di prepararsi per l’urto imprevisto, prima di essere sopraffatti e ritirarsi verso Goito, dove, mancata la sorpresa strategica, i Piemontesi conquistarono la vittoria.

I fratelli Pietro e Francesco Giambastiani di Pescia (terra che fino al 1847 faceva parte del Ducato di Lucca), il primo ingegnere e il secondo frate agostiniano, fecero parte del corpo dei volontari toscani.
La presenza di Pietro Giambastiani sui campi di battaglia di Curtatone e Montanara è ricordata dal rapporto del capitano Pelosi del Battaglione lucchese:  
Sig. Generale, in assenza dei capitani Giorgetti e Allegrini, ecco quanto fin qui  ho potuto raccogliere di meritevole d' attenzione circa ai fatti del 29,  per quello che riguarda il battaglione lucchese. Molte testimonianze, tra le quali quelle dell'aiutante Pieri della Linea, m' assicurano che il ten. Michele Lucchesi, della 3° compagnia, incoraggiò e diresse costantemente i suoi soldati colla voce e coll'esempio, mantenendosi ritto e scoperto al parapetto; che negli ultimi  momenti, vedendo che tutti retrocedevano, gridò ai suoi: "Fratelli,  mostriamo a questi barbari che gl' Italiani sanno morire. Chi vuol uscire meco dal parapetto?„ Una quindicina di volontari lucchesi  corsero a lui, e uscirono risolutamente pe' campi in avanti. Pietro  Giambastiani, comune, combatté con straordinario accanimento: mise  fuori di servizio 6 fucili, e consumò 12 pacchi di cartucce. Dopo di  che cadde svenuto, e fu necessario trasportarlo via. Merita lode il cap. Allegrini, che incoraggiò sempre la sua truppa, e per due volte si recò a prender munizioni sulla strada, ove maggiore era il pericolo. Sono, col più profondo rispetto Dell' E. V.   Montechiaro, giugno 1848. Dev.mo Servo Eugenio Pelosi.”  
L’Accademia dei Rozzi di Siena ricorda Francesco Giambastiani, nel ruolo di cappellano militare dei volontari lucchesi con queste parole (anno XVIII, n° 34):
“Il primo scontro avvenne vicino a Le Grazie, nella strada per Goito, il 13 maggio del’ 48, quando rimasero uccisi lo studente di farmacia Enrico Lazzeretti e il maggiore Ferdinando Landucci. Il parroco del paese, “partitante per gli austriaci”, non voleva far entrare le salme di quei caduti nel cimitero e allora il cappellano militare dei volontari – un certo Giambastiani di Lucca - lo convinse a cedere “con una buona dose di cazzotti [...], protestandogli che tra loro preti non aveva forza il quicumque clericum percusserit, suadente diabulo, anathema sit del Concilio Tridentino”.


Documenti:
 A) Il padre Giovanni, alla notizia che il figlio Pietro ha deciso di partire come volontario nella guerra contro l’Austria, così scrive:
Cari/ mo Figlio
Come Padre vi dò la mia benedizione unita a vostra Madre, come Padre vi avverto che non andate à fare una gita di divertimento, ma che si tratta di dovervi sporre tutti i momenti in faccia alla morte, benché la morte corporea è una dissertazione momentanea, alla quale in breve senza andare alla guerra sarò soggetto per cagione della [illeggibile] che già si avanza sopra di me, e perciò se Voi vi tratterrete molto non ci rivedremo più e così di Voi [per] un intoppo di una palla fatale sarò privo di non vedervi più.
Pensiamo oh Figlio, io per la vecchiaia e Voi per il cimento in cui siete, e perciò cosa si deve pensare, di ricore[re] a chi ci può dare aiuto e salvezza. Vi prometto fin che non siete tornato di raccomandarvi insieme con mia famiglia alla gran Madre di Iddio per la salvezza vostra del corpo ma più interessante dell’anima. Vi regalo un piccolo scapolare il quale mi avete a promettere di portarlo al collo come da i cristiani si porta con dire la solita preghiera. Io vi lascio col quore e se il destino porta di mancare io o voi Vi domando scusa e perdono, e se saremo degni di mercede ci rivedremo in purgatorio. Non vi scordate di me, che io avrò sempre ritratto davanti agli ochi miei un figlio amato. Addio e sono Vostro Padre 
Gio: Giambastiani”




B) Congedo illimitato al volontario Sergente Pietro Giambastiani del 5° Battaglione del Quartiere Generale Toscano – Brescia 5 Luglio 1848, il Generale Comandante la Divisione Toscana in Lombardia – Firma. Il Capo di Stato Maggiore G. Belluomini.




D) Comando di Piazza in Brescia - Foglio di via Brescia il 6 Luglio 1848 – Per i volontari toscani Signori Ripari Maurizio, Tenente, Giambastiani P.ro Sergente, e Gherardo Gherardi, Serg.e Mag, con congedo assoluto dal Comando del 5° Battg. Toscano, che si recano in Patria per la via di Milano.
Il pres.e foglio servirà di passaporto, per visitare qualunque per della Lombardia e del Cantone Svizzero del Ticino.
Si invitano le Autorità a lasciarli passare, e provvedere d’alloggio e vitto. Stazioni da percorrersi Ghiari, [?] Treviglio con diritto alla strada ferrata fino a Milano. Il Comandante La Piazza : Da[?] Maggiore

 
E) Medaglia Commemorativa delle guerre combattute per l’indipendenza e l’unità d’Italia nel 1848, 1849, 1859, 1860-61 istituita con R. Decreto in data 4 marzo 1865 ……. La Commissione …. Dichiara che il Signor Giambastiani Pietro ha fatto la Campagna a 1848 ……..



F) Comizio Centrale Romano dei Veterani 1848-49 – Invito a Pietro Giambastiani per prestare il servizio d’onore alla tomba del Re Vittorio Emanuele II a Roma [Altare della Patria] – 7 Maggio 1887


G) Nomina “dell’ Ill.mo, e Molto Re:do Signore Francesco Giambastiani Cappellano del Primo Battaglione della Guardia Civica del Comune di Lucca a rango di Capitano. Lucca 3 Ottobre 1847"



H) Sonetto per la nomina a cappellano della Guardia Civica di Cleobulina Cotenna, letterata e patriota lucchese (1810-1879):


Sonetto
D’Italia alfin sovviene il grande onore
E sublime sollevasi al tuo capo
E a Cappelan portando con valore
Reclin sicuro per il nostro Stato

In oblio cada ogni rio timore
E ormai disperdasi il contrario fato
 E rallegrando il palpitante cuore
Schiavo si faccia chi di noi fù ingrato.

E tracciando così in maniere accorte,
Le nostre mani prendi, e le prepara
Unite in dolce modo, ma ben forte

E coi ribelli noi faremo a gara
Pugnando contro essi dando morte
Esempio sia a chi la legge sfora


I) Comando Superiore della Guardia Civica Lucchese. Il Sott.o certifica che il Sacerdote Sev. Do Francesco Giambastiani è partito con il corpo della Guardia Civica mobile per ivi servire in qualità di Cappellano, ed in tutto ciò esser riguardo al sacro suo ministero – Lucca 23 Marzo 1848 – Il Colonn. Llo [ firma] ………




2 commenti:

  1. Salve può scrivermi a logre78@hotmail.com ? Sono un appassionato della battaglia di Curtatone e vorrei approfondire la conoscenza del materiale in suo possesso. Grazie auguri. Lorenzo Gremigni - Pisa

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  2. Splendido articolo. Come riesco a contattarLa? Saluti da Buenos Aires

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