giovedì 2 gennaio 2014

IL (MANCATO) COMUNE DELLA CONTRONERIA



Il (mancato) Comune della Controneria 
L’anno successivo al plebiscito del 1860, con cui la popolazione del Granducato di Toscana si era espressa favorevolmente all'annessione al Regno d'Italia, varie frazioni montane della Controneria, facenti parte dell’attuale Comune di Bagni di Lucca, chiesero di unirsi in un nuovo Comune.
Di seguito è riportata la comunicazione con cui il Sindaco del “Bagno a Corsena” trasmette al Delegato Municipale della Pieve di Controne, Luca Marchi, il parere negativo del Ministero Dell’Interno.

Li 4 Gennaio 1866
Inerendo alla officiale  della Ra. Prefettura della Provincia, del 21  p.mo p.to, N° 18,608 - , Le trascrivo per norma e ad ogni opportuno effetto il Dispaccio del R.o Ministero dell’Interno, con cui ha risoluto una Istanza già inoltrata da codesta e alcune altre frazioni del Comune, all’oggetto di essere costituire Comune separato. –
Segue il Dispaccio
“ – Si pregia il sottoscritto di significare al Sig. Prefetto di Lucca, perché possa darne notizia agli interessati, che questo Ministero, stante il contrario Parere emesso dal Consiglio Provinciale in seduta del 31 Decembre 1861, non potrebbe secondare le istanze fatte già dalle frazioni” –
Pieve di Controne, S. Cassiano di Controne, S. Gemignano di Controne, Palleggio e Cocciglia di essere staccate dal Comune di Bagno a Corsena, e costituite in un distinto Comune, opponendovisi il disposto dell’art. 15 della vigente Legge Comunale.
Il Sindaco
Moni


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