Il
(mancato) Comune della Controneria
L’anno successivo al plebiscito del 1860, con cui la
popolazione del Granducato di Toscana si era espressa favorevolmente all'annessione
al Regno d'Italia, varie frazioni montane della Controneria, facenti parte dell’attuale
Comune di Bagni di Lucca, chiesero di unirsi in un nuovo Comune.
Di seguito è riportata la comunicazione con cui il
Sindaco del “Bagno a Corsena” trasmette al Delegato Municipale della Pieve di
Controne, Luca Marchi, il parere negativo del Ministero Dell’Interno.
Li 4 Gennaio 1866
Inerendo alla officiale della Ra. Prefettura della
Provincia, del 21 p.mo
p.to, N° 18,608 - , Le trascrivo per norma e ad ogni opportuno
effetto il Dispaccio del R.o Ministero dell’Interno, con cui ha
risoluto una Istanza già inoltrata da codesta e alcune altre frazioni del
Comune, all’oggetto di essere costituire Comune separato. –
Segue il Dispaccio
“ – Si pregia il
sottoscritto di significare al Sig. Prefetto di Lucca, perché possa darne
notizia agli interessati, che questo Ministero, stante il contrario Parere
emesso dal Consiglio Provinciale in seduta del 31 Decembre 1861, non potrebbe
secondare le istanze fatte già dalle frazioni” –
Pieve di Controne, S.
Cassiano di Controne, S. Gemignano di Controne, Palleggio e Cocciglia di essere
staccate dal Comune di Bagno a Corsena, e costituite in un distinto Comune,
opponendovisi il disposto dell’art. 15 della vigente Legge Comunale.
Il
Sindaco
Moni
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