lunedì 28 marzo 2016
COME CI SI RISCALDAVA
COME CI SI RISCALDAVA.
Di seguito sono riportati alcuni “strumenti” di un tempo
passato:
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Il caminetto a parete, ancora oggi impiegato,
anche per la sua funzione decorativa.
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Il camino per cucinare.
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La stufa caminetto.
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La stufa a legna.
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Lo scalda piedi.
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Lo scalda vivande.
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Lo scalda letto.
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CAMINETTO FINE XVII SEC |
CAMINETTO INIZIO XIX SEC. |
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FOCOLARE DI CUCINA CON FORNELLI |
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STUFA-CAMINETTO ANGOLARE |
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STUFA - CAMINETTO |
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STUFA IN TERRACOTTA LACCATA PER RISCALDARE 2 VANI |
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STUFA IN TERRACOTTA PER RISCALDARE 4 VANI |
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FIANCO DELLA STUFA PRECEDENTE |
SCALDA - PIEDI (chiuso) |
SCALDA- PIEDI (aperto) |
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SCALDA VIVANDE |
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SCALDA-LETTO |
lunedì 21 marzo 2016
PERGAMENA DELLA SOCIETA' DI MUTUO SOCCORSO DI BORGO A MOZZANO
Pergamena della Società di Mutuo Soccorso di Borgo a Mozzano
L’avv. Pietro Pellegrini (1849 – 1916), a cui è
dedicata la pergamena, apparteneva a una eminente famiglia del luogo.
Ricoprì la carica di sindaco di Borgo a Mozzano per
molti anni, fu consigliere provinciale e oratore efficace ed apprezzato nella
vita pubblica della Valle del Serchio. Professionista di grande dottrina dette
alle stampe due opere: “Diritto sociale” e “ I diseredati e i loro diritti”. In famiglia era tramandato che il
giovane Pietro avesse intrattenuto contatti con Giuseppe Mazzini in Pisa e che
la documentazione relativa fosse stata erroneamente distrutta da una donna di
servizio alla morte dell’avvocato.
Per molti anni fu presidente della Società di Mutuo
Soccorso di Borgo a Mozzano, istituita dall’avv. Giovanni Pierotti nel 1872,
nel cui studio legale aveva iniziato le pratiche professionali.
In ossequio alle idee
mazziniane-democratiche professate per tutta la vita e sotto l’influenza
dell’anticlericalismo ottocentesco, l’avv. Pietro Pellegrini fu sepolto
nell’area acattolica del cimitero di Borgo a Mozzano. (Ved. blog “Le due tombe di Pietro Pellegrini” –
enricogiuseppelucamarchi@blogspot.com”)
Società di Mutuo Soccorso
Borgo a Mozzano
A Pietro Pellegrini
Fondatore - e - Presidente - della - Società
Il - Fascio – Operaio – con – unanime - Voto
In – Ricordo - perenne
Attesta - Affetto - e Riconoscenza
Borgo – a - Mozzano Luglio 1898
PARTICOLARE:Nel riguadro superiore gli stemmi del Comune di Borgo a Mozzano e quello della famiglia Pellegrini - Immagine di donna - Immagine del "Ponte del Diavolo"- |
PARTICOLARE: Formella con una incudine. |
Note: Le Società
Operaie di Mutuo Soccorso furono associazioni sorte in Italia nella seconda metà dell'XIX sec. Le forme
originarie nacquero per aiutare i lavoratori a darsi un primo apparato di
difesa,
Il Fascio Operaio
fu un'associazione clandestina di liberi pensatori fondata a Bologna nel 1871
da ex garibaldini veterani della campagna di Francia. Lo scopo
dell'associazione era l'emancipazione del popolo dall'ignoranza e dalla
povertà.
giovedì 17 marzo 2016
DUE CARICATURE A FIRMA " LAO".
due disegni a firma “LAO”.
Fra le carte di casa Pellegrini di Borgo a Mozzano si trovano due disegni
satirici ad acquerello, attribuibili alla stessa mano, e su di uno è scritto a
matita: “L’allievo mangerà il maestro! A
Cecco ricordo di Lao”.
Il “Cecco” della didascalia è senza dubbio Francesco Maria Pellegrini (1855 - 1927), dottore in belle lettere, perché così era chiamato abitualmente dagli amici e dai
famigliari, mentre incerta è l’individuazione del disegnatore “Lao”.
Esiste un
pittore italiano Giorgio Lao, ma per i suoi dati anagrafici non può essere
stato allievo del Pellegrini, essendo nato nel 1934, terzo figlio di
Guido Lao e Celeste Sas Kulczycka. Si può ipotizzare, ma è solo una flebile
ipotesi, che il padre Guido si dilettasse nella pittura e il figlio sia
divenuto artista, anche per questa passione del genitore.
Altra ipotesi è ritenere "Lao" la contrazione del nome del pittore toscano Stanislao Pointeau (Firenze 1833 - Pisa 1907), ma in questo caso è poco giustificabile la dizione allievo/maesro, mettendo a confrontando la sua data di nascita con quella del Pellegrini.
domenica 6 marzo 2016
FOGLIO DI CONGEDO DOPO LA BATTAGLIA DI CURTATONE E MONTANARA (1848)
FOGLIO DI CONGEDO DOPO LA BATTAGLIA DI CURTATONE E MONTANARA (1848)
Dopo la battaglia di Curtatone e Montanara del 29 maggio 1848
molti volontari ritornarono alla loro “Patria” congedati.
Di seguito è
riprodotto il documento relativo a tre volontari toscani, datato 6 Luglio 1848.
Pietro Giambastiani, indicato col grado di sergente, era cognato di Luca
Marchi, appartenente a una famiglia di Pieve di Controne (Bagni di Lucca), che
ha corservato il documento nel proprio archivio.
La figura del
Giambastiani è ricordata nel post “due
fratelli sul campo di battaglia di curtatone e montanara” [enricogiuseppelucamarchi.blogspot.com]
w. l’italia w. l’unione w pio nono
comando
di piazza
in bresia
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FOGLIO DI VIA
Bresia
il 6 Luglio 1848
Per i Volontari Toscani Signori Ripari Maurizio,
Tenente, Giambastiani P.ro Sergente, e Gherardo Gherardi Serg.e
Mag., con congedo assoluto del 5°. Battaglione Toscano, che si
recano in Patria per la via di Milano
Il presente foglio servirà di passaporto , per
visitare qualunque parte della Lombardia e del Cantone Svizzero del Ticino.
S’invitano le Autorità a
lasciarli passare, e provvederli d’alloggio e vitto.
3 Agosto 1848
Sezioni da percorrersi
Ghiani
Antegnate
Treviglio con diritto alla
strada ferrata fino a Milano
Il comandante la piazza
[firma]
Sul retro del foglio sono le
annotazioni dei vari visti al passaggio dei tre toscani:
Visto buono per continuare il viaggio da Lecco a Bellero – Lecco il 14.
Luglio 1848
…………………….
………………….
Visto buono per recarsi a Meraggio [?] e
di la proseguire per dove desiderano - Como li 18 Luglio 1848
…………………..
………………….
sesto calende 25 luglio 1848 l visto buono per Milano – [firma]
Dal comando della Piazza di Milano – il 29 Luglio 1848 – Pel Colonnello
Comandante [firma]
…………………..
………………….
Pavia 31. Luglio 1848. Visto e accordato il mezzo di trasporto fino a
Vocghera – Dal Consiglio di Guerra [firma]
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