giovedì 14 novembre 2019

LETTERE DI GENTILUOMINI DEL SEICENTO:


Lettere di gentiluomini del seicento.

Le 5 lettere sono raccolte nel nuptialia che il prof. Francesco Pellegrini dedica all’amico prof. Vittorio Puntonie e alla sig.ra Emma Giacomelli, in occasione delle loro nozze, celebrate il 24 ottobre 11885.

                              Prof. Francesco Pellegrini                             Prof. Vittorio Puntoni
               Membro della Reale Accademia Lucchese      Rettore dell’Università di Bologna

























Gentiluomini scriventi, riceventi e citati nella corrispondenza



Lorenzo Malagotti (1637 - 1712), 

di famiglia 
aristocratica fiorentina, fu scienziato, 
letterato e diplomatico al servizio del 
Granducato di Toscana. Accompagnò il 
principe Cosimo dei Medici nel viaggio 
per conoscere i paesi europei, il quale, 
divenuto Granduca di Toscana (Cosimo III°) l
o nominò gentiluomo di camera.





Don Salvatore Quasparini, ( ? - 1691) 

di nobile famiglia lucchese, fu 
segretario di molti cardinali e
 da ultimo segretario della repubblica 
lucchese presso la Corte medicea.









Pompeo Quasparini, ( 1636 - ?) 

di nobile famiglia lucchese e 
fratello minore di Don Salvatore, 
fu un fiorente commerciante di sete
 a Lione.











Cosimo III de Medici (1642 – 1723) 

 fu il penultimo Granduca di Toscana 
della famiglia Medici. Da principe,
essendo vivo il padre Ferdinando II°, 
effettuò molti viaggi in Spagna
Portogallo, Francia etc. accompgnato 
dal marchese Filippo Corsini, 
Lorenzo Magalotti e Paolo Falconieri.



 



Falconieri Paolo (1634 -1704),

di facoltosa famiglia fiorentina
Dotato di elevate conoscenze artistiche
e letterarie fu in relazione col 
Malagalotti e attraverso i buoni
uffici di questi  divenne gentiluomo 
della corte medicea. 






 


Filippo Corsini (1647-1705), 
discendente da nobile famiglia fiorentina
 e amico d’infanzia e compagno di
 viaggio del principe Cosimo de Medici, 
presto s’inserì nella vita della corte medicea.











Lettere

1) Lettera del 16 gennaio 1669, inviata al Sig. Salvatore Guasparini a Pisa da Lorenzo Malagotti a Parigi.
Ancorchè io creda, che avanti giunga questa mia lettera Lei avrà già saputo che la febbre di mio fratello è stata cagionata dal passaggio da una stanza molto calda al freddo. Tengo tuttavia a confermarglielo per rispondere alla suo gentile premura dimostrata per la salute di persona non legata da amicizia o da dovere. Per questo mio fratello ed io desideriamo servire Vostra Signoria, sebbene la nostra abilità sia così limitata. Si compiaccia per tanto cooperare (impiegandoci frequentemente nel di lei servizio) per darci soddisfazione. Obbligatissimo Servitore Affezionatissimo.
















2) Lettera del 2 agosto 1669 inviata a don Salvatore Guasparini a Firenze, da Lorenzo Malagotti a Parigi.
Vostra Signoria è troppo cortese e obbligante verso di chi può contare molte grazie ricevute …. La lettera prosegue dichiarando non aver potuto accettare l’invito a essere ospitato a Lione dal fratello di Don Salvatore, Pompeo, per non lasciare solo Paolo Falconieri col quale è partito dall’Italia.  Assicura tuttavia che in seguito approfitterà dell’invito per visitare Lione.
La lettera termina con la dichiarazione …. io sarò per l’avvenire altrettanto suo [servo], quanto io mi dichiaro al presente di V.[ostra] E.[eccellenza] mio Signore.








3) Lettera del 16 agosto 1669 inviata  al Sig.  Pompeo Guasparini a Lione da    a Parigi.
Vostra Signoria non perde mai occasione alcuna di darmi nuove sicurezze di quella cordialità, che le sta fissa nell’animo per me, e per le cose mie …. Riferendosi alla lettera del 9 agosto, dove Pompeo gli offriva ospitalità assieme al Principe di Toscana (il futuro Granduca di Toscana Leopoldo ??) presso la propria casa in Lione, replica che Sua Altezza continuerà a servirsi dei alberghi, come ha fatto in Spagna e Portogallo. Sottolinea infine che l’offerta scritta di ospitalità è stata mostrata a Sua Altezza …. Resto col mio vero desiderio di servirla, e di accreditarmi sempre più, quale ora mi sottoscrivo di V.[ostra] E.[eccellenza] molto illustre affezionatissimo obbligatissimo servitore.














4) Lettera del 27  settembre 1669, inviata al Sig. Salvatore Guasparini a Firenze da Pompeo Guasparini a Lione.
Non sarò longho a far resposta alla carissima sua [lettera]…  poiché è arrivato in città il Gran Principe, che ha preso alloggio in un albergo sebbene invitato dal Governatore della città. Io ho avuto la fortuna di riverire Sua Altezza presentato dal Sig. Castiglioni. Il Sig. Malagotti è restato a Parigi ammalato, questa sera ho visto il Falconieri , domani riverirò il sig. Corsini e cercherò di acquistar servitù col Principe, che mi ha ricevuto con grandissima amorevolezza.
Obbligatissimo servitore e affezionatissimo fratello.



5) Lettera del 27  settembre 1669, inviata al Sig. Salvatore Guasparini a Firenze da Pompeo Guasparini a Lione.
V.[ostra] S.[ignoria] mi perseguita con atti di gentilezza, ma già avevo deciso di venire a casa sua a Lione. Qesto però avverrà in seguito perché sono molto stanco.