Lettere di gentiluomini del seicento.
Le
5 lettere sono raccolte nel nuptialia che il prof. Francesco Pellegrini dedica
all’amico prof. Vittorio Puntonie e alla sig.ra Emma Giacomelli, in occasione
delle loro nozze, celebrate il 24 ottobre 11885.
Prof. Francesco Pellegrini Prof. Vittorio Puntoni
Membro della Reale Accademia Lucchese Rettore dell’Università di Bologna
Gentiluomini scriventi, riceventi e citati nella corrispondenza
Lorenzo Malagotti (1637 - 1712),
di famiglia
aristocratica fiorentina, fu scienziato,
letterato e diplomatico al servizio del
Granducato di Toscana. Accompagnò il
principe Cosimo dei Medici nel viaggio
per conoscere i paesi europei, il quale,
divenuto Granduca di Toscana (Cosimo III°) l
o nominò gentiluomo di camera.
Don Salvatore Quasparini, ( ? - 1691)
di
nobile famiglia lucchese, fu
segretario di molti cardinali e
da ultimo
segretario della repubblica
lucchese presso la Corte medicea.
Pompeo Quasparini, ( 1636 - ?)
di nobile famiglia lucchese e
fratello minore di Don Salvatore,
fu un fiorente
commerciante di sete
a Lione.
Cosimo III de Medici (1642 – 1723)
fu il penultimo Granduca di Toscana
della famiglia
Medici. Da principe,
essendo vivo il padre Ferdinando II°,
effettuò molti
viaggi in Spagna
Portogallo, Francia etc. accompgnato
dal marchese Filippo Corsini,
Lorenzo Magalotti e Paolo
Falconieri.
Falconieri Paolo (1634 -1704),
di facoltosa famiglia fiorentina,
Dotato di elevate conoscenze
artistiche
e letterarie fu in relazione col
Malagalotti e attraverso i buoni
uffici di questi divenne gentiluomo
della corte medicea.
Filippo
Corsini (1647-1705),
discendente da nobile famiglia fiorentina
e amico
d’infanzia e compagno di
viaggio del principe Cosimo de Medici,
presto s’inserì
nella vita della corte medicea.
Lettere
1) Lettera del 16 gennaio 1669, inviata al Sig.
Salvatore Guasparini a Pisa da Lorenzo Malagotti a Parigi.
Ancorchè io creda, che avanti
giunga questa mia lettera Lei avrà già saputo che la febbre di mio
fratello è stata cagionata dal passaggio da una stanza molto calda al freddo.
Tengo tuttavia a confermarglielo per rispondere alla suo gentile premura
dimostrata per la salute di persona non legata da amicizia o da dovere. Per
questo mio fratello ed io desideriamo servire Vostra Signoria, sebbene la
nostra abilità sia così limitata. Si compiaccia per tanto cooperare
(impiegandoci frequentemente nel di lei servizio) per darci
soddisfazione. Obbligatissimo Servitore Affezionatissimo.
2) Lettera del 2 agosto 1669 inviata a
don Salvatore Guasparini a Firenze, da Lorenzo Malagotti a Parigi.
Vostra Signoria è troppo cortese e obbligante verso di chi può contare
molte grazie ricevute …. La
lettera prosegue dichiarando non aver potuto accettare l’invito a essere
ospitato a Lione dal fratello di Don Salvatore, Pompeo, per non lasciare solo
Paolo Falconieri col quale è partito dall’Italia. Assicura tuttavia che in seguito approfitterà dell’invito
per visitare Lione.
La lettera termina con la dichiarazione …. io sarò per l’avvenire
altrettanto suo [servo], quanto io mi dichiaro al presente di V.[ostra]
E.[eccellenza]
mio
Signore.
3) Lettera del 16 agosto 1669 inviata al
Sig. Pompeo Guasparini a Lione da a Parigi.
Vostra Signoria non perde mai
occasione alcuna di darmi nuove sicurezze di quella cordialità, che le sta
fissa nell’animo per me, e per le cose mie …. Riferendosi alla lettera
del 9 agosto, dove Pompeo gli offriva ospitalità assieme al Principe di Toscana
(il futuro Granduca di Toscana Leopoldo ??) presso la propria casa in Lione, replica
che Sua Altezza continuerà a servirsi dei alberghi, come ha fatto in Spagna e
Portogallo. Sottolinea infine che l’offerta scritta di ospitalità è stata
mostrata a Sua Altezza …. Resto col mio
vero desiderio di servirla, e di accreditarmi sempre più, quale ora mi
sottoscrivo di V.[ostra] E.[eccellenza]
molto
illustre affezionatissimo obbligatissimo servitore.
4) Lettera del 27 settembre 1669, inviata al Sig. Salvatore Guasparini a Firenze da Pompeo Guasparini a Lione.
Non
sarò longho a far resposta alla carissima sua [lettera]… poiché è arrivato in città il Gran
Principe, che ha preso alloggio in un albergo sebbene invitato dal
Governatore della città. Io ho avuto la fortuna di riverire Sua Altezza
presentato dal Sig. Castiglioni. Il Sig. Malagotti è restato a Parigi ammalato,
questa sera ho visto il Falconieri , domani riverirò il sig. Corsini e cercherò
di acquistar
servitù col Principe, che mi ha ricevuto con grandissima amorevolezza.
Obbligatissimo
servitore e affezionatissimo fratello.
5) Lettera del 27 settembre 1669, inviata al Sig. Salvatore Guasparini a Firenze da Pompeo Guasparini a Lione.
V.[ostra] S.[ignoria] mi perseguita con atti di
gentilezza, ma già avevo deciso di venire a casa sua a Lione. Qesto
però avverrà in seguito perché sono molto stanco.
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