domenica 26 dicembre 2021

LE TESTE DI VITTORIO EMANUELE II°, CAVOUR, MAZZINI …. SULLA FACCIATA ROMANO-GOTICA DI S: MICHELE IN LUCCA.


 

LE TESTE DI VITTORIO EMANUELE II°, CAVOUR, MAZZINI …. SULLA FACCIATA ROMANO-GOTICA DI S. MICHELE IN LUCCA.


  • La chiesa di San Michele, nel centro storico di Lucca, dove sorgeva il Foro Romano, è documentata per la prima volta nel 795, ma la chiesa attuale è stata eretta a partire dal 1070 per volere del papa Alessandro II° . Il lungo protrarsi dei lavori ha conferito all'opera motivi gotico- romanici.

  • Nel 1800 la facciata presentava un forte deperimento e tra gli elementi marmorei più degradati, o addirittura mancanti, figurano le teste poste sugli architravi e sulla congiunzione degli archivolti. Per questo viene incaricato nel 1859 per il restauro l’architetto lucchese, Giuseppe Pardini, che scrive: “ ….mancano teste umane di soggetti storici in quel monumento, vi è un perfetto oblio dell’esistenza di quei soggetti. Chi devo collocare io lassù, delle teste chimeriche, o dei fantocci insignificanti, o devo piuttosto seguire il concetto dell’architetto di aggiungere interesse al monumento coll’effigiarvi dei soggetti storici contemporanei? ….” Il Pardini sceglie di reintegrare le parti mancanti con quelle di figure politiche del Risorgimento e così appaiono le teste di Vittorio Emanuele II, di Camillo Benso conte di Cavour, di Pio IX, di Garibaldi, di Mazzini etc., accanto a Santa Caterina, S. Agostino, Dante Alighieri, Crisoforo Colombo etc.

 

 

Particolare: testa di Vittorio Emanuele II° con la corona ferrea.





sabato 20 novembre 2021

ESENZIONE DAL SERVIZIO MILITARE IN OCCASIONE DELLA III° GUERRA D' INDIPENDENZA (1866)

  ESENZIONE DAL SERVIZIO MILITARE IN OCCASIONE DELLA III° GUERRA

 D' INDIPENDENZA (1866)

 

La “guardia nazionale italiana” è stata una formazione militare del Regno d’Italia, che fece parte dell’esercito regio. Questo corpo militare fu impiegato principalmente per reprimere il brigantaggio del Meridione, ma fu anche utilizzato nella terza guerra d’indipendenza del 1866. La formazione militare venne sciolta nel 1876.

L’organizzazione prevedeva che in ogni comune dovessero essere formate  le liste dei cittadini dotati di censo e di età compresa tra i 21 e i 55 anni, alle quali potevano essere ammessi come volontari anche i giovani tra i 18 e i 21 anni con l'autorizzazione dei genitori. Le liste erano esaminate dal consiglio di ricognizione, convocato e presieduto dal sindaco, che esaminava gli elenchi affissi nel comune; venivano poi formati i ruoli, iscrivendovi per primi i volontari. Gli ecclesiastici non erano chiamati al servizio.

Anche nella “Comunità del Borgo a Mozzano” (Lucca), nel corso della III° guerra d’indipendenza, il sindaco dispose l’elenco dei componenti il “contingente dei militi mobilizzabili” e nel contempo inviano comunicazione scritta ai soggetti componenti, come sotto riportato a Iacopo Cristofanini.

Li 27 Luglio 1866

Comunità   del Borgo a Mozzano

Oggetto – Guardia Nazionale Mobile

Si fa noto, che il Ruolo del contingente dei militi mobilizzati attribuito a questo Comune, del quale Ella pure fa parte, è stato depositato in questa Sala Comunale con facoltà a chiunque di esaminarlo.

Le si assegna fino al giorno 1 Agosto prossimo di affacciare, se mai, i motivi di dispensa e di riforma a questo Consiglio di Ricognizione, cui, a senso dell’Art. 4 del Regolamento 31 Luglio 1862, spetta di pronunciare in prima istanza. Trattandosi poi di riforma per fisiche imperfezioni dovrà presentarsi a questo Ufficio Comunale la mattina del 2 agosto a ore 8 per essere sottoposto alla visita medica; prevenendola, che in caso di sua non comparsa sarà ritenuto abile, e come tale definitivamente designato a far parte del contingente surriferito.

                                                                                                        Il Sindaco

                                                                                                                             A. Benedetti

Al milite mobilizzabile: Sig. Cristofanini Giacomo fu Carlo - Borgo S. Iacopo

 

 Il Cristofanini era stato riformato nella visita effettuata nel 1861, come attestato dal documento sotto riportato.

Prefettura di Lucca

Reclutamento militare

Certificasi, per la verità, che fatti gli opportuni riscontri, il giovane Cristofanini Iacopo del fu Carlo e di Pellegrini Maria, nato il 18 Agosto 1837 compreso nella Leva Militare dell’Anno 1856 pel Circondario di borgo a Mozzano estrasse il N. 54 e che a questo Consiglio Compartimentale di Arruolamento fu esentato dal Servizio Militare per sovrapposizione del dito mignolo del piede destro con decisione de’ 31 Marzo 1857.

Lucca li 18 Dicembre 1861

Visto pel Prefetto Il Segretario del Consiglio

 In forza del certificato in cui sopra la Prefettura di Lucca dichiara esenta definitivamente il Cristofanini dal servizio militare.

Prefettura di Lucca 

 Reclutamento Militare

Certificasi  per la verità che fatti gli opportuni riscontri, il giovane Cristofanini Iacopo del fu Carlo, e di Maria Pellegrini, nato il 18 Agosto 1837 compreso nella Leva Militare dell'anno 1856 pel Circondario di Borgo a mozzano estrasse il N° 54 e che da questo Consiglio Compartimentale di Arruolamento fu esentato dal Servizio Militare per sovrapposizione del dito mignolo del piede destro, con decisione del 31 Marzo 1857.

Lucca li 18 Dicembre 1861.

Visto pel Prefetto assente                                 Il Segretario del Consiglio

domenica 31 ottobre 2021

"LA MI' PISA" - A me cosa m’importa ‘he ci sia Roma, Parigi, Londra, u’ Argentina - Poesia in vernacolo di Archimede Bellatalla

Poesia inedita scitta da Archimede Bellatalla e riportata nel fascicolo di dediche al prof. Francesco Maria Pellegrini di Borgo a Mozzano (Lu) in occasione del pensionamento.
 

                                   Archimede Bellatalla                                Francesco M. Pellegrini

Archimede Bellatalla (Pisa 1/1/1876 - Pisa 3/3/1935) da giovane scrisse sonetti in vernacolo pisano per poi dedicarsi all'insegnamento. Le sue poesie compaiono in molte biblioteche. 

"Permetta, caro Professore, che Le dedichi alcuni miei poveri versi scritti molti anni fa or sono (portano la data del 20 aprile 1908!) inediti e mai, sotto nessuna forma, resi pubblici.
Roba vecchia, dunque, ma nuova!
Tentai in quell’epoca della poesia in “lingua vernacola” come già precedentemente avevo fatto nella “Sera2 e nel “Sabato sera” del mio antico “Doppo Cena” abbandonando questa volta, oltre il dialogo, anche l’usatissimo sonetto, ma non so quanto vi sia riuscito come non so quanto il vernacolo pisano si presti a simili forme di sapore troppo letterario.
Comunque è una primizia che Le offro vecchia ma pur sempre primizia e spero che la gradirà:

La mi’ Pisa

A me cosa m’importa ‘he ci sia

Roma, Parigi, Londra, u’ Argentina!….

Io ci anderei ma per ritorna’ via…

Pisa glié più bellina!

*

In qué paesi di gran movimento,

U dove la notte – dice – è come ‘r giorno,

Io ci anderei, ma per divertimento,

Coll’andata e ritorno!

*

Qui ‘r rumore ‘un nu’introna ‘n der cevello…

Gosta più questa ‘arma e questa pace! …

Der resto nun è bello ‘ver che è bello

E’ bello ‘ver che piace!

*

E di Pisa mi piace tante ‘ose …

Belli ‘ Lungarni ar fresco di mattina,

Belle le fabbrihine appetitose,

La ‘hiesa della Spina;

*

Belli ‘ Lungarni ‘n dell’inverno ar sole,

Splendidi poi la sera ‘illuminati,

Specie d’estate ‘vando, a buio, chi pòle

Sbafa ar fresco’ gelati!

*

Er Dòmo, er Campanile, ‘r Battistero

E’r Camposanto! …. dove glien più belli ?!

Si po' girà magari er mondo intero

Ma non ce n’è come quelli!

*

E così San Francesco, e’ ‘Avalieri

E tanti posti antii che per lodalli

Basta refrette’ a quanti forestieri

Ci vien per visitalli!

*

Se dovessi un bèr giorno marcià via

Per accasammi in qualsisia paese

Farei chi sa mai ‘vale eculomia

Per tornarci ugni mese.

*

Le vedute più belle, er panorama

Ner portafogli, ‘n tasca, le terrei,

Come er damo ‘r ritratto della dama,

E me le goderei.

*

E ner guardalle mi dirrei ostinato:

Se Dio mi dà salute e avrò de’ bicci,

Son sempre stato a Pisa, ci son nato

Vò invecchiacci e moricci!

 

martedì 28 settembre 2021

“ … e vedo sei giocare al tavolino ...” : Vittorio Emanuele II, Cavour, Garibaldi, Mazzini, Napoleone, il Papa.

“ … e vedo sei giocare al tavolino ...” : Vittorio Emanuele II,

 Cavour, Garibaldi, Mazzini, Napoleone, il Papa

La composizione sotto riportata è opera di Luigi Prosperi, conosciuto come “il Chioccoron” (in dialetto toscano “ duro di comprendonio”), nato nel 1832 a Careggine, comune della Garfagnana in prov. di Lucca. A scuola dimostrò una straordinaria abilità nel comporre versi, ma per le condizioni economiche della famiglia dovette abbandonare presto gli studi. Tuttavia per la sua innata dote, scrisse molte poesie in ottava rima”, che è il metro usato fin dal trecento, forse per la prima volta dal Boccaccio, e in seguito utilizzato dai poeti estemporanei fino ai giorni nostri.

Il Sogno Felice” porta l’autore in cielo, sollevato da un Angelo. In paradiso il Chioccorone vede intorno a un tavolo a giocare Vittorio Emanuele II, Cavour, Garibaldi, Mazzini, Napoleone (III°) e il Papa (Pio IX°), ma a uno squillo di tromba S. Pietro fa entrare un battaglione di militari italiani guidati dal Tenente Colonnello De Cristoforis,

L’Italia aveva iniziato a penetrare nel corno d’Africa dal 1882, ma trovò l’ opposizione degli Abissini, governati dal Negus Giovanni IV°, e il battaglione fatto entrare da S. Pietro è quello sconfitto a Dogali nel 1887, comandato dal suddetto Tenente Colonnello, caduto eroicamente nella battaglia.

Alla notizia della sconfitta subita dalle truppe italiane in terra d’Africa alcuni personaggi intervengono:

- Garibaldi: “ … A me spetta questi vendicare, io domerò dell’Africa il fellone (Negus) …”

- Vittorio Emanuele II°: “… Dispacceremo al General Cialdini che lui si mova contro il Re Giovanni ...

- Cavour: “ ... dove è andato il mio cervello? Io che voleo il confin degli Italiani. Si mandano a morir fra gli Africani ...

La poesia termina dopo il ritorno del poeta nel suo letto sulla terra e le scuse rivolte al lettore: “ … Perdonate signori l’ardimento se errore feci mi sia perdonato, se non dotò natura il mio talento, lo studio in fanciullezza mi è mancato; così darò la fine all’argomento lasciandovi il mio nome ed il casato: il qual mi firmo colla mente umana, son Prosperi Luigi in Garfagnana.

I versi salaci e irriverenti verso le autorità procurarono al poeta denunce e fu addirittura arrestato proprio per la poesia sotto riprodotta.

 

 
 

Nota: la scrittura a matita è per mano del prof. Francesco Pellegrini, formatore dell'archivio della famiglia Pellegrini di Borgo a Mozzano.
 

 
 
 

 

sabato 11 settembre 2021

PUCCINI: ".... il fumo salga come incenso ai gentili donatori ...."

 

 

 

    Biglietto del musicista Puccini al professore Augusto Mancini.

                                                     

            Via Buonarroti                             23 Aprile

             Viareggio                                       1923

                            Carissimo Mancini

                    Ho avuto dal Sig. Cataldi (?)

                        il pacco delle sigarette.

                    [... ?…] simpatica sorpresa

                           e te ne ringrazio come

                    pure ti prego di ringraziare

                                    il Sig. Aliprandi.

                    T[…?…] fumo salga come

                    incenso ai gentili donatori!

Aff. saluto Puccini

Nota: Il biglietto era stato dapprima inviato a Roma, credendo che il prof. Mancini fosse alla Camera dei deputati.

Personaggi:

Giacomo Puccini, nato a Lucca il 22 dicembre 1858, è stato un compositore italiano, considerato uno dei maggiori e più significativi operisti di tutti i tempi. Forte fumatore di sigarette e sigari, all'inizio del 1924 cominciò a soffrire di un terribile mal di gola accompagnato da raucedine e una forte tosse. A nulla valsero i rimedi naturali e il tentativo di curarsi in una clinica a Bruxelles fu inutile, il Maestro cessò di vivere il 29 novembre 1924 nella capitale Belga.


Augusto Mancini, nato a Livorno nel 1875, fu professore universitario (anche sulla ex cattedra di Giovanni Pascoli), parlamentare porogressista e antifascista. La vita politica la svolse a Lucca, sua città d’adozione, dove si spense il 18 settembre 1957.


martedì 31 agosto 2021

AMORE PER I LIBRI DI UN ADOLESCENTE DEL XIX sec.

AMORE PER I LIBRI DI UN ADOLESCENTE DEL XIX sec.

Nello scambio epistolare fra due professori, Giovanni Giannini di Tereglio (com. Coreglia Antelminelli - Lucca) e Francesco Pellegrini di Borgo a Mozzano (Lu), che verte principalmente su informazioni storico – culturali del territorio, si trovano ricordi di vita.

Di seguito è riportato uno stralcio del Prof. Giannini, che ricorda un suo acquisto di libri, mentre frequentava il liceo, fatto indebitandosi. Desta meraviglia l’amore per i libri, che lo spinge ad alzarsi di notte per “contemplarli”.

Lucca, 4 aprile 1924

Caris(mo), Cugino

Speravo che mio nipote venisse domani anziché oggi...............................................................

…………………………………………………………………………………………………………………….

Non approfittai della cortese offerta che Ella mi faceva delle Commedie del Goldoni stampate In Lucca dal Bonsignori per la semplice ragione che le posseggo di già. Le acquistai, già quand’ero studente di liceo, dal compianto libraio Isacco Croccolo, col patto di pagarne il costo a un tanto alla settimana, e fu tale la consolazione da me provata nel possedere quei trentun volumetti, che, la prima notte dopo che le ebbi portati a casa, mi alzai dal letto più volte e riaccesi il lume per poterli contemplare. Fu questo il primo debito che io feci, e non riuscendo a soddisfarlo col mio modesto assegno mensile, dovetti rivolgermi alla mia povera mamma, che pagò per me e che più tardi, rise tante volte nel sentirsi da me raccontare le mie ansie e il mio turbamento per l’imbarazzo in cui mi ero trovato. Oh, cara mamma, così buona e così amorosa ………………………………………………... 

 




 

mercoledì 11 agosto 2021

PREGHIERA RIVOLTA ALLA MADONNA DELLO STELLARIO DI LUCCA.

 

Indulgenza per la preghiera rivolta alla Madonna dello Stellario di Lucca.

La Madonna dello Stellario, opera seicentesca posta fra via del Fosso, piazza San Francesco e via della Fratta in Lucca, è sempre stata “venerata” dai cittadini e in questo anno è stata restaurata (agosto 2021).

Di seguito è riportato un ricordo del 1939, con l’immagine sul fronte e la preghiera sul retro, con indicata l’indulgenza.
 

- fronte

 

- retro



 

 

martedì 27 luglio 2021

DOCUMENTI LUCCHESI da XVIII° sec. al Regno d'Italia.

 

L’ INCIPIT dei documenti redatti nel territorio di Lucca dal termine della Repubblica oligarchica al Regno d’Italia.

Lucca nel XVIII° sec. era una Repubblica oligarchica, forma di governo che aveva avuto origine dagli inizi del XV° sec. Nel 1799, per mano dei Francesi, fu istituita la “Repubblica Democratica Lucchese” con caratteristiche giacobine, a cui seguì la restaurazione della vecchia repubblica oligarchica sotto la tutela francese. Nel 1805 viene costituito ilPrincipato di Lucca e Piombino", assegnato alla sorella di Napoleone Bonaparte Elisa ed al marito Felice Baciocchi.

Nel 1815, a seguito del Congresso di Vienna, è creato il "Ducato di Lucca", con la reggenza di Maria Luisa di Borbone-Spagna fino al1824, alla quale succedette il figlio Carlo Ludovico di Borbone, che cedette il Ducato di Lucca al Granducato di Toscana nel 1847, mettendo fine alla secolare indipendenza della città.

Il Granducato di Toscana, retto da Leopoldo II, dopo varie vicissitudini, venne annesso al Regno Sardo nel 1860 e al Regno d'Italia nel 1861.

Nel 1860-61 Lucca entra a far parte del Regno d'Italia.


1) Documento dell’ultimo periodo della Repubblica Oligarchica, dove non compare nessun riferimento al sistema di governo. (1677) 

A di 15 Luglio 1677 – (DOC 1677)

Io sotto scritto mi dichiaro essere debitore dell’ Ill,mo Girolamo di Francesco Gabrielli del Borgo della somma a quantita di lire trenta quattro a pagarli a di dentro il tempo che io saro a Lucca a fare il mese ...In fede dico - - - - - - - L 34

Matteo ….  


2) Documento del periodo della Repubblica Giacobina. (1799)

Libertà Eguaglianza ( Doc – 1799 -)

 

Rep. Lucchese 11 Luglio 1799

 

Il Direttorio Esecutivo

al

Cittadino Giacomo Vincenzo Pellegrini

Cittadino

Dal decreto, che si compiega, vedrete, Cittadino essere rimessa alla considerazione di direttorio esecutivo la determinazione da prendersi sulla petizione, che tempo fa fù fatta dalla Vicaria di Borgo.

Per coerenza di questa autorizzazione ha il direttorio esecutivo eletto la vostra Persona a verificare il credito concepito dalla Comunità, e Vicaria per i generi somministrati alle truppe, e ad esigere dai Parrochi il denaro retratto dalla contribuzione delle finestre, acciò fatta detta verificazione, sia la Comunità, e Vicaria rimborsata di quello, che sarà di ragione.

Questa lettera servirà a caratterizzare per autentiche le ricevute, che voi farete ai medesimi Parrochi.

Salute, fratellanza

Dom.co Ant.o Bertagna Presidente

Bombacari Sec.o Se.


3) Documento durante Repubblica Oligarchica sotto la tutela          francese. (1802)

 

 

In nome di Dio amen, anno di Nascita del medesimo milleottocentodue, indizione quinta, giorno

Millesimo Octingentesimo Secundo, indictione quinta, die vero duodecimo Iulii Stylo Lucano.

Alcuni anni sono li Cittad: Sargente Luca del fu Angelo Marchi della pieve di Controne dimandò, ed ottenne dal consiglio nel Comune di Controne una fabbrica di ferro, o sia ferriera; bramò detto Marchi di avere un Socio si per la vistosa spesa, che portava detta fabbrica e suo mantenimento, si per accudire alla medesima, e finalmente per ritrovare , ed ottenere un posto adatto per tal medesima ……

 

4) Documento durante il Principato di Lucca e Piombino", retto da   Elisa Bonaparte e Felice Baciocchi. (1813)

Felice Primo per la grazia di Dio e per le costituzioni Principe di Lucca, e di Piombino a tutti i presenti e futuri salute.

In questo giorno di Martedì quattro del Mese di Maggio Mille Ottocento Tredici ….

Davanti a me Anselmo Martini, Notaro del Principato Lucchese residente al Bagno ed alla presenza delli Signori Sacerdote del fù Vincenzo Ghiareschi, e Giuseppe figlio di altro Giuseppe della Lena ambi del Bagno ivi residenti e possidenti a me cogniti sono comparsi Giovanni del fu Francesco Pacini di Casabasciana ivi residente ed agricoltore, ed il Signor Pierangelo del fù Francesco Franceschi di Brandeglio ivi residente, possidente a me cogniti, qual Giovanni Pacini per tenore del presente Atto per se, e per suoi da, vende e cede al detto

Signor Pierangelo Franceschi presentre, e comprante per se, e i suoi

una pezza di terra selvata, posta nella parrocchia di Casabasciana ………..


5) Documento redatto durante il "Ducato di Lucca", retto da Maria Luisa di Borbone-Spagna. (1819)

 

Nel nome di Sua Maestà l’Infante Maria Luisa Duchessa di Lucca in questo giorno di Lunedì ventisette del Mese di Dicembre Mille ottocento diciannove Davanti a me Anselmo Martini Notaio Pubblico Lucchese residente al Bagno, ed alla presenza delli Sig. Giuseppe del fù Angelo della Lena Possidente, e Pietro Pauli del fù Giovanangelo Pieri Negoziante ambi del Bagno ivi residenti testimoni idonei a me cogniti sono comparsi il Sig. Angelo figlio di Luca Marchi, e Paulino figlio di Nicolao Nicolai ambi della Pieve di Controne ivi residenti, e possidenti a me cogniti, quale Angelo Marchi in vigore del presente atto per se, e suoi per titolo, e causa di prestito fruttifero di, e paga al detto Paulino Nicolai presente ricevuta, e a se traente

La somma, e quantità di scudi quindici pari a Lire cento dodici e soldi dieci di Lucca …….……..


6) Documento redatto durante il "Ducato di Lucca", retto da Carlo

 Ludovico di Borbone. (1838)

 

 

Ducato Lucchese

Nel Nome SS. Di Dio, Ed in Nome di Sua Altezza Reale Carlo Ludovico Infante di Spagna Duca di Lucca.

L’Anno Mille Ottocento Trentasette questo giorno Diciannove Febraio

Avanti di Me Gaetano Martini Notaio pubblico del Ducato Lucchese residente ai Bagni, ed alla presenza delli Sigg Francesco del fù Luigi Magnani Possidente, e Salvatore, e Giò Battista del fù Antonio Taliani possidente, e Calzolai ambio noti, e domiciliati alla Pieve di Controne Testimoni idonei ed al presente atto richiesti è personalmente comparso il Sig. Gio. Domenico del fù Luca Marchi nato, e domiciliato nella Sezione della Pieve di Controne Proprietario a me Notaro ben cognito, ed in vigore del presente pubblico atto, che viene rilasciato in Brevetto detto Sig. Gio. Domenico Marchi hà costituito, e costituiscein suo vero Promotore, attore, gestore, a come meglio può dirsi, e farsi.

Iul Sig. Luca Marchi suofiglio domiciliato esso pure alla Pieve di Controne Proprietario ……


7) Documento redatto durante il "Granducato di Toscana", retto da

 Leopoldo II. (5 maggio 1848).

(Il 18 marzo nasceva il primo governo costituzionale toscano.)


In nome del Governo Costituzionale

Questo di cinque Maggio Mille ottocentoquarantotto

Io qui appiè sottoscritto dichiaro di esser vero e Legittimo debitore di Agata Moglie di Domenico Martinelli di Montefegatese, della somma di Francesconi venti quali Francesconi venti, e suoi interessi calcolati al cinque per cento a forma della Legge, prometto, e mi obbligo di rendere, e restituire alla suddetta Agata, o suoi entro il prossimo venturo mese di Agosto del presente sudd.o anno, promettendo inoltre, qualora alla suddetta Agata piacesse di rilasciare la suddetta somma per tempo ulteriore, prometto dico di pagarle il convenuto interesse fino alla effettiva restituzione del capitale, Buono per Scudi venti, e suoi interessi.

Luca del fù Gio: Domenico Marchi della Pieve di Controne

Restituiti a di 21 Sbre 1851 e pag. tutto


8) Documento redatto durante il "Granducato di Toscana", retto da 

    Leopoldo II. (5 maggio 1848).

 

 

Granducato di Toscana

In nome di S. A. I. e R. Leopoldo II Principe Imperiale d’Austria Principe Reale d’Ungheria, e Boemia Arciduca d’Austria

Granduca di Toscana

Questo giorno diciotto Settembre Milleottocentocinquantaquattro

Ad istanza dr Sigg:i Giuseppe Paladini fu Paolo, e C. banchiere in Lucca, io Cesare Gherardi, notaro pubblico Lucchese, residente in Lucca, mi sono trasferito in compagnia de testimoni infrascritti al domicilio in Lucca del Sig:e Giovanni Raffaelli qual domiciliatario dell’appresso trascritto pagherò e parlando in sua assenza al Sige Paolino gli ho presentato il Pagherò stesso chiedendogliene l’immediato pagamento, e dopo di averlo visto, e considerato mi ha risposto = non pago per mancanza di fondi = ed ha ricusato copia del presente atto.

Allego la qual risposta, e denegazione di pagamento ho debitamente in nome dell’istante protestato per ogni danno, interesse, cambio, ricambio, provvigione presa del presente atto, e quaòlunque al tra di ragione ………….


9) Documento redatto durante il "Granducato di Toscana", retto da Leopoldo II°. (4 ottobre1848).

In nome di Sua Altezza Reale Leopoldo Secondo, Granduca di Toscana, e Duca di Lucca etc. etc.

Questo giorno di Domenica 4 Ottobre Mille ottocento quarantotto

Io sottoscritto dichiaro di aver ricevuto in effettivo contante dal Sig: Domenico del fù Luciano Martinelli di Montefegatese La somma di Francesconi cinquanta di Lire Lucchesi sette, e soldi dieci per ciascun Francescone da restituire entro il tempo, e termine di anni due, con i suoi interessi Legali al cinque per cento, principiando da questo suddetto giorno. Obbligandone la mia persona, i miei eredi, e beni stabili presenti, e futuri.

Buono per Francesconi cinquanta, e suoi interessi.

Luca Marchi della Pieve di Controne

Il suddetto Capitale è rimasto a Francesconi 25 dico Francesconi venticinque e sono stati pagati li interessi sopra tutto il capitale fino al il giorno primo ottobre 1861

in fede ??? mano propria

A di 27 Luglio 1862 ritirai la presente, e feci nuova scritta di scudi 26 a Rinaldo Rinaldi nepote del sudd.o Domenico morto in quest’anno da pagarsi entro anni tre

L. Marchi



10) Documento redatto durante il Regno d'Italia, retto da Vittorio Enmanuele II°. (5 settembre1861).

 


In Nome di S:a M:a Vittorio Emanuele Secondo per la grazia di Dio, e per volontà della Nazione

Re d’Italia

Questo giorno cinque Settembre milleottocentosessantuno

Con questa privata scrittura da valere, e tenere come Pubblico Documento noi Sottoscritti si stipula, e si conviene quanto appresso cioè Io Sott:o Celestino del fu Antonio Magnani domiciliato, e dimorante nella Parrocchia della Pieve di Controne prometto, e mi obbligo di vendere, e cedere al Sott:o Sig: Luca del fu Gio: Domenico Marchi domiciliato esso pure nella Parrocchia della Pieve di Controne

su metà del Pieno Dominio di un fabbricato, con edificio ad uso di mulino, e frantoglio, con tutti gli utensili, e ferramenti necessari al suddetto edificio, compresovi i legniami, e tutto ciò, che si troverà, e si trova in detto fabbricato, anche per qualunque titolo, e causa mi si appartiene. Più mi obbligo vendere al suddetto Sig. Marchi la metà di un pezzo di terra boschiva sulla quale esiste il suddetto fabbricato ad uso di mulino il tutto posto nella Sezione di Pieve di Controne luogo detto al Mulinaccio, cui confina da una parte Solco di Refubbri, l’altro solco di ??? ……...


11) Documento redatto durante il Regno d'Italia, retto da Vittorio 

Enmanuele II. (16 Agosto 1902).

 

Protesto di un pagamento Repertorio No 5130

Regnando S. M. Vittorio Emanuele III per grazia di Dio e per volontà della Nazione Re d’Italia ---

L’anno millenovecentodue 1902 questo giorno di Sabato sedici 16 nel mese di Agosto. ---- Ad istanza di questo spettabile Banco Miotto e Roppa Safroli ----

Io Dottore Uberto Micheli .....................