sabato 12 aprile 2014

LETTERE DI MATTEO TRENTA, IL MONACO GUERRIERO DELLA VAL DI LIMA


Lettere di Matteo Trenta, il “monaco-guerriero” della val di Lima, all’amico Francesco Giambastiani

Le note biografiche di Matteo Trenta sotto riportate sono tratte dalla guida “Borgo a Mozzano e Pescaglia  nella storia e nell’arte” (Edizione Giusti 1925), di Francesco M. Pellegrini.

Francesco Giambastiani era un frate agostiniano di S. Romano in Lucca, che nel 1848 partecipò assieme al fratello Pietro alla prima guerra d’indipendenza sui campi di Curtanone e Montanara, come l'amico Matteo Trenta. [vedere post: “Due fratelli sui campi di battaglia di Curtatone e montanara (1848) – enricogiuseppelucamarchi.blogspot.com

LETTERE:

  .... Questo cielo puro, quest’aria salubre, questa campestre libertà .....

Caro Giambastiani
Nella supposizione che forse non sarà [illeggibile] né a voi né a quei di casa l’aver notizie di me vi mando due rghe per darvi certezza del mio felice arrivo quassù e del mio attuale ottimo stato di salute. Questo cielo puro, quest’aria salubre, questa campestre libertà sono fermamente ottimo farmaco ad ogni male.
Benché fra pochi giorni io venga a Lucca contuttociò mi farete sempre un favore se mi parteciperete le nuove di cotesta famiglia principiando da voi, e se mi narrerete le notizie principali di Lucca; come pure se vi ha qualcosa che mi riguardi gradirò d’esserne per voi ragguagliato.
Vi prego dei miei cordiali saluti al Sig. Antonio e alla signora Caterina. Gradisco che l’ottima famiglia Ricci siami per voi salutata e specialmente con particolare affezione l’egregio mio Casali. Conservatemi il vostro affetto come io vi confermo interamente il mio e dandovi un abbraccio affettuoso sono il vostro aff.mo
                                                                                 M.Trenta
Monti di Villa 19 Agosto 1842

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.....  Vi prego a darvi premura pel mio ombrello ....

Caro Giambastiani
Lusingandomi che non vi saranno dispare le mie nuove vi faccio sapere le mie nuove vi faccio sapere il mio buon stato di salute e il mio felice viaggio. Vi prego a darvi premura pel mio ombrello che io credo per certo che troverete alla spezieria Puccetti. Salutatemi tanto tanto il medo.
Per un di più vi rammento l’affare di cui vi parlai; dissi per un di più perché son troppo [illeggibile] dell’attività del Giambastiani e delle sue premure per me, sicché già dispongo le mie cose [illeggibile] sopra.
Perdonate [illeggibile] che vi do e credetemi con tutto il cuore affmo Vostro
                                                                                                     M.Trenta
Monti di Villa 29 Agosto 1842 
P.S. Vi prego ad occuparvi delle lettere che mando allegate.


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 .....e più ad andare a mio nome alla stamperia Baroni a .....  

Amabilissimo Sig. Giambastiani
Questo garbatissimo Sig. Pievano non vuole a nessun patto lasciarmi venire a Lucca e vuol che resti ancora a Collodi. Io ho a Lucca alcuni impicci che mi vi richiamerebbero e non potendo venire mi conviene incomodare gli amici. Eccomi però ad incomodar voi pregandovi a comodo di spedirmi l’acclusa, e più ad andare a mio nome alla stamperia Baroni a farvi dare le prove di stampa del mio articolo bibliografico sul discorso di Fornaciari unitamente a quello del mio discorso sulla morte dell’ab. Grassi e queste consegnare a David che passerà a prenderle perché io possa averle e rivederle. Vi prego di ciò con la più gran premura offrendovi anch’io per mia parte la mia debole servitù.
Mille saluti in casa, al caro Prof. e a tutta la famiglia Simi e a chi vi chiede di me. Io sto bene; spero altrettanto di voi; vi partecipo i saluti del pievano e mi segno con piacere vostro affmo
                     M.Trenta
Collodi 8 Sett 1843


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   ....volermi inviare la Filosofia della Statistica del Gioia....  unitamente al piccolo Atlante Geografico dell’Willemin che è sul mio tavolino ....


Caro Giambastiani
La preziosa conoscenza fattami fare da voi del cho Dotte Parola mi ha reso più penoso il sacrificio di dover lasciar Lucca in questi giorni e molto più che non poter avere neppure il piacere di rivederlo prima di partire. Cercherò peraltro di poterlo ricombinare a Lucca prima ch’ei parta e intanto prego voi a fargli conoscere che io mi son dovuto assentare di costà per impreveduta e urgente causa e a presentarli i miei ossequi più rispettosi
Vi pregherei anche, se le faccende di questi giorni ve ne lasciano lo spazio a volermi inviare la Filosofia della Statistica del Gioia che avete presso di voi, unitamente al piccolo Atlante Geografico dell’Willemin che è sul mio tavolino. Basta gli  prepariate e ci sarà persona che verrà a prenderli il giorno stesso che avrete questa.
Godetevi Lucca, divertitevi anche per me, salutate il Prof. Casali, la famiglia Simi e gli amici ( credo che avrete a incomodarvi poco) e io intanto mi starò godendo bell’aria fino al 30 Sett.
Carissimo Giambastiani addio amate il vostro
                                                                Trenta
M. di Villa 16 Sett 1843


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   ....qui mi diverto anch’io e più ora in compagnia del mio Gioia.....


Carissimo Giambastiani
Quanto vi sia grato della vostra prontezza e premura che dimostrate per me io non posso esprimervelo quanto vorrei. Solo vi dico che mi vi protesto eternamente obbligatissimo. La lettera per Montefegatesi fu spedita subito per persona fidatissima. Restituite mille affettuosi saluti all’Egregio Dott. Parola rendendo a Lui infinite infiniti grazie del gentil desiderio.
Lasciai incombenza al Ridolfi che nel caso fosse venuto a Lucca il bravo mio Giusti gli avesse esibito la mia cameruccia. Non so per altro né se sia venuto né se abbia profittato.   
Son persuaso che vi divertite molto; io non ve lo invidio ma si ne godo moltissimo; d’altronde qui mi diverto anch’io e più ora in compagnia del mio Gioia. Tanti saluti al prof. Casali e a tutti di casa Ricci. Amatemi e credetemi vostro affetuo
                                                                                                   M.Trenta
M. di Villa 20 Sett 1843




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