- FIDANZATI
dell’ ottocento -
Agnese Giambastiani di
S. Gennaro e Luca Marchi di Pieve di Controne si fidanzano nel 1838 e
nell’archivio Marchi sono conservate lettere relative all’evento.
Agnese e Luca in età matura.
Luca Marchi è un ricco possidente della Controneria (frazione montana del Comune di Bagni di Lucca), che investe nella industria della seta. Oltre alla filanda di Pieve di Controne ne acquista nel territorio di S. Gennaro, allora terra del Ducato di Lucca, dove conosce Agnese. La famiglia Giambastiani è economicamente non all’altezza di quella Marchi, ma molto attiva politicamente: Francesco e Pietro, fratelli di Agnese, l’uno padre agostiniano, l’altro ingegnere, combatteranno a Solferino (ved post: “due fratelli sul campo di battaglia di curtatone e montanara (1848)” ), mentre l’altro fratello Alipio, anch’esso padre agostiniano, guiderà nel 1847 il popolo lucchese alla distruzione della ghigliottina, quando il piccolo Ducato passò sotto al Granducato di Toscana, dove la pena di morte era stata abolita fin dal 1786.
Il primo documento è
la lettera del 23/09/1847, che il dottore Pellegrino Brunicardi, cugino del
Marchi, (ved post: “assicurazione
contro le malattie della comunità
di controne (1840)”
) gli invia. Luca aveva incontrato Agnese e doveva aver
fatto offerte d’amore alle quali non vi era stata una risposta certa. Il cugino
aveva l’incarico di chiarire: “…Ho
parlato con la persona a voi cognita. Le hò detto che volete o un legame, o la
libertà, essa mi ha detto che ci deve pensare per pochi istanti, e poi me lo saprà
dire …..
[Agnese] scriverà nella settimana
ventura, e che me la rimetterà attraverso il fratello Pietro, e in tal lettera
dirà un si, o un nò, e il posto dove vi potrete vedere…” La lettera non
è di facile lettura per la pessima calligrafia del dottore ed alcune parti sono
poco comprensibili.
“Cariss: Cugino
Lucca 23 7bre 1837
In questo momento sono tornato da S. Gennaro, e sono le due
pomeridiane, perciò vi dirò poche parole perché il tempo passa, e i barrocciai
partono, e poi non saprei cosa dir di molto […. ?] .
Ho parlato con la persona a voi cognita. Le hò detto che volete o un
legame, o la libertà, essa mi ha detto che ci deve pensare per pochi istanti, e
poi me lo saprà dire; le ho detto quello che disse tognotto ?? , e mi ha detto
che è impossibile che un uomo non habbia mai discorso con donne, e che sono
chiacchere solite della gente. In fine siamo rimasti che mi scriverà nella
settimana ventura, e che me la rimetterà attraverso il fratello Pietro, e in
tal lettera dirà un si, o un nò, e il posto dove vi potrete vedere.
Havrei da dire di molto
circa […. ?] ma lo credo inutile giacché spero che ci rivedremo per S: Anzano a
Lucca e se nò per mezzo della mia.
Sono in fretta vostro Cug: Pellegrino Brunicardi.
Non so se mi saprete leggere ma è effetto della fretta - ”
Il padre Giovanni
Giambastiani scrive in risposta alla lettera di Luca, in cui presumibilmente è
stata chiesta la mano della figlia Agnese, facendo lodi sperticate di casa
Marchi “Casa Marchi è rinomata da tutte le parti” e
minimizzando casa Giambastiani: “le
mie finanze non possono stare a fronte con quelle del Marchi”.
Stimat:mo Marchi
da S Gennaro
3 del
1838
Da una sua grata sento, che gradirebbe sapere quando può venire a
prendere il vino, Le dico, che venerdì prossimo giorno 12. corrente venga a
prendere il detto. In quanto a Lei tanto, mi confondo della sua umiliazione,
perché Casa Marchi è rinomata da tutte le parti, tanto per moralità di Lei e
sua famiglia, quanto per gli effetti che Lei possiede; che non è così il
Giambastiani, ma qualora abbia volontà di annichilarsi per imparentarsi con
Giambastiani, il quale in confronto di Casa Marchi non sono degno di avere
questo onore. Ma se ella crede che possa effettuarsi, venga, che troverà me e
tutta mia famiglia portata per
Casa Marchi, dunque pensi che le mie finanze non possono stare a fronte con
quelle del Marchi e questo è quanto al momento Le sinifico e sono con salutare Tutti di casa Sua mi dico
Um.mo è [….?] Servo
Gio: Giambastiani
L’ufficializzazione
del fidanzamento permette ad Agnese di scrivere apertamente a Luca come “vera,
ed affezionata compagna”:
Ornatissimo Signore
Benissimo ha fatto di scrivere a mio padre, giacché mi fa consolazione
il sapere, che sia informato.
Come, e quando vorrà combinare con mio padre lo faccia, poiché da che
ebbi il bene esternarle i miei sentimenti mi proposi di non contradire mai la
sua volontà. Vorrei poterla fare felice, ma il riflesso che Ella tanto merita,
e che d’altronde io nulla sono mi affligge.
Posso assicurarla, che ritroverà una vera, ed affezionata compagna, e
che niuno fuori di Lei possiede il mio cuore. Faccia tanti saluti a tutta la
sua famiglia, e mi creda
Sua Vera Amante
Agnese Giambastiani
S Gennaro 4 del 1838
ed ancora all’ “Amabilissimo Amante”:
Amabilissimo Amante
Ultimo del corrente mese, lunedì mattina
Sarò a Lucca, dal priore di S Pietro Somaldi insieme con mia Madre.
Venga all’ora che lei crede più opportuna, io non gli posso far sapere l’ora
precisa. Lo prego caldamente e desidero che stia tranquillo e non dubiti che io
sia turbata di niente, inquanto alla Sua persona, e che mi dispiaccia, il
venire a Controne. Creda pure che sono contentissima, mentre ho avuto il bene
di essere amata da un giovine adorabile come lei. L’assicuro che io pure l’ amo
col più sincero amore e altro non desidero che il momento di rivederlo.
Faccia tanti saluti a tutti di casa e creda pure che desidero soltanto
il momento di potermi chiamare Sua fedelissima Sposa
S Gennaro 24 aprile Agnese Giambastiani
1838
Nell’ ultima lettera
conservata Agnese scrive: “ mi creda che non sono felice fino a tanto
che non potro chiamarmi sua fedel.ma consorte”:
Carissimo Signore Luca
Ciò che lei mi scrive, si combinerà quando viene a S gennaro, come pure
io desidero di essere presto la sua compagna. Da quella sera in poi che restai
priva della sua, non sono piu stata contenta, come fui in què giorni che ebbi
il bene stare con lei. Con molto piacere ho sentito il suo felice viaggio, e le
buone nuove di Pellegrino, non stò più a tediarlo lo prego soltanto, a
manifestare i miei rispetti a tutti di casa, e smaniosa sono di rivederci
venerdi a S gennaro, mi creda che non sono felice fino a tanto che non potro
chiamarmi sua fedel.ma consorte
Agnese Giambastiani
S Gennaro 6 Maggio 1838
Agnese Giambastiani e
Luca Marchi si sposarono a fine dell’anno 1838 ed ebbero 7 figlie e 3 maschi.
(ved post: “LUCA MARCHI, UNA FIGURA DI EMIGRANTE LUCCHESE” )
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