Per Grazia di Dio e volontà del popolo
libero cittadino,
considerando la monarchia
al progresso ostile ….
Dopo la morte
per mano dell’anarchico Gaetano Bresci di Umberto I° (29 luglio 1900), il 14
marzo, giorno della nascita del sovrano assassinato, venivano fatte cerimonie
religiose.
Mario Marchi,
studente presso il Real Liceo di Lucca, nell’anno 1906 era stato prescelto ad
assistere alla commemorazione che si sarebbe svolta nella chiesa di S.Romano in
Lucca, ma non vi partecipa in quanto la “commemorazione di un re” è
contraria alle sue idee.
La lettera
riportata è scritta dallo studente, che abita a Lucca, al padre sindaco di
Bagni di Lucca. Nella lettera traspare la richiesta dell’approvazione del genitore per
il suo atto, avendo sollevato i timori della mamma e del nonno
con cui vive.
La lettera
termina con una dichiarazione di volontà politica e sotto ancora vi sono i
saluti al padre per mano di “Cesarino”, fratello di 3 anni, con la richiesta di
“chicchi”.
trascrizione:
Carissimo babbo,
Lucca 14, 3, 906
Approfitto
dell’occasione per scriverti due righe: è arrivata la zia stamani da Viareggio
ed è stata con noi tutto il giorno. Ieri mattina mi sentivo male, non molto veh!
non ti spaventare, e non andai a scuola; alla lezione pomeridiana seppi che il
Preside era venuto in classe e che, visto e considerato che gli
alunni del R.[egio] Liceo non andavano alle commemorazioni in S. Romano, aveva
comunicato i nomi di quegli studenti, che erano obbligati a andare a
quella solennissima pagliacciata. Tra quei nomi c’era anche il mio. Io ieri, il
giorno, vidi il preside, non gli domandai niente e lui non mi disse niente
onde, non avendo avuto invito ufficiale io, stamani, sono rimasto casa.
Non ti parlo dei timori di mamma e di nonno, tanto è inutile! Io se il preside
mi chiama domani, dirò che non sono intervenuto, perché, essendo mancato nel
mattino di Martedì, non avevo avuto nessuno invito, e poi, anche se lo avessi
saputo non sarei intervenuto lo stesso alla commemorazione di un re perché
questo è contrario alle mie idee. Qui non si tratta più di disciplina, qui si
tratta di vera e propria manifestazione di idee e un preside non può
costringere un giovane di liceo, che già sa e pensa a pensare in modo diverso da quello che pensa o di mentire.
Queste sono
le ragioni per le quali io non sono intervenuto. Umberto Savoia, buonissimo
come uomo, è stato un re ed io non lo posso onorare. E questo dirò al preside
se mi rompe le scatole.
Mi scordavo
di dirti che il sullodato signore ha minacciato (?!) quelli, invitati, che non
intervenissero.
Credo che
approverai la mia condotta. Scrivimi.
Mario
Oggi mi sono
messo il dente e non sto benone; mamma il bimbo Delia, tutti bene, ebbi 8 a
fisica e sono contento.
Domenica ti aspetto
anzi sabato sera. Saluti da tutti a tutti
Mario
Io,
Per Grazia di Dio e volontà del popolo
libero cittadino,
considerando la monarchia
al progresso ostile
e alla verità,
delibero
di astenermi, invitato, da qualunque
manifestazione inneggiante
alla tirannide Italiana,
qualunque eventuale repressione
di libero pensiero.
Saluti da Cesarino
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