il palazzo degli Avi
(per i futuri proprietari)
- The palace of the forefathers (for future owners)
Oggi molti palazzi, soprattutto nei paesi, vengono abbandonati, così
come è accaduto per l’edificio
della famiglia Pellegrini in Borgo a Mozzano, cittadina posta nella media valle
del Serchio a meno di 20 km da Lucca, capoluogo di provincia in Toscana
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IL PONTE DEL DIAVOLO A BORGO A MOZZANO |
Il palazzo ha una storia che andrà dimenticata se non si presenterà
un acquirente che, oltre a far propria la struttura, non abbia interesse a voler
conoscere la “vita” dell’edificio e di coloro che l’abitarono.
A questo fine di seguito sono riportate notizie e del palazzo e dei
Pellegrini.
Fu con Paolino II nel 1630, come si può leggere dalle cronache di casa
“Paolino il cronista -. Racconto paesano
del sec. XVII”, che i Pellegrini presero definitiva dimora nella “casa in mezzo al Borgo”, lasciando la “casa del mulino” in piazza del Comune. “Paolino rifece la facciata con bel pietrame
e colle finestre arcuate, larghe e grandi per dare aria e luce alle
stanze........... Fece poi lo studio terreno nella bottega.
Sul dietro fece la vinaia e ottenne dal comune di fare il cavalcavia sopra la
Strada di dietro (oggi Via degli Orti)
per accedere alle stanze che costeggiano quella strada, che erano già di
Paolino seniore e guardavano a mezzogiorno sull’orto grande e delizioso.”
FACCIATA PRINCIPALE E FACCIATA DEL RETRO
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TERRAZZA SUL "CAVALCAVIA" E PARTICOLARE
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L’edificio è costituito dal corpo
di due piani, corredato da cantine e soffitte, compreso fra la via principale e
la parallela “Via degli Orti” e da una appendice su due livelli ad esso
collegata attraverso una terrazza coperta (cavalcavia).
La superficie dell’edificio assomma a m2 1757 calpestabili. Vi sono inoltre
fra l’edificio e gli immobili confinanti due cavedi e a “mezzogiorno” circa
1450 m2 di terreno.
PIANTE
INTERNI
La famiglia Pellegrini ha origine certa da Sesto Lucchese, dove nel
1450 viveva il capostipite di nome Pellegrino, il cui nipote Paolino si
trasferì a Borgo a Mozzano agli inizi del XVII secolo.
Dapprima proprietari terrieri e padroni di mulini e frantoi nella zona
di Borgo a Mozzano i Pellegrini divennero in breve una notevole famiglia
borghese, conosciuta ed apprezzata oltre i confini della terra dove
risiedevano.
La loro eccellenza permise di contrarre numerosi matrimoni con
famiglie prestigiose, non solo della Lucchesia. Si registrano infatti parentele
con la casata dei Mascardi, il cui ramo di Sarzana annovera fra i suoi
membri l’erudito Agostino ed il missionario ed esploratore Nicola del XVII sec.
Fra le nobili famiglie lucchesi con cui furono stretti legami parentali sono da
ricordare i Diversi, che tanti gonfalonieri dettero alla Repubblica della città
di Lucca e il cui stemma a strisce rosse e bianche fu inserito in quello dei
Pellegrini alla fine del XVIII sec.; i Guasparini, la cui nobiltà era stata
conquistata da Cornelio combattendo sotto
le bandiere di Alessandro Farnese nel XVI° sec. sui campi delle Fiandre e i conti Santini, ramo borghigiano
dei omonimi marchesi lucchesi.
Nella storia della Famiglia
particolare importanza ebbe poi il matrimonio, nella prima metà dell’800,
dfra l’ing, Luigi e la nipote del “formatore
di sua Maestà Cristianissima [il re di Francia]” Vincenzo Barsotti da
Tereglio, direttore del museo vaticano Pio-Clementino. Da questa unione i
Pellegrini acquisirono una serie di lavori artistici provenienti dallo studio
del pittore boemo Anton Raphael Mengs (Aussing 1728-Roma 1779), il massimo
esponente del Neoclassicismo, le cui opere compaiono nei maggiori musei del
mondo.
I Pellegrini furono principalmente uomini di legge, con una tradizione risalente a Paolino III°, fondatore dello studio legale. Proprio per la
pratica in questa professione, oltre che per la fama di uomo retto e aperto
alle nuove idee nate dalla rivoluzione francese, il dottore in “utroque”
[diritto civile e diritto canonico] Giacomo fu uno dei cinque direttori della
Repubblica giacobina lucchese del 1799. All'arrivo dei Francesi a Lucca il
generale Sérurier aveva richiesto per la formazione del Direttorio [l'organo
posto al vertice delle istituzioni]“… le
persone più oneste, giacché da questi potea dipendere la felicità o
l’infelicità della nazione …” [memorie del conte Paolo Garzoni, 1762 –
1842], per ricoprire poi la carica di gonfaloniere della successiva Repubblica
temperata e divenire infine senatore sotto il principato di Elisa Baiocchi.
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IL DOTT. PAOLINO III° PELLEGRINI FONDATORE DELLO STUDIO LEGALE
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VINCENZO PELLEGRINI membro del DIRETTORIO della Repubblica Giacobina di Lucca, 1799 - VESTI da GONFALONIERE della Repubblica Temperata di Lucca.
Anche nel seguito i Pellegrini ricoprirono cariche pubbliche, seppure
di minor importanza. L’avvocato Pietro, estensore di saggi quale “I diseredati e i loro diritti” (1890),
che ebbe le lodi di Enrico Ferri e Napoleone Colaianni, fu a lungo sindaco di
Borgo a Mozzano e Consigliere Provinciale, ma principalmente portabandiera del
progressismo della valle del Serchio: “…figura
assai singolare. Delicatissimo nella salute che gli era sempre stata precaria,
egli aveva invece l’energia di un carattere combattivo, che pareva di ferro:
alto e diritto, con tratti di fierezza straordinaria nella fisionomia, aveva al
contrario una natura schiettamente democratica, che non si spaventava ma invece
si compiaceva delle tendenze avveniristiche.” (da la “Gazzetta di Lucca”,
1916).
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Avv. PIETRO PELLEGRINI
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Egualmente il figlio, avvocato Enrico, professò idee democratiche,
essendo un fondatore del giornale progressista “Il Risveglio” (1907). Egli, dopo
aver partecipato alla grande Guerra, fu sindaco amato del suo paese, finché non
fu allontanato dalla vita pubblica dall’avvento della dittatura fascista. Con
la morte della sua ultima figlia Paola nel 2001 la famiglia si è estinta
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Avv. ENRICO PELLEGRINI
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L’abban
dono del vecchio palazzo, che non è solo uno spazio
volumetrico, porta alla dispersione di documenti, dei quadri e degli arredi raccolti in varii secoli dalle generazioni che lo hanno abitato.
Seguono alcuni esemplari:
NUPTIALIA
I nuptialia o pernozze
sono
composizioni dedicate agli sposi e talvolta ai genitori degli sposi in
occasione del matrimonio.A seconda del tempo queste piccole opere sono
costituite da libriccini o da semplici fogli, destinate ai soli familiari e
conoscenti della coppia. Di seguito sono riportati due frontespizi.
STAMPE
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LA CUCINA - 1568
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L'INFERNO DI BUFFALMACCO (Cimitero monumentale di Pisa
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S.EMIDY - Protettore contro i terremoti
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CARTE GEOGRAFICHE
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CARTA D'ITALIA - XIX sec.
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EUROPA, ASIA MINORE, EGITTO , inizio XIX sec.
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"IL CORSO DEL RENO" - 1795
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DISEGNI
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IL BACCO STANTE -matita su carta
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TESTA DI ANTINOO - acqurello su carta
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STUDIO DI ADAMO della Cappella Sistina - matita su carta
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GESSI
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ANGELO, MADONNA CON BAMBINO E (?) su di una barca
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GIOVANETTA ALLA FONTE |
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PICCOLI GESSI COLORATI
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MOBILI
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