il tabacco dimenticato: da una lettera del 1788.
La lettera è scritta
da Luisa Conti, sposata col marchese Carlo de Nobili di Lucca, e indirizzata
all’abate Cristofanini (1752 – 1825) di Borgo a Mozzano, poeta arcade, membro
dell’ “Accademia degli Oscurri” e precettore presso casa de Nobili.
Nello scritto l’autrice chiede che l’Abate le invii il
tabacco dimenticato, che dovrebbe trovarsi nel “comodo di terreno” [piccola
stanza, ripostiglio] in “uno
stagnino di latta fatto benino” [contenitore
in lamierino di ferro con sopra la superficie depositato un sottile strato di
stagno]. È da ritenersi che si tratti di tabacco da
fiuto, che nel XVIII sec. era un segno distintivo dell'élite e che veniva posto
in pregiate tabacchiere, come quella sotto riportata [Tabacchiera in tartaruga rettangolare ad
angoli rotondati colma nel sopra, intarsiata con madreperla iridescente e
argento cesellato, da attribuirsi a Gerard de Beche (Liegi 1706 – 1777)].
Monsieur
L’Abbè
Al solito
di quando vado in qualche posto mi sono scordata qualche cosa; e questa volta è
una cosa molto interessante perché dubito di non aver fatto sufficiente
provista di tabacco. Mi faccia dunque il piacere di andare al mio comodo di
terreno, troverà sopra una di quelle staffe uno stagnatino di latta fatto
benino, e quasi nuovo ove devesservi del tabacco, e me lo mandi; se mai io non
me ne ricordassi bene, e che non ci fosse apra il banco, e vi troverà un gran
stagnatone ma quasi voto, e dov’è del tabacco tutto in un masso, e mandi la
stagnata tal quale stà. Se la chiave di detto Banco non ci fosse dentro sarà
sopra una di quelle staffe. Nel medesimo Banco vi è un canestro, rinvolto in
una robba bianca vi è uno schizzetto di stagno, Lo prego d’involtarlo bene in
una carta, e mandarmelo. Nell’istesso Banco vi sono molte Boccette fra le quali
una con dello spirito di timo di quello per le tarme che Lei dovrebbe conoscere
all’odore, ma per maggior chiarezza Le dirò che la Boccetta che lo contiene è
quella più larga, e bassa, me la mandi pure, e unitamente a questa alcuni
rucioli di carta ma mi bastano pochi no essendo per medicare matrasse [?]. Dica
all’Andreetti che pensi a mandarmi le lettere della posta se ve ne ho, e al
Fattore per quelle che possono venire per me dal bagno. Reverisca tutte le
Signore e i Ragazzi, e solita sincera stima sono
S.
Colombano 19 Agosto 1788 Sua Dev: ma Obl:ma Serva
Luisa Conti de Nobili
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