Ricordi: SONETTO IN ONORE DEL PITTORE A. R. MENGS PER L'OPERA "LA FAVOLA DI PERSEO E DI ANDROMEDA"

venerdì 2 giugno 2017

SONETTO IN ONORE DEL PITTORE A. R. MENGS PER L'OPERA "LA FAVOLA DI PERSEO E DI ANDROMEDA"

Sonetto in onore del pittore Anton Raphael Mengs per l’opera “La favola di Perseo e di Andromeda”

Il formatore Vincenzo Barsotti invia al padre la trascrizione del sonetto (applauso poetico) scritto dal cavaliere Cosmo Morelli e relativo all’opera del pittore A. R. Mengs “La favola di Perseo e di Andromeda”, dipinta per il conte Antonio Codronchi.

Il foglio [ presso Archivio Pellegrini – Biblioteca comunale di Borgo a Mozzano] deve essere stato consegnato al padre di Vincenzo a mano, non essendovi alcun indirizzo. Sul retro il Barsotti annota che il Cavaliere Mengs, la consorte romana Margarita Guazzi e la figlia Caterina sempre lo ricordano. Inoltre informa il padre sul loro stato di salute.

FRONTE:

Pittura del celebre Sig(nor) Cavaliere / Antonio Raffaele Mengs: rappresentante al vivo / La Favola di Perseo e di Andromet(d)a / dal Sig(nor) Conte / Antonio Codronchi Imolese / fedelmente espressa col seguente applauso poetico /

Sonetto

Dopo spesso alternar di colpi invano

Alfin giace sul Lido il mostro estinto,

e Perseo vincitor stende la mano

alla Bella, per cui pugnando ha vinto.

Olla, che un Nume il crede in corpo umano

Tremante a lui si appoggia, e il viso tinto

Di modesto rossor tiene gl’occhi al piano,

ne ancor sà, se fu vero il caso, o finto.

Stassi da un lato Amor, e scuote in tanto

L’eterna face, va guattando, e ride,

che mentre sciolto è l’un, l’altro è legato.

O stupend’ opra! E uman pennel può tanto?

Faccia la prisca età s’egual non vide

Che al secolo di Pio serbollo il fato.

In attestato di stima ed ossequi

il cavaliere Cosmo Morelli.

RETRO:

Lettera n° 407 retro

Il Cavalgliere [Mengs] come la Sig. Sua Consorte [Margarita Guazzi] non / mancano mai di demandarmi di voi come / ve la passate e così pure la Sig. Caterina [figlia del pittore Mengs], / il cavagliere come la Sig.ra stanno un po’ male/ con la febbre e Lui con un raffreddore / ma speriamo a dio che non sia niente/ non tralasciate di pregare per lui che siamo / obbligati in tanto caro padre di nuovo vi / saluto caramente e mi dichiaro / (vostro) Figlio / Vincenzo.