S.
Agostino, alias Paulino Pellegrini.
Quadro attribuito a Pietro Paolini, pittore lucchese.
Nella quadreria della
famiglia Pellegrini compariva un quadro raffigurante S. Agostino, vescovo
d’Ippona, attribuito al lucchese Pietro Paolini (1603 – 1681), uno dei più
importanti fra i pittori caravaggeschi toscani.
Quello che attrae del
quadro, oltre la raffinata cornice ad anelli e la resa meticolosa della mitria
e del piviale, è l’immagine del Vescovo: il suo viso presenta le gote coperte
da peluria grigia di barba non ben rasata, il naso prominente, le labbra
sottili, la carnagione rubizza e gli occhi in espressione indagatrice.
La datazione dell’opera è
supposta intorno agli anni 1630 – 40 ed è ipotizzabile che il Pittore abbia
ritratto un personaggio reale nelle sembianze di S.Agostino, secondo i canoni
dell’arte sacra seicentesca, che coniuga la rappresentazione trasfigurata al
realismo dei personaggi.
Il ritratto potrebbe essere quello di un membro
della famiglia Pellegrini di Borgo a Mozzano commissionato direttamente al
Paolini tramite il fratello di questi di stanza nel paese col grado di
colonnello fino al 1651.
Facendo riferimento alla datazione presunta del
quadro e riferendosi al parziale albero genealogico dei Pellegrini dall’anno
1450 a circa metà del 1600, il personaggio nei panni del vescovo d’Ippona
dovrebbe essere “Paulino”, indicato da una freccia.
Albero Genealogico 1450 - 1650
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